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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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LA ZECCA DI FANO 37<br />

luogo <strong>di</strong> PATERNIAN, corruzione che non troviamo nelle<br />

monete e, che io sappia, nemmeno in altri monumenti<br />

anteriori al Secolo XVI.<br />

Sic<strong>com</strong>e poi abbiamo notizia certa che in questo<br />

periodo furono coniati anche dei quattrini, così non<br />

parrà fuori <strong>di</strong> luogo che io qui esprima il dubbio<br />

che il quattrino Malatestiano descritto al N.*' 19 dell'Elenco<br />

e attribuito dal Bellini a Pandolfo possa<br />

invece essere <strong>di</strong> Sigismondo. Sono <strong>di</strong>verse le monete<br />

<strong>di</strong> Sigismondo coniate a Rimini dove il nome patro-<br />

nimico Pandoìfiis o Pan<strong>di</strong>ilfns è per esteso e viene<br />

taciuto o semplicemente in<strong>di</strong>cato con un iniziale il<br />

nome proy^rio. Inoltre la figura del santo al rovescio<br />

del quattrino Fanese è somigliantissima a quella <strong>di</strong><br />

S. Gaudenzio su moneta <strong>di</strong> Sigismondo (^7\ Però,<br />

<strong>com</strong>e ebbi a <strong>di</strong>re più sopra, la cattiva conservazione<br />

dell'unico esemplare conosciuto esistente nel Museo<br />

<strong>di</strong> Ferrara non ci permette <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>arne bene le ca-<br />

ratteristiche per venire a una conclusione più sicura.<br />

Si conosce un'altra monetuccia appartenente ai<br />

Malatesta (N.° 18 dell'Elenco), ma anche <strong>di</strong> questa<br />

non abbiamo in<strong>di</strong>cazioni sufficienti per classificarla<br />

con qualche sicurezza.<br />

Mi permetto un' ultima osservazione sul conto<br />

delle monete coniate sotto <strong>di</strong> Sigismondo. NegH atti<br />

del Consiglio delli 13 novembre 1435 è detto, parlan-<br />

dosi dello zecchiero, quod eidem restitute fuenmt stampe<br />

/ade prò <strong>di</strong>eta zecha fienda, quin<strong>di</strong> i coni esistevano<br />

<strong>di</strong> già. Che fossero gli stessi usati sotto Pandolfo?<br />

Questo potrebbe spiegarci <strong>com</strong>e siano meno rare le<br />

monete <strong>di</strong> Pandolfo che quelle <strong>di</strong> Sigismondo, sebbene<br />

la quantità ne fosse <strong>di</strong> molto inferiore.<br />

Lo zecchiero fu l'orefice Giovanni da Norcia che<br />

aveva tenuto lo stesso ufficio a tempo <strong>di</strong> Pandolfo.<br />

(17) Battaglini, Op. cit., Tavola <strong>di</strong> Monete, n. i6.

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