L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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Ranunculus acris e Ranunculus glacialis. A sinistra: Ranunculus thora, Ranunculus glacialis e Caltha palustris. termine dell’ultima glaciazione. Non supera la quota dei 2000 metri il Ranunculus thora (cabaret, roundleaved crowfoot, Gift-Hahnenkamm). Fiorisce in maggio-giugno, in giallo vivo, con petali traslucidi; è particolarmente tossico tanto è vero che gli antichi cacciatori usavano il suo succo per avvelenare la punta delle frecce. Abbastanza simile al precedente, il Ranunculus montanus (renoncule des montagnes, mountain buttercup, Berg-Hahnenfuss) in fiore da giugno ad agosto, con corolle sorrette da gambi scuri e robusti riuniti alla base, che poi si allargano a mazzo con un portamento molto elegante. Torniamo alle corolle bianche con il Ranunculus seguieri o ranuncolo serpentino (renoncule de Séguier, seguier’s buttercup, Seguier’s Hahnenfuss) che appare in piena estate a forma di cuscinetti nell’incavo delle rocce dove, non di rado, si trovano anche le tane delle serpi. Meno preoccupante la presenza del Ranunculus acris (bouton d’or, buttercup, Ankelsblume) dai petali di un giallo che tende all’arancione e foglie spesso macchiate di porpora. Lasciamo ora la quota dei pascoli e scendiamo dove la montagna è coperta di prati e dove è facile imbattersi in pozze d’acqua stagnante, in tratti dove il terreno assume le caratteristiche dei cosiddetti «luoghi umidi», ossia delle torbiere, delle paludi. I ranuncoli sbocciano ovunque e sembrano brillare di luce propria quasi avessero imprigionato tante stille di sole e le rimandassero nell’aria anche quando il cielo è velato dalle nuvole e il verde, insieme agli altri fiori, acquista una tonalità opaca, uniforme. In mezzo ai prati si alzano i Ranunculus lingua, che raggiungono anche il metro di statura e hanno i fiori di tre centimetri di diametro. Più avido d’acqua o, almeno, di un terreno molto umido il Ranunculus aquatilis, dalle bellissime corolle bianche che al tramonto prendono una strana fosforescenza argentea. Ma il classico colore dei ranuncoli è il giallo, vivo e brillante, tanto da aver meritato per molte di queste piante il nome popolare di botton d’oro. È proprio il richiamo cromatico che ha coinvolto nel gruppo dei ranuncoli due specie che con i Ranunculus veri e propri condividono soltanto la famiglia, quella delle Ranuncolacee, appunto. Si tratta della stupenda Caltha palustris o farfarugine (souci des marais, marsh marigold, Sumpfdotterblume) che fiorisce in giallo intenso, dalla pianura sino a 2500 metri di altitudine, ovunque vi sia dell’acqua, anche corrente. I ranuncoli d’acqua si schiudono in primavera e in alcune zone alpine i boccioli si conservano sotto sale in sostituzione dei capperi. I fiori, ben aperti, vengono aggiunti al burro per intensificarne la tonalità gialla. Queste due pratiche non sono certo consigliabili vista la pericolosità di tutte le Ranuncolacee, ma l’impiego delle corolle della Caltha palustris fa ormai parte delle tradizioni contadine e difficilmente si andrà disperdendo. Altrettanto decorativo il Trollius europaeus o grani d’oro (boule d’or, globe flower, Trollblume), che si incontra fra i 500 e i 2500 metri di altitudine, nelle vallette, nelle conche ricche di vegetazione, a breve distanza dai torrenti o da qualche specchio d’acqua. I suoi fiori sembrano piccole sfere di seta gialla, 117
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