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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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«...una foglia odorosa, una foglia<br />

d’una <strong>di</strong> quelle erbe che crescono<br />

anche in un vaso <strong>di</strong> terracotta sui<br />

davanzali delle finestre nei<br />

campielli solitari».<br />

Gabriele d’Annunzio<br />

La menta, una ninfa trasformata in profumo<br />

Fra le storie <strong>di</strong> origine mitologica, una delle più poetiche è quella che parla <strong>di</strong><br />

Menta o Mintha, una ninfa che calpestata nel sonno da Demetra, dea delle piante<br />

e dei cereali, venne trasformata dai padri dell’Olimpo in una piccola pianta<br />

dal singolare destino: le sue foglie avrebbero emanato un intenso aroma soltanto<br />

se schiacciate o stropicciate. Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> queste fantasie, che hanno pur sempre<br />

il fascino <strong>di</strong> una fiaba, possiamo affermare che le mente, in genere, sono tra<br />

le piante che vantano una antichissima attenzione da parte dell’uomo per le<br />

loro virtù aromatiche e terapeutiche. Infatti, già alcuni millenni prima <strong>di</strong> Cristo,<br />

nella farmacopea cinese si teneva in gran conto il potere calmante e antispasmo<strong>di</strong>co<br />

<strong>della</strong> menta che veniva in<strong>di</strong>cata come «cuore <strong>di</strong> giada»; ed è noto che<br />

per gli Orientali la giada nasconde segreti poteri e una benefica influenza sul<br />

corpo e sullo spirito.<br />

Ne erano convinti anche i Greci, e lo testimoniano gli scritti <strong>di</strong> Ippocrate – un<br />

me<strong>di</strong>co vissuto 4 secoli prima <strong>di</strong> Cristo –, che attribuiva alla pianta <strong>di</strong> cui stiamo<br />

scrivendo anche un alto potere afro<strong>di</strong>siaco; Plinio il Vecchio, invece, un<br />

funzionario romano morto nel 79 a.C., eru<strong>di</strong>to autore <strong>della</strong> Naturalis historia che<br />

rappresenta il più vasto e documentato compen<strong>di</strong>o del sapere antico, parlò<br />

<strong>della</strong> Mentha come <strong>di</strong> un efficace analgesico, ottimo per lenire un gran numero<br />

<strong>di</strong> dolori: dagli spasmi muscolari al dolor <strong>di</strong> denti, dal mal <strong>di</strong> stomaco all’emicrania.<br />

Dal Me<strong>di</strong>oevo in poi, con il progre<strong>di</strong>re dell’interesse scientifico e la ricerca <strong>di</strong><br />

vali<strong>di</strong> me<strong>di</strong>camenti <strong>di</strong> origine vegetale, le virtù <strong>della</strong> menta si rivelarono assai<br />

più ampie <strong>di</strong> quanto non fossero apparse sino a quel momento e ancora oggi,<br />

tutto sommato, si ritiene che da questa pianta, nelle sue molte specie, si possano<br />

ricavare nuovi «principi» attivi ampiamente utilizzabili a scopo terapeutico<br />

oppure in campo alimentare, per non parlare del settore cosmetico. Seppure<br />

esistano sensibili <strong>di</strong>fferenze nel tipo e nella quantità delle sostanze che<br />

entrano nella struttura delle varie mente, i componenti principali <strong>di</strong> queste<br />

piante possono essere in<strong>di</strong>cati sinteticamente secondo questo elenco:<br />

• olio essenziale; acetato <strong>di</strong> metile; mentone; derivati terpenici: mentene, pinene,<br />

fellandrene, limonene, eccetera; tannino; resina; pectina; enzimi: ossidasi,<br />

perossidasi glucoside; saponina acida, carotene.<br />

E ovvio che la percentuale e la presenza stessa <strong>di</strong> alcuni elementi varia in modo<br />

notevole nella menta essiccata rispetto a quella fresca. Anche l’aroma è sicuramente<br />

più intenso nelle foglie degli esemplari in piena attività vegetativa e,<br />

in tal senso, incidono anche le con<strong>di</strong>zioni climatiche; infatti, la maggiore intensità<br />

aromatica si ha nelle giornate <strong>di</strong> sole e nelle ore centrali <strong>della</strong> giornata, alla<br />

fine <strong>della</strong> pioggia e nel periodo <strong>di</strong> tempo che va da metà giugno a metà luglio,<br />

da fine agosto a fine settembre.<br />

Un genere molto ricco<br />

Le varie specie <strong>di</strong> Mentha appartengono alla famiglia delle Labiate, appaiono<br />

in <strong>di</strong>verse parti del mondo, ma sono considerate una tipica pianta me<strong>di</strong>terranea,<br />

elemento essenziale <strong>della</strong> famosa «macchia» arbustivo-erbacea che caratterizza<br />

le nostre coste e le regioni centro-meri<strong>di</strong>onali <strong>della</strong> Penisola. Le mente<br />

più <strong>di</strong>ffuse in Italia e presenti, in maggiore o minore quantità anche lungo la<br />

cerchia alpina e prealpina, sono le seguenti:<br />

Mentha arvensis, menta giapponese o menta <strong>di</strong> campo; Mentha citrata, menta<br />

bergamotto; Mentha longifolia, menta selvatica; Mentha piperita, menta inglese;<br />

Mentha pulegium, puleggio o mentuccia; Mentha requienii, mentella; Mentha<br />

rotun<strong>di</strong>folia, mentastro; Mentha spicata, menta verde.<br />

Complicato e non essenziale in<strong>di</strong>care le <strong>di</strong>fferenze strutturali caratteristiche <strong>di</strong><br />

ogni specie, visto che tutte possono essere usate per semplici me<strong>di</strong>camenti <strong>di</strong><br />

natura casalinga, lasciando alla farmacopea ufficiale l’utilizzazione più com­<br />

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