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I siti <strong>LTER</strong> 133<br />

Lago Paione Superiore<br />

Lat. 46,17583 Lon. 8,19111<br />

Superficie:<br />

0,68 ha<br />

Altitudine: 2269 m s.l.m.<br />

Profondità massima: 11,5 m<br />

Profondità media:<br />

5,1 m<br />

Volume: 40000 m 3<br />

Fig. 11.2.2. Il Lago Paione Superiore, con la stazione meteorologica automatica<br />

I Laghi Paione sono laghi di circo situati in Val Bognanco, valle<br />

tributaria della Val d’Ossola, nelle Alpi Centrali, in un'area che non<br />

presenta alcuna forma di antropizzazione o di sfruttamento del territorio.<br />

La litologia dominante è rappresentata dagli ortogneiss, ma si trovano<br />

anche piccole quantità di marmi, scisti calcarei e paragneiss, in<br />

particolare nel bacino imbrifero del Lago Inferiore. La copertura vegetale<br />

è costituita principalmente da prateria alpina ed è limitata a piccole<br />

aree; rocce nude e detriti caratterizzano la maggior parte del bacino.<br />

I laghi Paione sono stati studiati per la prima volta negli anni ’40<br />

del secolo scorso da Vittorio Tonolli che ha raccolto informazioni sulla<br />

morfometria e meteorologia dei laghi; sono stati inoltre eseguite le<br />

prime analisi chimiche delle acque per interpretarne le caratteristiche<br />

biologiche. Dall’inizio degli anni ’80 sono stati oggetto di ricerca quali<br />

indicatori di variazioni nella deposizione di inquinanti<br />

dall’atmosfera o del clima nel contesto di numerosi progetti internazionali.<br />

Ad esempio, esiste una serie trentennale di dati di idrochimica<br />

che mostra l’acidificazione e successiva ripresa a seguito della riduzione<br />

degli apporti acidi dall’atmosfera. A causa della composizione<br />

litologica del bacino, a base di rocce acide e poco solubili, questi laghi<br />

si caratterizzano infatti per un basso potere tampone delle acque. Sono<br />

stati quindi tra i laghi alpini d’alta quota maggiormente interessati dal<br />

fenomeno dell’acidificazione negli anni ’70 ed ’80. A partire dagli anni<br />

’90, grazie soprattutto alla riduzione del contenuto di acidità e solfati<br />

nelle deposizioni, i laghi hanno visto un aumento di pH e alcalinità<br />

(Fig. 11.2.3) ed una riduzione delle concentrazioni di alluminio,

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