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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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96<br />

CARLO KUNZ<br />

mente o poco dopo ai patriarchi d'Aquileia, sia che i denari<br />

<strong>di</strong> questi col solo nome della città vogliansi battuti in essa<br />

od altrove, da Volchero o da altro anteriore patriarca. Certo<br />

è che se ba<strong>di</strong>si all'artifizio <strong>di</strong> quei primi denari patriarcaH<br />

anonimi , deve riconoscersi per essi una stessa origine che<br />

per quelli che in quel torno lavoravansi nella zecca <strong>di</strong> Fri-<br />

saco pei duchi <strong>di</strong> Carintia e per gli arcivescovi <strong>di</strong> Salisburgo.<br />

Non così per Trieste, il cui unico denaro anonimo vescovile<br />

mostra essere uscito dalla officina <strong>di</strong> quelli del vescovo Gio-<br />

bardo, e verosimilmente per opera sua (iJ^).<br />

Breve ma interessante è la serie delle monete tergestine,<br />

e fino ad ora si <strong>com</strong>pone <strong>di</strong> soli denari. Resi edotti da al-<br />

cune singolari scoperte <strong>di</strong> monete, non vogliamo però rinun-<br />

ziare intieramente alla speranza che col tempo possa rinve-<br />

nirsi qualche mezzano o qualche piccolo, simili a quelli che<br />

si hanno <strong>di</strong> alcuni patriarchi. Do<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> cotali denari possiede<br />

il Museo Bottacin, che sono altrettanti tipi <strong>di</strong>stinti, e, se si<br />

eccettui alcuno del vescovo Arlongo, tutti rari, e rarissimi<br />

poi quelli <strong>di</strong> Giobardo, <strong>di</strong> Corrado Pertica, e dell'ultimo,<br />

Rodolfo Pedrazzani. Non manca Io anonimo, privo dell'im-<br />

pronta vescovile, battuto dal Comune nell'anno 1236, in cui<br />

il vescovo Giovanni, stretto da angustie finanziarie, abban-<br />

donò l'alta prerogativa della moneta; denaro il quale dà a<br />

questa zecca il duplice carattere <strong>di</strong> vescovile e <strong>di</strong> municipale,<br />

se pure ciò non sia per tutta la serie, ammesso che la regaha<br />

della zecca fosse <strong>com</strong>une all'antiste ed alla città, <strong>com</strong>e sembra.<br />

Starebbe in conferma <strong>di</strong> questa ipotesi il denaro <strong>di</strong> Volrico<br />

(li) È opinione dell'ili, dott. Pietro Kandler, profondo conoscitore<br />

della storia e delle antichità delle estreme provincie orientali d'Italia,<br />

che le monete <strong>di</strong> Trieste siano state battute nella zecca dei Patriarchi,<br />

esercitata per appalto. Una certa uniformità <strong>di</strong> stile fra le monete più<br />

antiche delle due serie, se pure non è risultato d'imitazione o <strong>di</strong> scuola<br />

<strong>com</strong>une, sembra confermare l'asserto; ma deve ciò ammettersi per tutte,<br />

anche per quelle del tempo che còrse dopo il trasporto della residenza<br />

patriarcale in U<strong>di</strong>ne operata del patriarca Bertoldo ? Anche pel denaro<br />

battuto dal Comune nel 1236? Anche per quello del Pedrazzani? Nella<br />

totale mancanza <strong>di</strong> documenti che <strong>com</strong>provino una zecca propria in<br />

Trieste (mancanza d'altronde lamentata anche per altre città), un <strong>di</strong>li-<br />

gente confronto dei denari triestini con gli aquileiesi tornerebbe utile.

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