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I siti <strong>LTER</strong> 183<br />
La boa S1 è attiva da marzo 2004. Comprende nell’attuale configurazione<br />
sensori meteorologici, marini superficiali e di fondo. La boa<br />
E1, attiva da agosto 2006, è simile alla precedente, è rappresentativa<br />
di un ampio tratto di zona costiera, fra Rimini e Ancona, e viene impiegata<br />
in particolar modo in azioni di monitoraggio degli episodi ipoanossici<br />
che in passato hanno spesso caratterizzato questo settore litoraneo.<br />
I dati di entrambe le boe, trasmessi e pubblicati su sito web in<br />
tempo quasi reale (s1.bo.ismar.cnr.it/, e1.bo.ismar.cnr.it/), risultano<br />
fondamentali per le applicazioni in modellistica oceanografica e in<br />
particolare per la validazione delle previsioni mediante confronto fra il<br />
modello e il dato reale.<br />
I dati della boa S1, da anni, sono utilizzati per validare il modello<br />
AREG del sistema di previsioni dell’Adriatico del GNOO (AFS –<br />
gnoo.bo.ingv.it/afs) mediante il confronto di temperatura, salinità e<br />
correnti. La boa E1 fornisce invece dati necessari alla validazione del<br />
modello ROMS (Fig.18.3.2), finalizzato alla previsione di livelli anomali<br />
di O 2 collegati a possibili episodi di ipo-anossia.<br />
Fig. 18.3.2. Esempio di rappresentazioni grafica per il confronto tra la boa E1 ed il<br />
modello ROMS. Confronto fra il dato di ossigeno disciolto registrato dalla boa E1 e<br />
quello previsto dal modello ROMS registrato tra giugno 2007 e giugno 2009.<br />
L’integrazione dei dati acquisiti in continuo dalle due boe con quelli<br />
sui processi biogeochimici (in particolare quelli sul ciclo del carbonio)<br />
derivati da campagne di misurazione in tutto l’Adriatico, ha dato<br />
un rilevante impulso agli studi sui cambiamenti climatici dell’area a-<br />
driatica centro-settentrionale.