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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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«Ancora ridon tra le lunghe ciglia<br />

gli occhi, e fingete che vi arrida<br />

amore;<br />

ma racconta, per voi, questa<br />

androsace alpina<br />

la gran malinconia del vostro<br />

cuore».<br />

Elisabetta Barrett-Browning<br />

L’androsace, come un tenero muschio<br />

Il mondo vegetale è una continua fonte <strong>di</strong> meraviglie e <strong>di</strong> sorprese, una vera e<br />

propria miniera <strong>di</strong> «osservazioni» <strong>di</strong> grande interesse sotto il profilo scientifico.<br />

È soltanto colpa <strong>della</strong> nostra superficialità se spesso non sappiamo leggere<br />

in questo straor<strong>di</strong>nario libro scritto con le piante e con i fiori <strong>di</strong> cui ammiriamo<br />

soprattutto la bellezza e solo raramente guardandone in modo più specifico<br />

la realtà.<br />

L’Androsace, la piccola primulacea cui de<strong>di</strong>chiamo questo capitolo, è uno degli<br />

esempi più significativi del potere <strong>di</strong> adattamento delle specie vegetali alle<br />

con<strong>di</strong>zioni dell’ambiente e del clima; un adattamento che sembra quasi voler<br />

riscattare le piante dalla schiavitù che è loro imposta dall’essere ancorate alla<br />

terra a mezzo delle ra<strong>di</strong>ci. Infatti, se gli animali hanno la possibilità <strong>di</strong> ricercare<br />

l’habitat più congeniale, <strong>di</strong> fuggire da un luogo inospitale per cercare zone<br />

più tiepide o più fredde, angoli riparati dal vento o ricchi <strong>di</strong> acqua, alle piante<br />

è dato soltanto <strong>di</strong> adeguarsi alla situazione e volgere a proprio vantaggio anche<br />

le con<strong>di</strong>zioni meno positive.<br />

E ve<strong>di</strong>amo, in modo particolare, cosa succede alle piccole androsacee e soprattutto<br />

all’Androsace vandellii che è la specie più <strong>di</strong>ffusa sulle nostre montagne.<br />

Questa deliziosa, piccola pianta vive – <strong>di</strong> norma – fra i 2000 e i 3000 metri sul<br />

livello del mare, abbarbicata sulle rocce o sullo sfasciume <strong>di</strong> natura silicea,<br />

come graniti e scisti, esposta alla massima incidenza del vento e, perciò, in<br />

situazione molto precaria per la sopravvivenza <strong>di</strong> piante che avessero lunghi<br />

fusti e foglie larghe, fiori sorretti da sottili steli e un portamento cespitoso.<br />

Ecco, allora, l’androsace mettere in atto una serie <strong>di</strong> intelligenti mo<strong>di</strong>fiche al<br />

normale aspetto <strong>di</strong> una specie erbacea, mo<strong>di</strong>fiche che l’hanno resa perfettamente<br />

adatta a vivere dove ben poche altre piante riescono a colonizzare l’ambiente<br />

ponendo le basi ecologiche per l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> altri elementi vegetali.<br />

Prima <strong>di</strong> ogni altra cosa, l’androsace ha ridotto l’altezza del suo fusto a pochi<br />

centimetri, non più <strong>di</strong> quattro, accorgimento che le permette <strong>di</strong> resistere anche<br />

alle più violente sferzate del vento; ma non basta quasi a cercare calore e protezione<br />

nella vicinanza dei suoi simili, i fusti dell’androsace spuntano così prossimi<br />

gli uni agli altri da formare dense zolle a cuscinetto, fitte come il più compatto<br />

dei muschi.<br />

In modo particolare l’Androsace vandellii, nota anche come Androsace<br />

multiflora, si riconosce per la tonalità bianco-argento delle sue foglioline<br />

che sono coperte da una coltre tomentosa, ossia da una miriade<br />

<strong>di</strong> peli stellati che hanno lo scopo <strong>di</strong> proteggere dal freddo e dall’intensa<br />

azione dei raggi solari i delicati tessuti <strong>della</strong> piccola<br />

pianta. La protezione dai fattori climatici non è comunque<br />

affidata soltanto all’argentea peluria che ricopre<br />

il fogliame, ma alla forma e <strong>di</strong>sposizione stessa<br />

delle foglie, minuscole, strette e spatolate, lunghe<br />

da 3 a 6 millimetri, densamente addossate ai fusticini come gli<br />

embrici <strong>di</strong> un tetto; in tal modo, i singoli fusti vengono ad assumere<br />

un aspetto colonnare con l’apice arrotondato, caratteristiche che<br />

accrescono la resistenza degli steli a qualsiasi sollecitazione<br />

esterna <strong>di</strong> natura climatica.<br />

Fra l’altro, il colore grigiastro e la «forza» con la quale i<br />

cuscini <strong>di</strong> androsace aderiscono alla roccia, rappresentano<br />

una valida <strong>di</strong>fesa contro la voracità dei mammiferi<br />

che vivono ad alta quota e che debbono accontentarsi <strong>di</strong><br />

poca e rada vegetazione.<br />

Se l’androsace non mettesse in atto anche quest’astuzia, in<br />

breve tempo molte specie <strong>di</strong> questo interessante genere finirebbero<br />

per scomparire. È ovvio che non basta questo tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa ad<br />

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