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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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Saxifraga cuneifolia o mestoletta.<br />

A destra: la sassifraga rossa spicca per la sua<br />

vivacità cromatica.<br />

SCHEDA BOTANICA<br />

Nome scientifico: Saxifraga<br />

Nomi popolari: sassifraga rossa, sempreviva,<br />

verdemare, autunnale, mestoletta, velluto <strong>di</strong><br />

roccia, stellata, muscosa<br />

Origine: Asia, America, Europa centromeri<strong>di</strong>onale<br />

Famiglia: Saxifragacee<br />

Fiori: minuscoli, sorretti da scapi cortissimi o<br />

che possono raggiungere i venti centimetri; il<br />

colore varia dal bianco al giallo, dal rosa<br />

all’arancione. La fioritura può essere<br />

primaverile, estiva o autunnale<br />

Caratteristiche: le sassifraghe possono aderire<br />

al suolo, formando cuscinetto, oppure assumere<br />

un aspetto più slanciato, ma sempre con le<br />

foglie, carnose e lucide, raccolte nella parte<br />

inferiore, formando cuscinetti simili a placche <strong>di</strong><br />

muschio<br />

Etimologia: dal latino saxum, sasso, e frango,<br />

rompo, a in<strong>di</strong>care la preferenza delle<br />

sassifragre per i rocciati, nelle cui crepe<br />

inseriscono le ra<strong>di</strong>ci, sino a spezzare la pietra<br />

per raggiungere terra e umi<strong>di</strong>tà<br />

e Appennini. Vive sino alla quota <strong>di</strong> 3400 metri e da luglio a settembre il compatto<br />

cuscinetto delle sue foglie si copre <strong>di</strong> <strong>fiore</strong>llini bianchi e solitari, dal breve<br />

stelo. Molto simile a questa è la Saxifraga brioides, sassifraga solfina, dalle<br />

corolle bianco-giallo con una macchia arancione alla base dei petali.<br />

Decisamente gialli, con il centro arancione-rosso, i fiori <strong>della</strong> sassifraga autunnale<br />

o Saxifraga aizoides che spesso viene confusa con un Sedum per la sua<br />

tendenza a formare un festone che ricade mollemente dalla roccia. Fiorisce sino<br />

a settembre avanzato e non è reperibile oltre i 1300 metri, proprio come accade<br />

alla deliziosa sassifraga mestoletta o Saxifraga cuneifolia, che da giugno ad<br />

agosto emette scapi fiorali alti da 10 a 25 centimetri che sorreggono pannocchie<br />

<strong>di</strong> fiori bianchi, a stella, con una macchia rossa alla base. Le foglie sono<br />

molto corte e carnose, a spatola, riunite in rosette. È possibile confonderla con<br />

la Saxifraga stellaris, sassifraga stellata, che presenta foglie più lunghe, grossolanamente<br />

dentate, e fiori con una macchia gialla. Il suo areale interessa anche<br />

l’America del nord e si spinge sino a 3000 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne.<br />

L’ultima sassifraga <strong>della</strong> nostra rassegna è la verdolina, o Saxifraga muscoides,<br />

che sul Cervino, verso 4200 metri, raggiunge il suo limite estremo. Le foglie sono<br />

corte e pelose, aderenti al suolo, gli scapi fiorali hanno una lunghezza che varia<br />

da 3 a 10 centimetri e ognuno può portare anche quattro fiori dal bianco al giallo,<br />

che si schiudono in luglio-agosto. Vive soltanto sulle Alpi e in zone limitate.<br />

Non è certo con queste poche, aride note che si può descrivere la bellezza delle<br />

sassifraghe – come <strong>di</strong> qualsiasi altra pianta, del resto – ma la nostra speranza<br />

è che il lettore, anche il più <strong>di</strong>stratto, incontrando un cespo delle specie che<br />

abbiamo ricordato si fermi ad ammirare e a riflettere sull’ennesima <strong>di</strong>mostrazione<br />

del miracolo che si chiama vita e che nel «velluto <strong>della</strong> roccia» si traduce<br />

in pura espressione <strong>di</strong> bellezza.<br />

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