L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

Suggestiva l’immagine della pimpinella, comunemente nota come salvastrella,
fojola, olmet, meloncello, scarito, erba persighiua.
Possiamo aggiungere che il nome scientifico Sanguisorba deriva dal latino sanguis,
sangue, e sorbeo, sorbire, per indicare l’azione emostatica di questa pianta,
verso le emorragie e, in genere, per regolare il flusso sanguigno.
Vediamo ora quali sono le specifiche proprietà della pimpinella e come la si può
utilizzare per curare alcuni disturbi, in attesa di una più razionale terapia indicata
dal medico.
I princìpi attivi
Non si può dire che la Sanguisorba minor sia particolarmente ricca di sostanze
benefiche, ma una certa dose di princìpi attivi li può vantare e vale la pena
di conoscerli.
Abbiamo già fatto cenno al buon contenuto di vitamina C cui si aggiungono un
olio essenziale e un tannino, un’essenza amara e la sanguisorbina.
L’azione combinata di questi princìpi determina il potere emostatico della pimpinella
e anche il suo benefico influsso contro i disturbi intestinali a carattere
diarroico, oppure per favorire la produzione di latte, tanto è vero che la presenza
di questa pianta sui pascoli alpini rende oltremodo apprezzato il fieno che
si raccoglie in tale ambiente.
Per tornare a un impiego decisamente curativo della Sanguisorba minor, ricordiamo
che questa specie erbacea sembra agire positivamente come regolatrice
della circolazione del sangue e probabilmente anche contro l’ipertensione;
a questo proposito, sono in corso varie ricerche di laboratorio, da cui si attendono
interessanti risultati.
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