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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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È stato così che il Dianthus caryophyllus, o garofano dei fioristi, quello dal grande<br />

<strong>fiore</strong> doppio e stradoppio oggi coltivato in migliaia <strong>di</strong> ibri<strong>di</strong> e varietà, nelle<br />

tinte più <strong>di</strong>verse, si è <strong>di</strong>ffuso in Europa e poi nel resto del mondo. Invece, per i<br />

minuscoli garofani <strong>di</strong> montagna la storia è andata in modo <strong>di</strong>fferente: sin da Ere<br />

lontane essi continuano a vivere al margine dei boschi e lungo la fascia prativa<br />

che segue il limite <strong>della</strong> vegetazione arborea, con il solo impegno <strong>di</strong> profumare<br />

nel modo più intenso possibile per attirare gli insetti che debbono provvedere<br />

all’impollinazione. Le poche specie che non hanno il pregio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere<br />

nell’aria il caratteristico aroma, hanno messo in atto altri accorgimenti, altri<br />

motivi <strong>di</strong> seduzione, come quello del colore <strong>di</strong> particolare intensità, una speciale<br />

iridescenza dei petali, pistilli e stami <strong>di</strong> insolita lunghezza oppure corolle<br />

frangiate che il minimo alito <strong>di</strong> vento riesce a far vibrare con movimenti <strong>di</strong><br />

richiamo. Oggi, per fortuna, i piccoli, deliziosi Dianthus <strong>di</strong> montagna sono protetti<br />

da severe <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge, nell’intento <strong>di</strong> salvare le specie più <strong>di</strong>ffuse<br />

e <strong>di</strong> far ricostituire quelle in pericolo <strong>di</strong> estinzione. Si spera <strong>di</strong> riportare in<br />

gran numero su Alpi e Appennini il Dianthus superbus, o garofano a pennacchio,<br />

<strong>di</strong> un palli<strong>di</strong>ssimo rosa-lilla; il minuscolo Dianthus alpinus, garofano delle Alpi,<br />

alto non più <strong>di</strong> 10 centimetri, dai petali rosso carnicino, che forma piccoli cuscini;<br />

il Dianthus monspessulanus, garofano <strong>di</strong> Montpellier, dai fiori bianchi<br />

profumatissimi e dagli steli alti 20-30 centimetri; il Dianthus pavonius, garofano<br />

negletto alto da 5 a 15 centimetri, che fiorisce in rosa carico in gruppi compatti<br />

dal portamento molto elegante, che risaltano contro gli spuntoni <strong>di</strong> roccia<br />

e tra i sassi; il Dianthus seguieri, garofanino del Seguier, una delle specie più<br />

belle, con fiori dal rosa al rosso con macchioline scure; il Dianthus sylvestris,<br />

garofanino silvestre privo <strong>di</strong> profumo, dalle corolle rosa vivo, che cresce fra i<br />

<strong>di</strong>rupi e persino tra le fessure dei vecchi muri; il Dianthus carthusianorum, garofano<br />

da prato, alto da 20 a 40 centimetri, con fiori rossi picchiettati <strong>di</strong> bianco.<br />

Quest’ultima specie vanta notevoli proprietà curative, soprattutto <strong>di</strong>uretiche<br />

e sudorifere; si usano i petali essiccati, messi in infusione in acqua calda nella<br />

dose <strong>di</strong> due grammi ogni cento grammi <strong>di</strong> acqua e se ne bevono tre tazze al<br />

giorno. Abbiamo così scoperto che i garofani <strong>di</strong> montagna possono aiutarci ad<br />

alleviare i piccoli malanni, ma questa è soltanto un’osservazione marginale: essi<br />

rimangono uno degli accenti <strong>di</strong> maggior bellezza <strong>della</strong> flora alpina e scoprirne<br />

un cespo è sempre un’emozione, come se quel colore, quel profumo dolce e<br />

intenso fossero un dono che la Natura ha inventato soltanto per noi, per ognuno<br />

<strong>di</strong> noi, e così il «<strong>fiore</strong> <strong>di</strong> Giove» assume un significato e un valore del tutto<br />

particolari. Già, ci siamo scordati <strong>di</strong> <strong>di</strong>rvi che Dianthus è un nome che deriva<br />

dal greco <strong>di</strong>ós, <strong>di</strong>o, e anthós, <strong>fiore</strong>, ossia «<strong>fiore</strong> del <strong>di</strong>o» per eccellenza, in chiave<br />

mitologica, ossia il padre dell’Olimpo, Giove in persona.<br />

Dall’alto: Dianthus pavonius, Dianthus<br />

neglectus, Dianthus superbus e Dianthus<br />

monspessulanus.<br />

96<br />

SCHEDA BOTANICA<br />

Nome scientifico: Dianthus<br />

Nomi popolari: garofani delle Alpi, garofano<br />

<strong>di</strong> Montpellier, garofano a pennacchio,<br />

garofano negletto, garofano del Séguier,<br />

garofanino dei boschi, <strong>fiore</strong> <strong>di</strong> Giove<br />

Origine: Europa, Africa del nord, Asia Minore,<br />

Cina e Giappone<br />

Famiglia: Cariofillacee<br />

Fiori: profumati, <strong>di</strong> varia forma, con petali<br />

seghettati, a frangia o sud<strong>di</strong>visi in lacinie. I<br />

colori vanno dal bianco al giallo, dal rosa al<br />

rosso<br />

Caratteristiche: erbacee perenni con steli rigi<strong>di</strong>,<br />

<strong>di</strong> varia altezza, con fiori solitari o in gruppi,<br />

foglie lanceolate-lineari, verde-azzurro, fitte alla<br />

base dei fusti<br />

Etimologia: dal greco <strong>di</strong>ós, Giove, e ánthos,<br />

<strong>fiore</strong>

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