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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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«Guardate come splendono i gigli<br />

<strong>della</strong> campagna...Salomone stesso,<br />

con tutta la sua gloria, non fu mai<br />

vestito con l’eguale ricchezza <strong>di</strong><br />

uno <strong>di</strong> loro».<br />

Vangelo <strong>di</strong> San Matteo (6, 28-29)<br />

Giglio martagone e Giglio <strong>di</strong> S. Giovanni<br />

I gigli, gloria <strong>della</strong> terra<br />

Negli antichi testi sacri, volendo esaltare la ricchezza delle vesti <strong>di</strong> un re, si fa<br />

paragone con la bellezza del <strong>fiore</strong> del giglio e con lo splendore del colore dei<br />

suoi petali che sembrano d’oro e <strong>di</strong> seta. E in verità, poche sono le specie spontanee<br />

(a parte forse l’iris, altrettanto regale ed elegante) a eguagliare la grazia,<br />

il garbo <strong>della</strong> composizione formale e le sfumature cromatiche dei Lilium, tipiche<br />

piante alpine, reperibili anche a notevole altezza.<br />

A parte le specie <strong>di</strong> provenienza esotica che vengono coltivate in giar<strong>di</strong>no e che<br />

sono davvero stupende, la nostra flora spontanea comprende solo 10 specie<br />

<strong>di</strong> gigli, piante che appartengono alla numerosa famiglia delle Liliacee, che conta<br />

ben 3700 specie raggruppate in duecentocinquanta generi fra i quali – appunto<br />

– quello dei Lilium che è costituito da circa un centinaio <strong>di</strong> specie, tutte originarie<br />

dell’emisfero boreale e <strong>di</strong>stribuite nei vari continenti.<br />

I gigli europei, come abbiamo visto, sono solamente una decina e quelli che si<br />

possono trovare sulle nostre montagne sono pochi, anche se molto apprezzabili.<br />

Fra i più regali e aristocratici bisogna ricordare senz’altro il Lilium bulbiferum<br />

croceum o giglio <strong>di</strong> San Giovanni, noto in francese come lis orangé, in inglese<br />

come orange lily e in tedesco come Feurlilie. Questa pianta (che vive fra i 2000<br />

e i 2400 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne, ma la si può trovare anche più in basso, se in particolari<br />

con<strong>di</strong>zioni ambientali) pre<strong>di</strong>lige i pascoli in pieno sole, in forte pendenza<br />

– proprio per poter godere <strong>della</strong> maggior insolazione possibile – e con suolo<br />

acido.<br />

I suoi fiori sono rosso arancio, in varie sfumature e si schiudono, grosso modo,<br />

tra la fine giugno e la prima parte del mese <strong>di</strong> luglio. L’altezza dei robusti steli<br />

del giglio rosso, o giglio <strong>di</strong> San Giovanni, possono raggiungere anche gli 80 o 90<br />

centimetri; le sue foglie sono alterne e poco appariscenti, in un sommesso tono<br />

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