L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio
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SCHEDA BOTANICA<br />
Nome scientifico: Polygala amarella<br />
Nomi popolari: amarella, poligala amara,<br />
bozzolino<br />
Origine: Europa, Asia occidentale, Africa del<br />
nord e del sud, America<br />
Famiglia: Poligalacee<br />
Fiori: blu, rosa o bianchi, in estate, a<br />
campanella, <strong>di</strong>sposti in grappoli allungati,<br />
lungo un solo lato del fusto<br />
Caratteristiche: erbacea perenne altra da 5 a<br />
15 centimetri, con il fusto che nel primo tratto<br />
aderisce al suolo e poi si erge. Foglie a<br />
spatola, piccole, verde chiaro, riunite a rosetta<br />
al piede <strong>della</strong> pianta. L’amarella favorisce la<br />
secrezione lattea; mucche, pecore e capre la<br />
ricercano e se ne cibano con abbondanza<br />
Etimologia: dal greco polys, molto, e gála,<br />
latte, per l’ipotesi che la poligala aiutasse la<br />
secrezione lattea nei bovini<br />
Di particolare importanza ai fini terapeutici, la senegina al 2 per cento glucoside,<br />
detta anche acido poligalico, la poligamarina, una saponina amara, saponine<br />
acide, olio essenziale, gomma, resina, poliosi poligalite poligalitolo, mucillagine,<br />
pectina, un principio amaro, resina e gluci<strong>di</strong>.<br />
I piccoli rime<strong>di</strong><br />
Non sono molte le forme <strong>di</strong> impiego dell’amarella, ma questo non significa che<br />
la sua efficacia debba essere sottovalutata nei confronti <strong>di</strong> specifiche affezioni<br />
tra cui spiccano i <strong>di</strong>sturbi dall’apparato respiratorio a livello bronchiale. Ma<br />
an<strong>di</strong>amo per or<strong>di</strong>ne e illustriamo i rime<strong>di</strong> affidati alla me<strong>di</strong>azione <strong>della</strong> Polygala<br />
amarella:<br />
– il decotto che si prepara facendo bollire l’intera piantina per un quarto d’ora<br />
nella dose <strong>di</strong> 3 grammi ogni 100 grammi <strong>di</strong> liquido, agisce positivamente come<br />
espettorante, alleviando il senso <strong>di</strong> oppressione provocato dalla presenza <strong>di</strong><br />
catarro e conseguente tosse. Il decotto deve essere bevuto caldo, in ragione<br />
<strong>di</strong> due o tre tazze al giorno, lontano dai pasti;<br />
– l’infuso ritenuto un buon galattogeno, ossia utile ad aumentare la secrezione<br />
lattea, si prepara lasciando riposare in acqua bollente per una decina <strong>di</strong><br />
minuti cinque grammi <strong>di</strong> foglie e fiori; l’infuso si beve in misura <strong>di</strong> quattro-cinque<br />
tazzine da caffè al giorno tiepido, preferibilmente a stomaco pieno;<br />
– il vino d’amarella è considerato un gradevole, positivo sistema per stimolare<br />
l’appetito, favorire la <strong>di</strong>gestione e accrescere la presenza <strong>di</strong> secrezioni gastriche<br />
in<strong>di</strong>spensabili al buon funzionamento dell’apparato <strong>di</strong>gestivo. Preparare<br />
questo vino è assai facile: prendere un litro <strong>di</strong> vino bianco secco e infilare<br />
nella bottiglia 30-40 grammi <strong>di</strong> amarella (foglie e fiori) lasciandoli a macero<br />
per una decina <strong>di</strong> giorni. È consigliabile che la bottiglia durante la preparazione<br />
rimanga in frigorifero. Trascorsi <strong>di</strong>eci giorni, il vino deve essere<br />
filtrato con cura e quin<strong>di</strong> bevuto prima dei pasti; la dose consigliata è <strong>di</strong> un<br />
bicchierino da liquore. Inutile aggiungere che il vino <strong>di</strong> amarella deve essere<br />
tenuto sempre al fresco; in tal modo, il suo sapore risulta molto più gradevole<br />
e la conservazione <strong>della</strong> bevanda è assicurata.<br />
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