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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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«Vita come erba,<br />

come la capsella dei pastori<br />

erba vagante sul mondo<br />

più estesa e verde dei fiumi sferzati<br />

dal vento».<br />

Artur Lundkvist<br />

La capsella, amica dei soldati<br />

È proprio una piantina da niente, che spesso non raggiunge i <strong>di</strong>eci centimetri<br />

d’altezza, eppure può vantarsi <strong>di</strong> aver salvato parecchi soldati feriti, votati a<br />

morte sicura.<br />

Certo non è storia <strong>di</strong> oggi e neppure <strong>di</strong> ieri, ma nell’antichità, soprattutto nel<br />

Me<strong>di</strong>oevo, la Capsella bursa pastoris era considerata il più valido dei rime<strong>di</strong><br />

quando si trattava <strong>di</strong> fermare le emorragie e <strong>di</strong> far cicatrizzare le piaghe.<br />

Questa proprietà è stata riconosciuta dal grande me<strong>di</strong>co e naturalista Pierandrea<br />

Mattioli (1500-1577) che ha lasciato opere <strong>di</strong> botanica che, ancora oggi,<br />

fanno testo.<br />

La fama <strong>della</strong> Capsella bursa pastoris ha avuto una consacrazione ufficiale durante<br />

la Prima guerra mon<strong>di</strong>ale, tanto da sostituire gli emostatici tra<strong>di</strong>zionali<br />

a base <strong>di</strong> segale cornuta e <strong>di</strong> idraste.<br />

Prima <strong>di</strong> commentare proprietà e applicazioni <strong>della</strong> borsapastore, cerchiamo<br />

<strong>di</strong> conoscerla un po’ meglio a cominciare dall’etimologia del suo nome popolare<br />

che si riferisce alla forma dei minuscoli frutti che appaiono lungo lo stelo<br />

alla caduta dei fiori e ricordano – appunto – la bisaccia dei pecorai. La definizione<br />

scientifica, invece, è <strong>di</strong> derivazione latina da capsella piccolo cofano,<br />

completata da bursa pastoris con il significato già descritto.<br />

Nella varie regioni questa interessante crucifera è nota come: borsacchina,<br />

erba borsa, scarselline, barlet, cimino, raperina, bursa de mazzone e vurza <strong>di</strong><br />

picuraru.<br />

La sua presenza si <strong>di</strong>lata su tutto il nostro territorio, dalla pianura sino a 2350 metri<br />

<strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne, nei luoghi incolti e nei prati, negli orti o nei giar<strong>di</strong>ni, fra i ruderi o alla<br />

base dei muri, al sole come all’ombra; in una parola, si tratta <strong>di</strong> una specie che tende<br />

a <strong>di</strong>ventare infestante e che, pur essendo annuale, si propaga con grande velocità<br />

anche perché fiorisce <strong>di</strong> continuo dando vita a un eccezionale numero <strong>di</strong><br />

frutti e relativi semi. I <strong>fiore</strong>llini, davvero minuscoli e <strong>di</strong> color bianco, sono riuniti<br />

in un’in<strong>fiore</strong>scenza a grappolo all’apice dei fusti o su brevi rami laterali. Le foglie,<br />

a rosetta, aderiscono al suolo e sono pennate o sinuato-dentate.<br />

A titolo <strong>di</strong> curiosità aggiungiamo che le foglie giovani <strong>della</strong> capsella si mescolano<br />

all’insalata, in un connubio molto gradevole, leggermente acidulo. I teneri<br />

germogli primaverili si cucinano in minestra, con il riso, oppure al burro<br />

come spinaci. Un tempo, nelle malghe, sugli alpeggi, si usava la borsapastore<br />

per far coagulare il latte, in sostituzione del caglio; gli stracchini assumevano<br />

un gusto del tutto particolare.<br />

Qualche botanico, ma si tratta <strong>di</strong> supposizioni non del tutto convalidate da<br />

precisi accertamenti, afferma che la pianticella <strong>di</strong> cui stiamo parlando è dotata<br />

<strong>di</strong> un lieve tasso <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>oattività.<br />

173<br />

I princìpi attivi<br />

L’esame dei tessuti <strong>della</strong> capsella per accertare la presenza dei<br />

vari componenti, non può non destare stupore per l’assortimento<br />

e l’importanza degli elementi che si nascondono nella<br />

linfa e nelle parti ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> questa piccola pianta, certamente<br />

non decorativa, quasi insignificante. La Natura è pro<strong>di</strong>ga <strong>di</strong><br />

esempi come questo che, secondo una legge <strong>di</strong> compensazione,<br />

arricchiscono in<strong>di</strong>vidui poveri <strong>di</strong> qualità esteriori con pregi<br />

intrinsechi davvero rilevanti.<br />

Nel caso <strong>della</strong> Capsella bursa pastoris i principi attivi sono proprio<br />

molti, fra cui colina, acetilcolina, tiramina e istamina. Tra<br />

gli aci<strong>di</strong> sono presenti: fumarico, prorocatechico, tartarico, malico,<br />

citrico, acetico, bursinico. Seguono sparteina e lupinina, due<br />

alcaloi<strong>di</strong>, e i glucosi<strong>di</strong> esperi<strong>di</strong>na e <strong>di</strong>osmina. Completano l’elenco i<br />

mercaptani, tannino, saponine, amido e, nelle ceneri <strong>della</strong> capsella essicca­

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