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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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268 BIBLIOGRAFIA<br />

Il significato <strong>di</strong> questi si può <strong>com</strong>prendere, risalendo<br />

alle antichissime concezioni, delle <strong>di</strong>vinità cui vanno connessi,<br />

stu<strong>di</strong>ando l'intima natura <strong>di</strong> queste e trovando i loro prece-<br />

denti nella mitologia preellenica. Ciò sia detto a proposito<br />

<strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o originalissimo pubblicato dal Milani nel primo<br />

fascicolo della sua nuova rivista dal titolo " Stu<strong>di</strong> e materiali<br />

<strong>di</strong> archeologia e <strong>numismatica</strong> „ dove rilevando il concetto<br />

fondamentale della prima teogonia hethea (pag. 44), si fa a<br />

spiegare i tipi <strong>di</strong> alcune monete <strong>di</strong> Tarso, che rappresentano<br />

il <strong>di</strong>o Baal in una forma che deriva dalle prime espressioni<br />

ideografiche e figurate della religione hethea. Quella stessa<br />

immagine del <strong>di</strong>o Baal si ripete sopra una moneta <strong>di</strong> Ariarathes<br />

I <strong>di</strong> Cappadocia; se non. che qui è detto Baal-Gazur,<br />

da Gaziura, luogo della zecca, a <strong>di</strong>fferenza delle monete <strong>di</strong><br />

Tarso, dov'è chiamato Baaltars.<br />

Altre rappresentazioni speciali <strong>di</strong> Baal, si veggono su mo-<br />

nete <strong>di</strong> Rhosus, <strong>di</strong> Hieropolis in Cyrrhestica, <strong>di</strong> Antiochus XII,<br />

<strong>di</strong> Dium, sulle quali ultime è figurato cornuto, col mo<strong>di</strong>o in<br />

capo, con gli attributi gioviali dello scettro sormontato dal-<br />

l'aquila e della Nike, avendo ai pie<strong>di</strong>, <strong>di</strong> qua e <strong>di</strong> là, due tori.<br />

Gli agalmata ricorrenti sulle monete <strong>di</strong> Caesarea, <strong>di</strong><br />

Emisa, <strong>di</strong> Seleucia Pieria sono da ritenersi altrettanti simboh<br />

della <strong>di</strong>vinità suprema dei popoli antichissimi dell'Asia,<br />

affine ad Helios e a Zeus, e perciò non seguo il Wroth<br />

nella supposizione, da lui per altro fatta con molta riservatezza,<br />

che la figura ra<strong>di</strong>ata sul monte Argeo, nelle monete <strong>di</strong> Cae-<br />

sarea, sia la immagine dell'imperatore deificato. La credo<br />

invece una <strong>di</strong>vinità solare.<br />

Veniamo ora alla parte <strong>numismatica</strong>. La <strong>di</strong>sposizione<br />

cronologica e la descrizione delle monete son fatte con grande<br />

esattezza. Circa le monete col tipo delle due mani stringenti<br />

un' insegna militare su prora <strong>di</strong> nave, l'A. ama <strong>di</strong> seguire<br />

l'antica opinione che le attribuisce a Caesarea; invece l'Imhoof-<br />

Blumer le vorrebbe ascrivere a Sebaste <strong>di</strong> Cilicia [Zur griech.<br />

Mùnzkunde, Genf, 1898). La ragione, per cui il Wroth non<br />

si scosta dall'antica opinione, deriva dal considerare che i<br />

tipi delle monete imperiaU <strong>di</strong> Caesarea, <strong>com</strong>e quelH <strong>di</strong> An-<br />

tiochia, non hanno un carattere locale, escluso quello del<br />

monte Argeo. Ciò ammettendo, non si può più <strong>di</strong>stinguere

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