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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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434 I^- BAHRFELDT<br />

<strong>di</strong>ce {Zeitschrift fur Numism. IV, pag. 336) : " Tutti gli spez-<br />

zati con la spiga sono siculi. „<br />

È questa una delle idee del Friedlander, alla quale egli<br />

non rinuncia, né dalla quale si lascia <strong>di</strong>stogliere; eppure non<br />

è riuscito felicemente, almeno in questa sua idea sintetica.<br />

Nemmeno la coniazione <strong>di</strong> una moneta <strong>di</strong> Jerone, trasformata<br />

in un tale quadrante, non è una prova definitiva per la sua<br />

origine sicula; poiché con lo stesso <strong>di</strong>ritto si può, sulla base<br />

della riconiazione dell'uncia con il capo ra<strong>di</strong>ato, in un se-<br />

stante romano, veder coniate in Roma stessa queste monete!<br />

Per me resta provato che le monete appartengono tutte<br />

ad una sola serie, e provengono tutte da una sola zecca, che<br />

non si può ancora fissare qual sia, finché noi non possiamo ag-<br />

giungere qualche cognizione maggiore intorno ai molti e certi<br />

ritrovamenti, che poi col tempo mancano quasi interamente.<br />

L'identità o la somiglianza con tipi <strong>di</strong> zecche conosciute<br />

può confermare il medesimo centro <strong>di</strong> coniazione, ma non<br />

lo deve necessariamente. Si va su questo argomento facilmente<br />

troppo oltre. La coniazione delle cinque specie sopra-<br />

descritte ritorna così frequente in monete della Me<strong>di</strong>a e<br />

Bassa Italia, che si potrebbe da ciò realmente dedurre che<br />

ogni pezzo sia proveniente da un' altra zecca !<br />

Un centauro appare sulle monete <strong>di</strong> Larino (Garrucci,<br />

tav. 90, n. 33);<br />

rucci, tav. 93,<br />

il toro cozzante sulle monete <strong>di</strong> Arpi (Gar-<br />

n. 22-23), <strong>di</strong> Posidonia (Garrucci, tav. io6,<br />

n. 10-14 6 altre), <strong>di</strong> Thurii (Garrucci, tav. 107, n. 2, 4 e<br />

altre), i tipi dell'oncia sulle monete <strong>di</strong> Velecha (Garrucci,<br />

tav. 66, n. 7-10, e tav. 88, n. 9- 12) e <strong>di</strong> Suessa (Ailly,<br />

tav. 67, n. 14; Garrucci, tav, 94, n. 16); il capo ra<strong>di</strong>ato<br />

solo sulle monete <strong>di</strong> Atella (Garrucci, tav. 88, n. 4) e <strong>di</strong><br />

Metaponto (Garrucci, tav. 106, n. 2); in Babelon si trova<br />

ciò nel voi. I, pag. 21.<br />

Il MoMMSEN {Mùnzwesen, pag. 181) pensa, seguendo<br />

qui l'opinione <strong>di</strong> Cavedoni, che questa serie si debba traspor-<br />

tare nell'Apulia, ma il Garrucci {Sylloge^ pag. 46) accerta che<br />

monete <strong>di</strong> tal genere non furono mai trovate nell'Apulia (7).<br />

(7) Officina horum nummorum adhtic ignoratur; tamen ntihi certo<br />

constai nunquatn in Apulia quemqtiam eorum fuisse visum.

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