L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio
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«...fiori strani, petali <strong>di</strong> carne rosea<br />
o sanguigna, <strong>di</strong> porcellana can<strong>di</strong>da<br />
o azzurra, foglie più belle dei fiori...<br />
Tutto è immutato come alle origini,<br />
quando non era l’uomo, quando<br />
non era il dolore».<br />
Guido Gozzano<br />
Orchidee alpine,<br />
quando la natura<br />
imita se stessa<br />
Fra le molte specie che contribuiscono allo<br />
splendore <strong>della</strong> flora spontanea delle nostre<br />
montagne, le orchidee tengono un posto importante<br />
e – per fortuna – sono ancora abbastanza<br />
numerose e quin<strong>di</strong> suscettibili <strong>di</strong> conservazione<br />
anche in virtù delle precise norme<br />
protezionistiche ormai sancite in tutta Europa.<br />
Cominceremo col ricordare che la grande<br />
famiglia delle orchidee è, fra le monocotiledoni,<br />
la più ricca <strong>di</strong> generi (735) e conta ben ventimila<br />
specie <strong>di</strong>stribuite in tutto il globo: dal<br />
Circolo polare artico dove vive la Linnaea borealis<br />
sino alle zone più calde e misteriose dei<br />
Tropici.<br />
Anche le caratteristiche delle orchidee sono<br />
delle più varie; infatti, esse sono sempre erbacee<br />
e perenni, ma alcune specie tropicali assumono<br />
portamento lianoso, oppure sono<br />
terricole e altre epifite; esistono persino orchidee<br />
prive <strong>di</strong> clorofilla che vivono a spese <strong>di</strong><br />
altre piante.<br />
Nella flora italiana sono presenti ventitré generi<br />
<strong>di</strong> orchidee spontanee, con sessantasei<br />
specie tutte terricole e provviste <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci a<br />
pseudo-tubero. Davvero singolare è l’organizzazione<br />
del <strong>fiore</strong> che qualunque sia la sua forma<br />
è sempre costituito da sei tepali: cinque<br />
formano la parte superiore <strong>della</strong> corolla e<br />
spesso sono conniventi a casco, mentre il tepalo<br />
inferiore, o labello, è grande e vistoso, <strong>di</strong><br />
varia foggia, spesso colorato in modo <strong>di</strong>verso<br />
dal resto del <strong>fiore</strong>. Il labello assolve una funzione<br />
importantissima nell’economia riproduttiva<br />
delle orchidee in quanto ha il compito<br />
<strong>di</strong> richiamare gli insetti e i minuscoli uccelli<br />
(questo avviene solo ai Tropici grazie alla presenza<br />
dei colibrì) che hanno il compito <strong>di</strong> raggiungere<br />
il polline celato nel cuore dell’orchidea<br />
per trasportarlo in altre corolle<br />
e così fecondarle.<br />
Ebbene, è proprio nell’intento <strong>di</strong> realizzare<br />
questa delicatissima impresa che la Natura<br />
mette in atto uno dei più straor<strong>di</strong>nari fenomeni<br />
che sia dato riscontrare nel regno vegetale<br />
e che trova una precisa rispondenza<br />
anche in quello animale.<br />
Stiamo parlando del processo «imitativo» che<br />
attraverso la lenta opera <strong>di</strong> evoluzione compiuta<br />
da tutte le specie viventi, ha fatto sì che<br />
alcuni fiori, e in modo particolare le orchidee<br />
Ophrys e Orchis, abbiano raggiunto una perfetta<br />
somiglianza con gli insetti impollinatori:<br />
mosche, vespe, api, coleotteri.<br />
Nel regno animale lo stesso fenomeno si com<br />
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