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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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SCHEDA BOTANICA<br />

Nome scientifico: Lilium<br />

Nomi popolari: martagone, riccio <strong>di</strong> dama,<br />

pirenaico, giglio <strong>di</strong> san Giovanni<br />

Origine: Giappone, Siberia, cerchia delle<br />

Alpi, Pirenei<br />

Famiglia: Liliacee<br />

Fiori: appariscenti, in vari colori esclusa la<br />

gamma del blu e del viola; sono composti da<br />

sei tepali aperti a coppa o rivolti all’in<strong>di</strong>etro per<br />

lasciare liberi stami, antere e stilo a stimma.<br />

Fioritura estiva<br />

Caratteristiche: piante ornamentali, alte da 40<br />

a 90 centimetri con foglie ellittico-lanceolate,<br />

variamente <strong>di</strong>stribuite lungo il fusto. I Lilium<br />

spontanei vivono in un areale che va da 400 a<br />

2650 metri, in terreno calcareo<br />

Etimologia: il nome deriva dal celtico li,<br />

bianco, e dal greco leíron, giglio<br />

verde-grigio che pone in ancor maggiore evidenza la vivacità delle tinte del<br />

Lilium bulbiferum croceum e la forma delle sue gran<strong>di</strong> corolle. Questa pianta è<br />

<strong>di</strong>ffusa sulle Alpi come sugli Appennini e la sua <strong>di</strong>stribuzione viene definita<br />

come euro-asiatica. Inutile <strong>di</strong>re che si tratta <strong>di</strong> specie inclusa fra quelle protette<br />

e delle quali è severamente vietata la raccolta. Il giglio <strong>di</strong> San Giovanni è conosciuto<br />

anche con gli pseudonimi Lilium aurantiacum e Lilium croceum.<br />

Ancora più noto, e più tipicamente identificabile, il Lilium martagon o martagone,<br />

detto anche riccio <strong>di</strong> dama, lis martagon per i francesi, turk’s cap lily (giglio<br />

berretto <strong>di</strong> turco) per gli inglesi e Türchenbund (turbante <strong>di</strong> turco) per i<br />

tedeschi.<br />

Sia sulle pen<strong>di</strong>ci alpine coperte d’erba che nelle schiarite fra i boschi dell’Appennino,<br />

non è raro incontrare fra giugno e luglio gli steli del martagon, alti<br />

quasi un metro e dal quale pendono a guisa <strong>di</strong> lampioncini, da tre a venti fiori<br />

formati da sei petali, carnosi e lucenti, curvi all’in<strong>di</strong>etro per lasciare liberi e<br />

penduli i sei stami e le antere, lo stilo e lo stimma su cui gli insetti potranno<br />

celebrare il rito <strong>della</strong> fecondazione.<br />

Il colore del «riccio <strong>di</strong> dama» è rosa-porpora, con una punteggiatura bruna sulla<br />

superficie interna dei petali, mentre la faccia inferiore è leggermente vellutata.<br />

Le foglie, verde intenso, sono <strong>di</strong> forma ellittico-lanceolata, più appariscenti<br />

nella zona me<strong>di</strong>ana del fusto. Le corolle <strong>di</strong> questo giglio emanano un odore<br />

poco gradevole che ha comunque il compito <strong>di</strong> richiamare particolari specie<br />

<strong>di</strong> insetti.<br />

La fascia altitu<strong>di</strong>nale in cui è possibile reperire il Lilium martagon è piuttosto<br />

vasta e corre dai 400 ai 2400 metri, con qualche eccezionale apparizione anche<br />

a 2650 metri.<br />

Il terreno è sempre <strong>di</strong> natura calcarea, ricco <strong>di</strong> sostanze nutritive e decisamente<br />

erboso.<br />

È interessante rilevare che il Lilium martagon conta numerose varietà, con fiori<br />

<strong>di</strong> colore <strong>di</strong>verso: dall’album, con petali bianco-gesso, all’album superbum,<br />

bianco-avorio, dal cattaniae presente in Dalmazia, rosso-porpora brillante, al<br />

sanguineo-purpureum che sembra macchiato <strong>di</strong> sangue e che vive spontaneo in<br />

Albania.<br />

Nelle nostre vallate, comunque, è presente quasi unicamente la tipica specie<br />

rosa intenso, un po’ vinosa e, in via eccezionale, qualche esemplare bianco,<br />

veramente assai raro.<br />

Un altro giglio che qualche volta fa la sua apparizione sulle Alpi è il Lilium pyrenaicum<br />

o giglio dei Pirenei, lis des Pyrénées in francese, yellow turkscap lily per<br />

gli inglesi e Türchenbund von Pyrenaen in tedesco.<br />

Questa specie è molto simile al nostrano martagon, ma con fiori <strong>di</strong> un bellissimo<br />

giallo vivo con punteggiatura bruno-porpora e antere rosse. La sua fioritura<br />

avviene fra giugno e luglio e il suo habitat va dagli 800 ai 2200 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne,<br />

limitatamente ai pascoli e alle radure boschive coperte d’erba.<br />

Il Lilium pyrenaicum, come chiaramente in<strong>di</strong>cato dal suo nome, è originario<br />

delle montagne che fanno parte <strong>della</strong> catena dei Pirenei, con una scarsa <strong>di</strong>ffusione<br />

sulle alture che fanno corona al golfo del Leone, i monti Corbières, la<br />

Cor<strong>di</strong>gliera nera in Bretagna e qualche ristretto stanziamento anche sulle Alpi<br />

italiane e svizzere, ma puramente occasionale e da considerarsi raro ed eccezionale.<br />

Nel giar<strong>di</strong>no botanico del monte Bondone, presso Trento, si può ammirare<br />

anche una varietà rossa del Lilium pyrenaicum, ottenuta per ibridazione orticola<br />

dato che questa specie è fra le più apprezzate per la coltura sui rock-garden<br />

in virtù <strong>della</strong> sua limitata statura; infatti, il Lilium pyrenaicum non supera i<br />

50-60 centimetri <strong>di</strong> altezza e mantiene un portamento raccolto e compatto,<br />

particolarmente adatto alla sistemazione sulle roccaglie.<br />

Per completare la descrizione dei gigli che vivono sulle Alpi, si ricorda il<br />

Lilium pomponium, spontaneo sulle Alpi Marittime, alto mezzo metro, con<br />

fiori scarlatti punteggiati <strong>di</strong> nero, dall’odore sgradevole, che desidera<br />

suolo calcareo ed ama il gran sole. Sulle Alpi Carniche vive invece il Lilium<br />

carniolicum, dalle corolle rosso-arancio (sempre punteggiate in nero),<br />

pianta decorativa e interessante, ma <strong>di</strong>fficile da incontrare perché il suo<br />

habitat si limita a una zona molto ristretta che non va al <strong>di</strong> là <strong>della</strong> penisola<br />

dalmata.<br />

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