L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio
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L’Arthemisia absinthium, dalle notevoli<br />
proprietà terapeutiche, serve anche a<br />
preparare l’assenzio che provoca a lungo<br />
andare intossicazione e deca<strong>di</strong>mento psicofisico.<br />
Sotto: Arthemisia vulgaris.<br />
Più scientificamente <strong>di</strong> Tabernaemontanus, ve<strong>di</strong>amo ora <strong>di</strong> conoscere da vicino<br />
i componenti delle artemisie.<br />
I princìpi attivi<br />
Seppure in percentuale <strong>di</strong>versa e con qualche variante chimica, le artemisie<br />
contengono questi componenti: olio essenziale <strong>di</strong> sapore acre, verde scuro o<br />
giallo, absintina e anabsintina, artemisina amara e tujone; tannino; clorofilla;<br />
resina; nitrato <strong>di</strong> potassio; aci<strong>di</strong> succinico, malico e azulene; mucillagine.<br />
Da segnalare, particolarmente, due componenti dell’Artemisia absinthium:<br />
–l’absintolo, che in piccole dosi esplica un’azione eccitante dei succhi gastrici,<br />
mentre in quantità elevata provoca intossicazione e convulsioni;<br />
– il tujone, contenuto nei fiori, considerato cancerogeno.<br />
I piccoli rime<strong>di</strong><br />
Tralasciando l’uso dell’Artemisia absinthium per le ragioni già esposte, ve<strong>di</strong>amo<br />
quali sono le pozioni curative e gli impieghi più vali<strong>di</strong> che si ottengono con<br />
l’Artemisia vulgaris:<br />
– infuso: si ottiene con 2-3 grammi <strong>di</strong> foglie, steli e in<strong>fiore</strong>scenze messi in infusione<br />
in 100 grammi <strong>di</strong> acqua bollente per un quarto d’ora, tenendo il recipiente<br />
ben coperto. Di questo infuso si bevono due o tre bicchierini al giorno,<br />
come tonico del sistema nervoso e, quin<strong>di</strong>, per combattere gli stati <strong>di</strong><br />
ansia;<br />
– vino: si prepara lasciando macerare tre grammi <strong>di</strong> artemisia ogni 100 grammi<br />
<strong>di</strong> vino bianco secco per la durata <strong>di</strong> due settimane. In seguito, si filtra e<br />
si beve nella dose <strong>di</strong> due bicchierini al giorno, subito dopo i pasti. Giova<br />
contro le forme <strong>di</strong> isterismo e gli stati convulsivi;<br />
– decotto: facendo bollire per un quarto d’ora cinque grammi <strong>di</strong> artemisia ogni<br />
100 grammi <strong>di</strong> acqua, si realizza un liquido per uso esterno, per impacchi ad<br />
azione astringente, contro gonfiori, contusioni, infiammazioni muscolari derivanti<br />
da superfatica.<br />
L’Artemisia vulgaris fornisce anche una potente polvere insetticida efficace<br />
contro gli scarafaggi e innocua per l’uomo e per gli animali domestici. Se nel<br />
foraggio delle mucche è presente una forte quantità <strong>di</strong> artemisia la carne e il<br />
latte degli animali prendono un sapore amaro.<br />
Per concludere, ricor<strong>di</strong>amo che le pozioni a base <strong>di</strong> artemisia, <strong>di</strong> qualsiasi specie,<br />
sono controin<strong>di</strong>cate per le donne in attesa <strong>di</strong> un bambino.<br />
SCHEDA BOTANICA<br />
Nome scientifico: Artemisia Caratteristiche: erbacee perenni, alte da 50<br />
Nomi popolari: assenzio selvatico, assenzio<br />
volgare, amarella, assenzio delle siepi, urtmia,<br />
arcimesa, rettimisia, altanisie, assenziola,<br />
genepì nero, ascenzi, incens<br />
Origine: Europa meri<strong>di</strong>onale<br />
Famiglia: Composite<br />
centimetri al metro e mezzo. Le foglie sono<br />
<strong>di</strong>vise in lobi appuntiti, verde scuro<br />
superiormente e bianco-argento sulla pagina<br />
inferiore che è coperta da peluria. Contengono<br />
numerose vitamine ed esalano un aroma<br />
intenso<br />
Etimologia: il nome ricorda la dea Artemis,<br />
Fiori: sono giallo-verdastri e variano un poco a ossia Diana, simbolo <strong>della</strong> giovinezza, a<br />
seconda <strong>della</strong> specie; sempre minuscoli sono sottolineare le virtù terapeutiche soprattutto<br />
raccolti in capolini e poi riuniti in spighe dell’Artemisia vulgaris<br />
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