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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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IL RIPOSTIGLIO DI ABBIATEGRASSO 239<br />

(<strong>com</strong>e vedremo in séguito) non risulti così straor<strong>di</strong>-<br />

naria quale appariva sino a non molti anni or sono.<br />

Infatti, prima del 1868, la moneta in <strong>di</strong>scorso<br />

non era conosciuta fuorché in un unico esemplare,<br />

quello già posseduto dal Sig. Giuseppe Mayr <strong>di</strong><br />

Ferrara, il quale ne aveva <strong>di</strong>vulgato per la prima<br />

volta la scoperta e il <strong>di</strong>segno in un suo opuscolo<br />

del 1832 (4), ne aveva riparlato un decennio piìi tar<strong>di</strong><br />

in altro suo volumetto (s), e da ultimo, in quell'anno<br />

1868, ne aveva inserito un cenno e ripetuto il <strong>di</strong>segno<br />

nella ristampa, aumentata, d'un suo lavoro giovanile<br />

ed esaurito (6), avvertendo che quella moneta era<br />

<strong>di</strong>venuta « <strong>di</strong> ragione del sig. Alessandro Pasi »,<br />

<strong>di</strong>stinto raccoglitore ferrarese.<br />

È da osservare tuttavia che in quest'ultima pubblicazione<br />

il Mayr, a proposito del ducato <strong>di</strong> Leonello,<br />

usa r espressione <strong>di</strong> « moneta rarissima » , mentre<br />

(4) Mayr (G.). Alcune parole sopra una medaglia d'oro <strong>di</strong> Alfonso II<br />

e d'un ducato d'oro del marchese Leonello, signori <strong>di</strong> Ferrara. Ferrara,<br />

1832. — Il Mayr, rivolgendosi al March. Strozzi, dopo <strong>di</strong> aver detto che<br />

nell'anno 1822, nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Ferrara, un conta<strong>di</strong>no vangando aveva<br />

trovato un ducato d'oro <strong>di</strong> Leonello, e che questa moneta era passata<br />

ad arricchire il gabinetto numismatico dell'A., così si esprime: " Non<br />

" Le <strong>di</strong>rò. Signor Marchese, il contento che provo per questa scoperta,<br />

" e la gioia che risento <strong>di</strong> possedere quest' aureo, che senza dubbio<br />

" avrebbe fatto balzare <strong>di</strong> piacere il sommo Bellini, „ [il noto scrittore<br />

<strong>di</strong> Numismatica ferrarese] " se gliene fosse riuscito l'acquisto. Insomma<br />

" senza tanti preamboli, la moneta è ine<strong>di</strong>ta, ed egli è perciò che mi<br />

" do premura <strong>di</strong> <strong>com</strong>unicarla a Lei, ecc. „. — Il <strong>di</strong>segno del ducato è<br />

al n. 2 della tavola annessa all'opuscolo.<br />

(5) Mayr. Monete e medaglie onorarie ferraresi. Ferrara, 1843 — (a<br />

pag. 6: " Questa moneta è stata sconosciuta a tutti quelli che scrissero<br />

" della <strong>numismatica</strong> Ferrarese. Fu nel 1831 che capitata in mano ad<br />

" una signora ci riuscì acquistarla, e sebbene con grave spesa, avemmo<br />

" il contento <strong>di</strong> ritenerla a Ferrara, unendola alla nostra raccolta. Di<br />

" questo ducato ragionammo più estesamente in un nostro opuscolo<br />

" del 1832, al quale abbiamo pure unito il <strong>di</strong>segno in rame „.<br />

(6) Mayr. Gli ultimi perio<strong>di</strong> della Zecca <strong>di</strong> Ferrara. Seconda e<strong>di</strong>zione<br />

aumentata. Venezia, 1868 — (a pag. 39, nota 8). — Il <strong>di</strong>segno è sulla<br />

copertina.

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