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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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«Vicino e lontano<br />

il suo profumo <strong>di</strong> garofano mi<br />

attirava irresistibilmente,<br />

come una calamita,<br />

come un persuasore occulto,<br />

che mi offriva <strong>di</strong> continuo,<br />

voluttuosamente,<br />

il piacere del suo corpo,<br />

del suo viso».<br />

Giamil O-Beha<br />

Dianthus silvestris.<br />

Nella pagina a fianco: Dianthus sp. e<br />

Dianthus glacialis.<br />

Nel <strong>di</strong>segno: Dianthus superbus.<br />

Il garofano, <strong>fiore</strong> <strong>di</strong> Giove<br />

È uno dei fiori alpini che è impossibile ignorare quando si attraversa un pascolo<br />

o si percorre un sentiero; il suo profumo è dolce, penetrante, insistente e basta<br />

una bava <strong>di</strong> vento perché la fragranza inconfon<strong>di</strong>bile si <strong>di</strong>ffonda nell’aria e<br />

finisca per accarezzarci come una sciarpa lievissima. È un profumo che nasconde<br />

il sentore <strong>di</strong> certe spezie orientali, la sensuale morbidezza del patchouli,<br />

un’essenza tipicamente araba, con una nota che ricorda la resina e lo zucchero<br />

bruciati insieme.<br />

È un genere <strong>di</strong> fiori che si fa ricordare per la grazia delle corolle nelle <strong>di</strong>verse<br />

specie e per i loro colori, tutti nella gamma dal rosa tenuissimo al porpora,<br />

senza <strong>di</strong>menticare il bianco e qualche sfumatura lilla. La pianta, in se stessa,<br />

non ha valore decorativo se considerata singolarmente, ma acquista una grazia<br />

particolare se molti esemplari sono riuniti a far gruppo, creando con il loro<br />

sottile fogliame e gli steli esili e dritti una lieve macchia grigio-azzurro-verde.<br />

Qualche volta, i garofani <strong>di</strong> montagna nascono da un tappeto ver<strong>di</strong>ssimo d’erba<br />

o <strong>di</strong> muschio, ma spesso si alzano dalla superficie compatta e un po’ giallastra<br />

dei pascoli d’alta montagna, in gara con le nigritelle e le genziane. Infatti,<br />

i Dianthus, o garofani, occupano un areale che va da 500 a 2800 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne,<br />

a seconda <strong>della</strong> specie; varia anche il tipo <strong>di</strong> terreno preferito da queste<br />

piante: ora calcareo, ora acido, ora sassoso oppure ricco <strong>di</strong> humus e un poco<br />

umido.<br />

Tutta la catena alpina, gli Appennini, i Pirenei e il Caucaso ospitano i Dianthus<br />

che sono parenti stretti del garofano dei fioristi o Dianthus caryophyllus, cui è<br />

legata una storia molto curiosa: all’epoca delle Crociate, quando i soldati francesi<br />

giunsero in Terrasanta scoppiò un’epidemia <strong>di</strong> peste e fra le truppe si <strong>di</strong>ffuse,<br />

non si sa bene il perché, la credenza che il profumo <strong>di</strong> un garofano, spontaneo<br />

in Asia Minore, avesse il potere <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re il <strong>di</strong>ffondersi del morbo e<br />

anche <strong>di</strong> guarirlo. Una pura e semplice illusione, ma sta <strong>di</strong> fatto che quando i<br />

Crociati tornarono in patria recarono semi, pianticelle o anche soltanto corolle<br />

essiccate <strong>di</strong> garofano a guisa <strong>di</strong> talismano.<br />

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