L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio
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«... e forse tutti i superbi roseti<br />
tralascerò per quella sola genziana<br />
aperta sul ciglio del campo come<br />
una gemma preziosa».<br />
Gabriele d’Annunzio<br />
Genziana acaulis. Nella foto: Gentiana lutea.<br />
Genziana, regina dei pascoli<br />
Quando si pensa ai fiori alpestri, quasi a voler simboleggiare la flora che caratterizza<br />
le zone situate a maggior altitu<strong>di</strong>ne, una delle corolle che per prima si<br />
affaccia alla mente è senz’altro la genziana, soprattutto nelle specie a petali blu<br />
o azzurri, mentre quelle gialle sono meno conosciute e, talvolta, ad<strong>di</strong>rittura<br />
confuse con altro tipo <strong>di</strong> pianta.<br />
Infatti, la famiglia delle Genzianacee è una delle più numerose che si conoscano<br />
e arriva a comprendere circa ottanta generi con un totale <strong>di</strong> oltre novecento<br />
specie con moltissime varietà.<br />
Ebbene, <strong>di</strong> questi ottanta generi cinque appartengono alla flora spontanea del<br />
nostro Paese con una somma <strong>di</strong> trenta specie che fioriscono in vari perio<strong>di</strong>: dal<br />
<strong>di</strong>sgelo al colmo dell’estate e sino ai primi fred<strong>di</strong> autunnali.<br />
Tutte le piante che fanno parte del genere Gentiana, <strong>di</strong> cui ci occupiamo, hanno<br />
in comune una caratteristica molto importante: quella <strong>di</strong> possedere ra<strong>di</strong>ci<br />
dai poteri officinali, ossia curativi, in virtù <strong>di</strong> essenziali «principi amari», aperitivi<br />
e <strong>di</strong>gestivi insieme, capaci <strong>di</strong> sollecitare le funzioni dell’apparato <strong>di</strong>gerente<br />
attivando l’attività dei succhi gastrici e la produzione <strong>di</strong> bile; è nota anche la<br />
loro azione febbrifuga e lassativa.<br />
L’importanza dell’amaro tonico contenuto nell’apparato ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong> un buon<br />
numero <strong>di</strong> specie <strong>di</strong> genziana era ben nota anche nell’antichità e pare che uno<br />
dei primi sostenitori <strong>della</strong> vali<strong>di</strong>tà terapeutica <strong>di</strong> queste piante sia stato un<br />
certo Gentius, re dell’Illiria, che avrebbe così meritato <strong>di</strong> dare il proprio<br />
nome a tutto il genere <strong>di</strong> queste deliziose piante alpine.<br />
Una delle specie più importanti e <strong>di</strong>ffuse è senz’altro quella che va sotto<br />
il nome <strong>di</strong> Gentiana lutea, o genziana maggiore (in francese gentiane jaune,<br />
in inglese yellow Gentian e in tedesco Gelber Enzian), che appare tra<br />
i 1000 e i 2500 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne, su terreno calcareo e profondo dove<br />
può affondare la sua lunga e grossa ra<strong>di</strong>ce a rizoma. Questa genziana<br />
può essere alta anche più <strong>di</strong> un metro, presenta gran<strong>di</strong> foglie lanceolate<br />
e provviste <strong>di</strong> vistose nervature in rilievo che, nella parte terminale<br />
dello stelo, finiscono per assumere l’aspetto <strong>di</strong> brattee che<br />
quasi avvolgono i verticilli formati da corolle giallo dorate che si<br />
schiudono nella piena estate, fra giugno e agosto. La ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
questa specie è molto ricercata, oltre che per uso farmaceutico anche<br />
come componente base per vari liquori o per i tipici «amari»<br />
preparati con <strong>di</strong>verse erbe alpestri.<br />
La Gentiana lutea caratterizza i massicci montuosi <strong>di</strong> tutta l’Europa<br />
meri<strong>di</strong>onale, comprese le montagne <strong>della</strong> Spagna, i Vosgi, il<br />
Giura, i Carpazi, i Balcani, le catene dell’Asia minore e – naturalmente<br />
– le Alpi e gli Appennini; la sua presenza continua anche sui rilievi<br />
<strong>della</strong> Sicilia e <strong>della</strong> Sardegna, dell’Elba e delle altre isole che completano<br />
la nostra penisola.<br />
Inutile <strong>di</strong>re che, proprio in virtù delle sue utilizzazioni <strong>di</strong> tipo<br />
erboristico, la Gentiana lutea era gravemente minacciata<br />
<strong>di</strong> estinzione, ma che questo pericolo appare scongiurato<br />
da quando essa è stata inclusa fra le specie «protette» secondo<br />
una delibera che si estende a tutto il territorio nazionale e che – ovviamente<br />
– comprende tutte le zone alpine, Valtellina inclusa.<br />
Altrettanto interessante, sotto il profilo erboristico, e quin<strong>di</strong> altrettanto<br />
ricercata e parimenti «protetta», la Gentiana punctata,<br />
qualche volta in<strong>di</strong>cata come Gentiana purpurea, malgrado i<br />
suoi fiori siano <strong>di</strong> un bel giallo vivo, ma sfumati in rosso porpora<br />
e finemente picchiettati all’interno nello stesso colore.<br />
La Gentiana punctata, che fiorisce tra giugno e luglio, pre<strong>di</strong>lige<br />
i pascoli un poco sassosi, le dorsali moreniche e occupa<br />
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