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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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IL MUSEO BOTTACIN 8l<br />

monte Athos, la massima parte delle auree non figurano più<br />

sui documenti che le portavano.<br />

Le cose più singolari od uniche <strong>di</strong> tale classe che adornano<br />

questo Museo porgerebbero argomento per molte tavole<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>segni, ma i limiti del presente lavoro non concedono che<br />

<strong>di</strong> offerire pochissimo, quasi a mero solletico <strong>di</strong> curiosità.<br />

Sono dapprima cinque pezzi foggiati a similitu<strong>di</strong>ne dei<br />

grossi inatapani, sui quali il nome scritto accanto alla figura,<br />

che dovrebbe rappresentare il doge, simula quello <strong>di</strong> Lorenzo<br />

Tiepolo, ovvero <strong>di</strong> Giovanni Dandolo (Tav. I, n. i, 2, 3, 4, 5).<br />

Il chiarissimo dottore Costantino Cumano, accennando ad un<br />

simile del peso <strong>di</strong> mezzo grosso e ad altri grossi intieri con<br />

leggende viziate, espresse il concetto che fossero battuti in<br />

qualche zecca veneta del Levante, ma riesce <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong> ac-<br />

cordare colle norme <strong>di</strong> una zecca regolare e legale le varietà<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>segno, le scorrezioni, credo volontarie, delle leggende,<br />

i segni insoliti <strong>di</strong> zecca, e più <strong>di</strong> tutto il peso variabilissimo<br />

<strong>di</strong> questi pezzi del Museo Bottacin, che trovai <strong>di</strong> grani veneti<br />

30, 29, 25, 24, "23. Soltanto l'ultimo potrebbe tenersi per un<br />

mezzo grosso alquanto eccedente, ma gli altri non offrono<br />

rapporti atten<strong>di</strong>bili. Gli riporto perchè meritevoli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

Forse il segreto della loro fabbricazione sta nella ultima L<br />

del nome ducale, <strong>di</strong> sovente separata dalle altre lettere per<br />

un punto od un accento.<br />

Segue un bagatiino, do<strong>di</strong>cesima parte del soldo, del doge<br />

Pasquale Malipiero (Tav. I, n. 6). L'esimio Lazari si valse<br />

<strong>di</strong> certi piccoli <strong>di</strong> rame del doge Cristoforo Moro per riven-<br />

<strong>di</strong>care alla zecca veneta la priorità della introduzione delle<br />

monete <strong>di</strong> schietto rame in Italia. Il fatto acquista maggiore<br />

conferma da questa bella monetina del Malipiero, predecessore<br />

al Moro nel seggio ducale. Tale bagattino, che può<br />

considerarsi quale continuatore dei denari colla testa del<br />

Santo, battuti a nome <strong>di</strong> un Enrico imperatore e da alcuni<br />

dei primi dogi, è uno dei tipi che più a lungo durarono in<br />

questa zecca, perchè non cessò che verso il principio del<br />

secolo XVIII.<br />

Il hezzelto o mezzo soldo che viene dopo, del doge Ago-<br />

stino Barbarigo, offre un impronto finora unico per tale<br />

specie <strong>di</strong> moneta (Tav. I, n. 7).

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