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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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«Mi recherò nel bosco e nel mio<br />

giar<strong>di</strong>no segreto coglierò fiori e<br />

frutti per ricavarne misteriose<br />

essenze preziose. Con l’amarella<br />

darò forza al vino e poi conoscere<br />

l’amore sarà un sortilegio che non<br />

avrà fine».<br />

Al-Shi-Dahim<br />

L’amarella, pianta del latte<br />

Amarella è il nome gentile che i montanari riservano a una pianta alta da 5 a 15 centimetri,<br />

che vive sui terreni argillosi e calcarei sino a 1600 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne, lungo<br />

tutta la corona delle Alpi, botanicamente nota come Polygala amarella, che i francesi<br />

conoscono come polygola, gli inglesi come milkwort e i tedeschi Kreuzblume.<br />

L’amarella appartiene a un genere ricco <strong>di</strong> ben ottocento specie <strong>di</strong>ffuse in tutto<br />

il mondo, nelle zone temperato-calde, esclusi tre territori: Polinesia, Nuova<br />

Zelanda e Artico.<br />

Oltre alla Polygala amarella, o Polygala amara è molto <strong>di</strong>ffusa in Italia la Polygala<br />

vulgaris, detta anche bozzolina, da non confondere con la Polygala senega<br />

originaria <strong>della</strong> Virginia, degli Stati Uniti e del Canada, tenuta in gran conto<br />

dagli In<strong>di</strong>ani che la ritengono sicuro antidoto contro il veleno dei serpenti e rime<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> grande efficacia nel caso <strong>di</strong> tosse ostinata.<br />

Ma torniamo all’amarella e all’etimologia del suo nome scientifico: Polygala, che<br />

deriva dal greco polys, molto, e gala, latte, a in<strong>di</strong>care la proprietà <strong>di</strong> questa<br />

pianta nel favorire la secrezione lattea nelle puerpere, nelle mucche, nelle capre<br />

e nelle pecore.<br />

Curiosità a parte, l’amarella, pur nella sua minuzia, si impone per la bellezza dei<br />

minuscoli fiori a campanella, <strong>di</strong>sposti a grappolo su un solo lato del fusto, in un<br />

delicatissimo blu-lilla, quello che Gabriele d’Annunzio definiva gridellino, descrivendo<br />

un festone <strong>di</strong> glicine. Qualche volta, ma è raro, le corolle dell’amarella<br />

sono bianche o rosa, ma tutte hanno in comune una particolarità: a mano a<br />

mano che si schiudono, quelle inferiori trascolorano dal blu-lilla, dal bianco o<br />

dal rosa e assumono una tenera colorazione<br />

verde simile a quella delle foglie che sono<br />

ovali, con la punta arrotondata, raccolte a<br />

rosetta alla base <strong>della</strong> pianta.<br />

Per completare la descrizione <strong>della</strong> Polygala<br />

amarella, un particolare davvero insolito:<br />

questa specie produce semi che non germinano<br />

sotto terra, come avviene quasi sempre,<br />

ma per produrre ra<strong>di</strong>ci e germogli hanno bisogno<br />

<strong>della</strong> piena luce. Di conseguenza, i frutticini<br />

dell’amarella una volta caduti al suolo non affondano<br />

nel terreno, ma rimangono in superficie,<br />

in attesa che la pioggia e il sole compiano il loro<br />

dovere e consentano a questa graziosa specie <strong>di</strong> riprodursi<br />

abbondantemente.<br />

La Polygala non è una piantina presa in considerazione come<br />

specie ornamentale, ma è indubbio che una cassettina, una<br />

ciotola colme <strong>di</strong> amarelle in <strong>fiore</strong> rappresentano un elemento decorativo<br />

davvero delizioso, estremamente raffinato, da sistemare<br />

al posto d’onore su un davanzale.<br />

Tutto questo è la Polygala amara, minuscola espressione <strong>di</strong> bellezza<br />

e <strong>di</strong> grazia, non priva <strong>di</strong> valore terapeutico, in virtù delle<br />

sostanze contenute nei suoi tessuti, tenute in buon conto dalla<br />

moderna omeopatia, me<strong>di</strong>cina alternativa che si sta imponendo<br />

nella cura <strong>di</strong> molte e svariate affezioni.<br />

I princìpi attivi<br />

L’azione <strong>della</strong> Polygala amarella contro alcuni <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong>pende,<br />

come è ovvio, dalla percentuale dei componenti che appaiono<br />

nella ra<strong>di</strong>ce e nella parte aerea <strong>di</strong> questa graziosa<br />

pianta utilizzata sin dall’antichità nel Vecchio come nel<br />

Nuovo Mondo.

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