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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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Fiordaliso comune o Centaurea cyanus.<br />

Centaurea macrocephala e nervosa.<br />

grano, ma con la sparizione quasi totale <strong>di</strong> fiordalisi, margherite e papaveri.<br />

A un esame superficiale e sotto l’aspetto del tornaconto in<strong>di</strong>viduale, niente <strong>di</strong><br />

meglio, ma ai fini ecologici e considerando l’esito <strong>di</strong> questi interventi sulle<br />

gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze, un vero e proprio <strong>di</strong>sastro che ha finito per decretare l’estinzione<br />

più o meno prossima <strong>di</strong> tante specie vegetali, per inquinare profondamente<br />

il terreno e portare la morte nell’acqua dei ruscelli, dei fiumi e, infine,<br />

nel mare.<br />

Il mondo, gli uomini, possono certo vivere senza godere la bellezza <strong>di</strong> questo<br />

o quel <strong>fiore</strong>, senza accarezzare con lo sguardo la macchia azzurra <strong>di</strong> una <strong>di</strong>stesa<br />

<strong>di</strong> fiordalisi, ma come abbiamo sottolineato tante volte, con la scomparsa<br />

<strong>della</strong> Centaurea cyanus come <strong>di</strong> altre piccole piante che sembrano create soltanto<br />

per la gioia del nostro spirito, vi sono insetti che non troveranno il loro<br />

nettare, perderanno la forza <strong>di</strong> volare e riprodursi, non potranno assolvere il<br />

compito <strong>di</strong> trasportare il polline da una corolla all'altra e, quin<strong>di</strong>, assicurare<br />

la riproduzione <strong>di</strong> molte specie.<br />

Non sono necessari dei secoli perché questo si verifichi, perché si instauri la<br />

desolazione dove prima si stendevano prati, pascoli, boschi. Non occorre<br />

molto tempo e, del resto, ve<strong>di</strong>amo cosa sta accadendo dopo qualche decennio<br />

<strong>di</strong> corsa a un’iperproduzione agricola con l’uso incontrollato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfettanti e<br />

<strong>di</strong>sinfestanti.<br />

Un’iperproduzione che, oltretutto, la legge del mercato sta contestando per cui<br />

si assiste all’assurda necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere una certa aliquota dei raccolti per<br />

non interferire con le <strong>di</strong>sposizioni Comunitarie.<br />

Considerazioni amare quanto serie, che sembrano ben lontane dalla delicata<br />

bellezza, dalla gentile policromia dei fiordalisi, ma abbiamo voluto parlare <strong>di</strong><br />

questo <strong>fiore</strong>, quale simbolo delle specie da salvare perché nel suo destino è<br />

scritta la vocazione a far da emblema a qualcosa <strong>di</strong> importante.<br />

Infatti, Guglielmo I, imperatore <strong>di</strong> Germania, quando dovette scegliere un fregio<br />

aral<strong>di</strong>co che rappresentasse la sua casata, <strong>di</strong>ede la preferenza al fiordaliso<br />

in ricordo <strong>di</strong> un momento tenero e drammatico insieme legato ai suoi primi anni<br />

<strong>di</strong> vita, e alla fuga compiuta insieme alla madre Luisa <strong>di</strong> Prussia e ai fratellini<br />

per sfuggire ai soldati <strong>di</strong> Napoleone che volevano imprigionare la famiglia reale.<br />

Visto che le truppe <strong>di</strong> Bonaparte erano ormai vicinissime, le guar<strong>di</strong>e che scortavano<br />

la regina Luisa la convinsero a nascondersi in un campo <strong>di</strong> frumento;<br />

in attesa che gli inseguitori si allontanassero, per tranquillizzare i bambini e<br />

dare alla fuga l’aria <strong>di</strong> una scampagnata, la madre del futuro imperatore <strong>di</strong><br />

Germania aveva passato quelle terribili ore a intrecciare ghirlande e mazzetti<br />

<strong>di</strong> fiordalisi per ornare il capo e gli abiti dei piccoli principi, ignari <strong>di</strong> quanto<br />

stava accadendo.<br />

Quel lontano, tenero ricordo con<strong>di</strong>zionò la scelta <strong>di</strong> Guglielmo I e noi vorremmo<br />

che gli uomini, prima <strong>di</strong> intervenire in modo irrazionale e sconsiderato<br />

nell’evolversi degli eventi naturali, riflettessero per un attimo sul <strong>di</strong>ritto alla vita<br />

<strong>di</strong> ogni e qualsiasi specie, forse proprio a cominciare dal fiordaliso che nella<br />

simbologia floreale significa «dolcezza», proprio come è dolce e gentile il bluazzurro<br />

dei suoi capolini spruzzati d’argento lungo l’orlo <strong>di</strong> ogni corolla.<br />

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