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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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pie con un <strong>di</strong>verso meccanismo – e secondo tempi rapi<strong>di</strong>ssimi <strong>di</strong> trasformazione<br />

– ed è noto come «mimetismo», caratteristica particolare <strong>di</strong> alcuni rettili e,<br />

in specie, del camaleonte.<br />

Queste brevi annotazioni sull’aspetto delle orchidee nostrane possono aver definito<br />

la preziosità e l’interesse che si riferiscono a questo gruppo <strong>di</strong> specie, preziosità<br />

e interesse che trovano un ulteriore motivo <strong>di</strong> attenzione in un’altra<br />

qualità <strong>di</strong> questi fiori: il profumo. Infatti, raramente si trova nella grande famiglia<br />

delle piante un aroma dolce e penetrante come quello <strong>della</strong> scurissima<br />

Nigritella nigra, detta anche palmacristo fragrantissima, che odora <strong>di</strong> vaniglia<br />

e cioccolato insieme, oppure quello <strong>della</strong> Gymnadenia odoratissima, nota come<br />

orchidea garofanata, le cui minuscole corolle rosa profumano quasi fossero<br />

enormi garofani. Pure molto interessante, sotto questo aspetto, la bianca Platanthera<br />

bifolia, che si ammira sulle Alpi e sugli Appennini, che emana un delicato<br />

sentore <strong>di</strong> vaniglia; non bisogna infatti <strong>di</strong>menticare che l’esotica vaniglia<br />

che si impiega in gastronomia altro non è se non il frutto <strong>della</strong> Vainilla planifolia<br />

che vive e si coltiva ai Tropici.<br />

Se le orchidee che abbiamo appena ricordate destano interesse per il loro profumo,<br />

tra le orchidee spontanee sulle nostre montagne l’Oscar <strong>della</strong> bellezza<br />

va senz’altro al variegato Cypripe<strong>di</strong>um calceolus o pianella <strong>della</strong> Madonna, che<br />

i francesi chiamano sabot de la Vierge, gli inglesi Lady’s slipper orchid e i tedeschi<br />

Frauenschuh. Questa orchidea, interprete <strong>di</strong> tante delicate leggende, vive<br />

fra i 650 e i 2000 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne nei boschi <strong>di</strong> faggi o <strong>di</strong> abeti e fra gli arbusti,<br />

su terreno calcareo; fiorisce da maggio a giugno.<br />

Per quanto riguarda Ophrys e Orchis nelle <strong>di</strong>verse specie spontanee sulle Alpi,<br />

<strong>di</strong>remo che esse pre<strong>di</strong>ligono i tratti <strong>di</strong> terreno asciutto, erbosi o parcamente<br />

arbustivi, piuttosto pianeggianti, situati attorno ai 1000 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne. Tra<br />

le in<strong>fiore</strong>scenze più curiose appartenenti a queste specie, ecco l’Ophrys fuciflora<br />

detta formicone o fior ragno perché le sue corolle bruno-porpora ricordano<br />

da presso il capo <strong>di</strong> questi insetti; pure interessanti i <strong>fiore</strong>llini bianco rosati<br />

dell’Orchis simia che ricreano in proporzioni microscopiche la forma <strong>di</strong> una<br />

scimmietta; questa orchidea è tipicamente me<strong>di</strong>terranea, si trova con una certa<br />

frequenza sugli Appennini e lungo l’arco prealpino nei luoghi meno esposti al<br />

vento e in posizione soleggiata.<br />

Amano invece il terreno paludoso la rosea Dactylorhiza majalis o orchidea <strong>di</strong><br />

maggio e la Dactylorhiza sambucina o giglio sambucino che profuma leggermente<br />

<strong>di</strong> sambuco e fiorisce sia in giallo sia in porpora.<br />

E potremmo parlare ancora a lungo delle perfette imitazioni realizzate dall’Ophrys<br />

apifera, dall’Ophrys bombyliflora, dall’Ophrys insectifera, dall’Ophrys<br />

aranifera, in stretta concorrenza con api, bombici, ragni e insetti vari e in gara<br />

con l’Orchis papilionacea e la già nominata Orchis simia.<br />

Potremmo <strong>di</strong>lungarci ancora nel descrivere queste meraviglie, ma ci basta aver<br />

suggerito ai nostri lettori un ulteriore motivo <strong>di</strong> interesse per le loro scarpinate<br />

in montagna: munirsi <strong>di</strong> una buona lente e andare a ricercare le orchidee per<br />

esaminare con attenzione le minuscole corolle e scoprirvi forme insospettate.<br />

Per constatare quale pro<strong>di</strong>gi sa realizzare la Natura, quando vuol imitare sé<br />

stessa, per assicurare il compiersi <strong>di</strong> un miracolo che si attua attraverso l’impollinazione<br />

e che ha nome vita.<br />

SCHEDA BOTANICA<br />

Nome scientifico: Ophrys, Orchis, Nigritella, corolle, oppure a pianella, a spiga, a<br />

Gymnadenia, Platanthera Cypripe<strong>di</strong>um, campanula, nei colori più vari; qualche specie<br />

Dactylorhiza, eccetera emana intenso profumo. Fioritura estiva<br />

Nomi popolari: ofride, orchide, palmacristo, Caratteristiche: specie erbacee, perenni, <strong>di</strong><br />

pianella <strong>della</strong> Madonna, vaniglione, giglio varia altezza, con foglie ellittiche, lanceolate o<br />

sambucino, orchidea garofanata<br />

a spada, talvolta maculate <strong>di</strong> porpora<br />

Origine: dal Circolo polare ai tropici<br />

Famiglia: Orchidacee<br />

Etimologia: il nome <strong>di</strong> ogni specie ha una sua<br />

origine, ma quello <strong>della</strong> famiglia, ossia<br />

Orchidacee, deriva da Orchis che in greco<br />

Fiori: sono <strong>di</strong> varia forma, spesso a imitazione significa testicoli, dato che molte specie<br />

degli insetti incaricati <strong>della</strong> fecondazione delle presentano due tuberi stranamente abbinati<br />

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