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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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ctorius viene impiegato per ravvivare la tinta <strong>di</strong> liquori, bibite, sciroppi e persino<br />

il burro.<br />

A parte questi impieghi particolari, chiaramente limitati a un uso tra<strong>di</strong>zionale<br />

più che ad attività <strong>di</strong> tipo industriale, il cartamo viene tenuto in considerazione<br />

per alcuni suoi costituenti <strong>di</strong> buon interesse a livello farmacologico: gluci<strong>di</strong>,<br />

lipi<strong>di</strong>, proti<strong>di</strong>, vitamina C, cellulosa, un enzima contenuto nei semi e che ha<br />

la proprietà <strong>di</strong> far coagulare il latte, un olio incluso fra i grassi insaturi, con<br />

azione anti-colesterolo, benefico per chi soffre <strong>di</strong> ipertensione.<br />

L’olio contenuto nei semi <strong>di</strong> cartamo, che è molto amaro, esercita una buona<br />

funzione purgativa e dopo un’opportuna depurazione per renderlo gradevole<br />

al palato, viene consigliato alle persone che seguono una <strong>di</strong>eta priva <strong>di</strong><br />

grassi animali e povera <strong>di</strong> quelli vegetali, per integrare giustamente l’alimentazione<br />

ed evitare carenze sempre pericolose; l’uso <strong>di</strong> olio <strong>di</strong> cartamo è raccomandato<br />

agli obesi, ai car<strong>di</strong>opatici e a quanti denunciano fenomeni <strong>di</strong> aterosclerosi.<br />

I piccoli rime<strong>di</strong><br />

Da quanto abbiamo detto, è evidente che il Carthamus tinctorius non è fra le<br />

specie me<strong>di</strong>cinali <strong>di</strong> uso più comune e <strong>di</strong> più largo impiego, ma è comunque<br />

interessante per le specifiche utilizzazioni, come la coagulazione del latte, che<br />

risalgono ad epoche assai remote.<br />

A parte quest’uso un po’ particolare, del resto ancora vivo presso le tribù noma<strong>di</strong><br />

del Nordafrica, il cartamo serve per:<br />

– frizioni: si eseguono con l’olio ottenuto schiacciando o pestando i semi e che<br />

viene passato ripetutamente sugli arti dolenti per forme reumatiche o anche<br />

in seguito a contusioni o per postumi <strong>di</strong> fratture. Le frizioni devono essere leggere<br />

e ripetute due volte al giorno; per ottenere risultati positivi e duraturi,<br />

è opportuno continuare la cura per almeno una settimana;<br />

– decotto con azione purgativa: si prepara con 10 grammi <strong>di</strong> semi <strong>di</strong> cartamo<br />

bolliti per <strong>di</strong>eci minuti in un litro <strong>di</strong> acqua. La dose da assumere è <strong>di</strong> un bicchiere<br />

al giorno, a <strong>di</strong>giuno, ma la cura deve essere approvata da un me<strong>di</strong>co<br />

e, comunque, non è consigliabile per quanti soffrono <strong>di</strong> colite o <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>sturbi<br />

intestinali, oppure per i bambini e le persone anziane.<br />

Per concludere il nostro incontro con il Carthamus tinctorius vogliamo ricordare<br />

una curiosità: i semi <strong>di</strong> questa pianta sono oltremodo amari e, malgrado il sapore<br />

<strong>di</strong>sgustoso, rappresentano una vera leccornia per i pappagalli. Una delle<br />

tante stranezze <strong>di</strong> cui il mondo <strong>della</strong> Natura è ricchissimo e che noi an<strong>di</strong>amo<br />

scoprendo, a mano a mano, registrando anche le connessioni tra la vita degli<br />

animali e la presenza <strong>di</strong> determinate piante, lungo il contorno <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno che<br />

si rivela, ogni volta, sempre più complesso, interessante e, qualche volta, misterioso.<br />

SCHEDA BOTANICA<br />

Nome scientifico: Carthamus tinctorius terminano con filamenti a ciglia. I petali sono<br />

Nomi popolari: zafferanone, cartamo<br />

officinale, zafferano bastardo, safranùn,<br />

zafràn, urfaru, usciuru, zafferano matto, gruogo<br />

Origine: Asia, isole Canarie, Egitto, Europa<br />

meri<strong>di</strong>onale, Etiopia<br />

Famiglia: Composite<br />

utilizzati come sostitutivo dello zafferano,<br />

oppure per colorare stoffe, produrre cosmetici o<br />

ricavarne la cartamina, usata dai pittori<br />

Caratteristiche: specie annuale, alta da 10 a<br />

60 centimetri, dalle foglie oblunghe, dentate e<br />

spinose, ricche <strong>di</strong> vitamina C. Foglie e semi<br />

contengono un enzima in grado <strong>di</strong> far cagliare<br />

Fiori: minuscoli, giallo-arancione, riuniti in il latte<br />

gran<strong>di</strong> capolini solitari; appaiono in estate. Etimologia: il nome deriva dall’arabo kortum e<br />

Sono circondati da vistose brattee che dall’ebraico kartami che significano colore<br />

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