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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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LA ZECCA DI FANO II5<br />

che in queste ultime abbiamo ripetuta costantemente<br />

Tarmetta del Comune che starebbe ad in<strong>di</strong>care il riconoscimento<br />

dell'antica giuris<strong>di</strong>zione del Comune stesso<br />

sulla zecca, ciò che lo Speranza non aveva bisogno<br />

<strong>di</strong> fare mentre teneva il suo ufficio unicamente dal<br />

Comune. Vi e del pari la sigla NS che non trovasi<br />

nelle monete da noi attribuite allo Speranza, mentre<br />

invece la troviamo nelle monete della zecca <strong>di</strong><br />

Roma (^) e che può in<strong>di</strong>care sia l'incisore dei coni<br />

che poteva essere il medesimo trattandosi <strong>di</strong> servire<br />

lo stesso concessionario, sia gli stessi zecchieri, corrispondendo<br />

alle iniziali dei loro cognomi Neri, Spada.<br />

* «<br />

Appena salito al pontificato Sisto V, per grati-<br />

ficare in certa guisa Domenico Bellocchi fanese, suo<br />

cameriere segreto, dal <strong>di</strong> cui padre era stato amorevolmente<br />

accolto quando era ancora semplice frate<br />

in occasione che venne a pre<strong>di</strong>care in Fano, gli<br />

concesse la zecca della Città <strong>di</strong> Fano con breve delli<br />

7 maggio 1585 (^).<br />

(88) CiNAGLi, n.' 79, 84, 88 e 89.<br />

(89) Documento XXI. Sono curiosi i particolari che dà il Borgarucci<br />

circa ai Bellocchi e vai la pena <strong>di</strong> riferirli: " Trovandosi <strong>di</strong> stanza in<br />

" Fano fra Felice da Montalto, tenne amicizia con Tommaso Bellocchi,<br />

" che spesso lo regalava <strong>di</strong> buoni vini. Pervenuto al pontificato, <strong>di</strong>chiarò<br />

" Coppiere Domenico figlio <strong>di</strong> Tommaso che dal Consiglio fu fatto Con-<br />

" sigliere e Confaloniere. Cesare, altro figlio, fu Vescovo <strong>di</strong> Telese.<br />

" Gio. Francesco hebbe una <strong>com</strong>pagnia <strong>di</strong> soldati. Un altro fu cav. <strong>di</strong><br />

" Malta. Se Tommaso fu una volta trovato a pestar l'uva, quando era<br />

" <strong>di</strong> magistrato, dal mazziere e donzelli che stracchi d'aspettare tira-<br />

" reno la corda ed entrarono in casa senza picchiare, fu necessità del<br />

" mosto che pativ^i e negligenza del conta<strong>di</strong>no che non <strong>com</strong>parve<br />

" all'ora or<strong>di</strong>natagli: alla provvidenza del vecchio convenne supplire.... „•<br />

Pare che il vino fosse una delle più gran<strong>di</strong> preoccupazioni del nostro<br />

Tommaso e pare anche che ne facesse del buono tanto da incontrare il<br />

pieno gra<strong>di</strong>mento del sobrio ed austero Sisto V!

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