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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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20 G. CASIELLANI<br />

Brambilla Camillo. Alcune annotazioni numismatiche <strong>di</strong> Ca-<br />

millo Brambilla. Pavia, Tipografia dei Fratelli Fusi 1867; in-4, <strong>di</strong> pag. 51,<br />

con una tavola.<br />

Illustra dottamente un picciolo anonimo che attribuisce al Comune<br />

dopo il ritorno al dominio della Chiesa avvenuto nel 1463. Nel corso<br />

del mio scritto avrò occasione <strong>di</strong> rilevare <strong>com</strong>e questa attribuzione<br />

debba ritenersi erronea <strong>di</strong> fatto, ciò però non toglie nulla al valore<br />

dell'illustrazione del Brambilla, che fu uno dei più dotti e cortesi numismatici.<br />

Sruti Alessandro. Illustrazione <strong>di</strong> una moneta <strong>di</strong> Fano. In Bullet-<br />

tino <strong>di</strong> Numismatica Italiana, Anno UT, num. 4, pag. 36, Firenze, 1869,<br />

con figura.<br />

Pubblica, <strong>com</strong>e ine<strong>di</strong>to, il picciolo <strong>di</strong> Sisto IV, che però era stato<br />

messo in luce dal Sepilli fin dal 1859.<br />

Carli-Rubbi Gian Rinaldo. Dell'origine e del <strong>com</strong>mercio della<br />

moneta e dell'instituzione delle Zecche d'Italia dalla decadenza dell'Impero<br />

sino al secolo decimosettimo. All' Haja, MDCCLI; in-4, <strong>di</strong> pag. 220<br />

e 18 non numerate, con due tavole <strong>di</strong> monete.<br />

A pag. 20^ òvvi un brevissimo cenno <strong>di</strong> Fano <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>ce che sino<br />

allora si era ignorata la zecca. Ne descrive un Giulio che malamente<br />

attribuisce a Gregorio XII riproducendolo nella tavola II, n 9.<br />

Nella seconda e<strong>di</strong>zione (Pisa 1754-1757, due volumi in-4) a pag. 2x2<br />

del Voi. I ripete lo stesso cenno e lo stesso errore <strong>di</strong> attribuzione,<br />

aggiungendo soltanto che l'Amiani fa menzione della Zecca <strong>di</strong> Fano<br />

prima della metà del secolo XV.<br />

Castellani Giuseppe. La Zecca <strong>di</strong> Fano nel 1897. Milano, Tipo-<br />

grafia E<strong>di</strong>trice L. F. Cogliati, Via Pantano, 26, 1889; in-8, <strong>di</strong> pag. 11.<br />

Estratto dalla <strong>Rivista</strong> Italiana <strong>di</strong> Numismatica, Anno II, Fase. Ili, 1889.<br />

Articolo <strong>di</strong>retto a provare l'esistenza effettiva della Zecca nel 1797,<br />

mentre le monete col nome <strong>di</strong> Fano, sia dal Promis che dai Sigg. Fratelli<br />

Gnecchi, venivano ricordate <strong>com</strong>e battute nell'officina <strong>di</strong> Roma.<br />

Catalogo della Collezione del Signor Alessandro Pasi <strong>di</strong> Ferrara.<br />

Firenze 1889, Tipografia Bonducciana A. Meozzi; in-8, pag. 233 con una<br />

tavola.<br />

Ho creduto inutile introdurre in questa Bibliografia tutti i Cataloghi<br />

che riportano monete <strong>di</strong> Fano in maggior o minor numero. Ho fatto<br />

eccezione per questo, perchè al N. 1897 "^i si trova notato un quattrino<br />

<strong>di</strong> Leone X coniato a Fano. Sic<strong>com</strong>e i documenti da me raccolti mi davano<br />

certa l'esistenza della Zecca sotto detto Pontefice può immaginarsi<br />

con quanta gioia io <strong>com</strong>mettessi subito l'ambita monetina e può<br />

del pari indovinarsi la mia <strong>di</strong>sillusione nel trovarmi <strong>di</strong> fronte a un<br />

quattrino <strong>di</strong> Fabriano che per la poca conservazione lasciava scorgere<br />

soltanto le lettere fa n. Ho dunque creduto farne ricordo perchè<br />

qualcuno, vedendo mancare le monete <strong>di</strong> Leone X nell'elenco da me<br />

redatto, non abbia a credere mi fosse sfuggita questa.... che poi non era.<br />

Catalogo delle monete italiane me<strong>di</strong>oevali e moderne <strong>com</strong>ponenti<br />

la collezione del Cav. Giancarlo Rossi <strong>di</strong> Roma. Roma, 1880; in-8,<br />

pag. 456 e 8 tavole.

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