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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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Un’ape al lavoro su un <strong>fiore</strong> <strong>di</strong> Stachys<br />

sylvatica. Sotto: Stachys palustris.<br />

avi<strong>di</strong>tà il nettare <strong>di</strong> queste due Stachys, mentre non mostrano eccessivo interesse<br />

per i fiori <strong>della</strong> betonica.<br />

Per completare le notizie su questo genere <strong>di</strong> piante, non rimane che segnalare<br />

la Stachys siebol<strong>di</strong>i, dalle strane ra<strong>di</strong>ci color madreperla, commestibili, dal<br />

sapore molto gradevole.<br />

Ma ora torniamo alla betonica per precisare che essa vive nei terreni argillososilicei,<br />

nei luoghi prativi e un po’ ombrosi, sino a 1700 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne. È<br />

comunissima nell’Italia centro-settentrionale mentre è rara al sud e del tutto<br />

assente in Sicilia e in Sardegna.<br />

A parte la delicata bellezza delle spighe color rosa antico, o rosa-porpora, la<br />

betonica presenta un fusto molto singolare: esile, con poche foglioline, eretto<br />

e quadrato. Tutta la pianta emana un leggero odore amaro che si fa più intenso<br />

sotto il sole.<br />

La parte aerea <strong>della</strong> Stachys officinalis (ripetiamo che la ra<strong>di</strong>ce può causare gravi<br />

<strong>di</strong>sturbi) si raccoglie in giugno-luglio e viene utilizzata come «vulnerario», per<br />

risolvere ascessi, contro gli attacchi <strong>di</strong> gotta e <strong>di</strong> reumatismo. Le foglie, essiccate<br />

e ridotte in polvere vengono mescolate al tabacco da fiuto sia per aromatizzarlo,<br />

sia per accrescerne il potere starnutatorio, con una benefica azione<br />

contro raffreddori e conseguente mal <strong>di</strong> capo. Opportunamente trattata, la<br />

betonica serve per preparazioni farmacologiche epatoprotettive, antitteriche,<br />

atte a facilitare la secrezione biliare, espettoranti ed emollienti, quin<strong>di</strong> adatte a<br />

curare le <strong>di</strong>sfunzioni del fegato e <strong>della</strong> cistifellea, oltre alle forme bronchiali.<br />

I princìpi attivi<br />

Nella betonica, questa graziosa, piccola pianta alta da 30 a 50 centimetri, si<br />

nascondono vari costituenti o princìpi attivi, in un assortimento davvero ricco<br />

<strong>di</strong> voci: acido tannico, stachidrina, betonicina, amaro, colina, betaina, una<br />

saponina, un glucoside, gomma, resina, olio essenziale.<br />

L’elenco non è completo, ma gli altri princìpi sono presenti in percentuali minime<br />

e perciò non influenti sul potere terapeutico <strong>della</strong> Stachys officinalis.<br />

I piccoli rime<strong>di</strong><br />

Abbiamo già accennato alla possibilità <strong>di</strong> aggiungere foglie essiccate al tabacco<br />

da fiuto, il cui impiego da qualche tempo sta ritrovando molti estimatori; è<br />

da notare che la betonica esplica una buona azione «antifumo» e si stanno stu<strong>di</strong>ando<br />

veri e propri me<strong>di</strong>camenti <strong>di</strong>sintossicanti a base <strong>di</strong> Stachys officinalis<br />

per risolvere i casi <strong>di</strong> tabagismo.<br />

A parte questo particolare impiego, con la betonica si preparano:<br />

– impiastro: consiste nel pestare con un batticarne la parte aerea <strong>della</strong> betonica,<br />

fiori compresi, sino a ridurre il tutto in poltiglia; l’impiastro viene steso<br />

sulla parte dolente per reumatismo, gotta o un ematoma, per un ascesso o<br />

per un qualsiasi evento traumatico, come l’aver camminato così a lungo da<br />

avere le estremità gonfie e doloranti. Sopra l’impiastro si mette un foglio <strong>di</strong><br />

plastica e si fascia con una leggera garza; l’applicazione si deve ripetere due<br />

volte nel corso <strong>della</strong> giornata;<br />

– suffumigio: contro il catarro bronchiale, la faringite e anche per attenuare il<br />

fasti<strong>di</strong>o del raffreddore, bisogna far bollire foglie e fiori <strong>di</strong> Stachys officinalis<br />

(cinque grammi ogni cento <strong>di</strong> acqua) per un quarto d’ora e poi aspirare i vapori<br />

che salgono dal liquido ancora bollente; inutile <strong>di</strong>re che per ottenere un<br />

buon risultato bisogna coprirsi il capo con una salvietta o una leggera coperta,<br />

in modo da trattenere sotto l’improvvisato riparo quanto più vapore possibile;<br />

– cicatrizzante: per far rimarginare in fretta un taglio o una piaga che stenta a<br />

richiudersi, dopo averle ben lavate e asciugate basta applicare sulla piccola<br />

ferita una foglia <strong>di</strong> betonica, schiacciandola un poco fra le <strong>di</strong>ta per farne<br />

uscire la linfa. Questi sono i rime<strong>di</strong> più semplici, comuni e sicuri fra quanti,<br />

nelle <strong>di</strong>verse regioni, si realizzano con l’impiego <strong>della</strong> betonica che, forse, si<br />

trascina nel tempo una fama usurpata, quella <strong>di</strong> pianta che può guarire molti<br />

e molti malanni, ma certo può vantare, a buon <strong>di</strong>ritto, la somiglianza con<br />

le persone che si vedono ovunque e in ogni occasione, non sempre a proposito.<br />

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