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L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

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«...il profumo era così forte che mi<br />

guardavo intorno, per capir da<br />

quale albero provenisse; poi mi<br />

accorsi che l’aroma saliva a ondate<br />

dalle erbe, quasi fossero state<br />

cosparse da essenze odorose. Fra<br />

tutte, si <strong>di</strong>stingueva il sentore <strong>della</strong><br />

veronica».<br />

Guido Piovene<br />

Veronica officinalis.<br />

La veronica, erba <strong>della</strong> febbre<br />

È un genere <strong>di</strong> piante erbacee perenni che riunisce circa duecento specie, fra<br />

cui una trentina spontanee nel nostro Paese, sia presso il mare sia in montagna.<br />

È un genere dal nome gentile, italiano, un po’ ottocentesco: Veronica, in onore<br />

<strong>della</strong> santa; forse una delle pie donne che seguirono Gesù sul Golgota o forse<br />

santa Veronica Giuliani che dal 1716 al 1727 fu badessa nel convento delle Cappuccine,<br />

a Città <strong>di</strong> Castello.<br />

Vera l’una o l’altra versione, sta <strong>di</strong> fatto che una delle veroniche presenti sul<br />

nostro territorio, esattamente la Veronica officinalis, è una specie compresa tra<br />

le «officinali» ossia fra le piante che vantano un buon potere curativo accertato<br />

dall’esperienza popolare. Più nota in qualche zona, meno utilizzata in altre,<br />

la Veronica officinalis prende vari nomi: tè svizzero, tè d’Europa, occhi <strong>della</strong> Madonna,<br />

tè dei monti, erba dei tagli, ma la definizione che meglio la caratterizza<br />

è erba <strong>della</strong> febbre, viste le sue proprietà curative, particolarmente efficaci<br />

contro le malattie dell’apparato respiratorio, i <strong>di</strong>sturbi <strong>della</strong> <strong>di</strong>gestione e le intossicazioni<br />

del sangue; inoltre, è un buon galattogogo, ossia favorisce la montata<br />

lattea.<br />

I francesi la chiamano véronique, gli inglesi Speedwell e i tedeschi Ehrenpreiss<br />

e tutti sono d’accordo nel ritenere la Veronica officinalis un vero e proprio toccasana<br />

per molte affezioni, tanto è vero che nei secoli XVI e XVII i me<strong>di</strong>ci tedeschi<br />

le attribuirono il potere <strong>di</strong> guarire persino la tubercolosi che allora era<br />

molto <strong>di</strong>ffusa e <strong>di</strong> esito letale. Tutti si curavano con pozioni e cataplasmi<br />

<strong>di</strong> veronica e un certo Johann Frank scrisse un volume <strong>di</strong> ben trecento pagine<br />

de<strong>di</strong>cato a questa pianta e ai suoi meriti, volume che venne pubblicato<br />

in Germania nel 1690 e che venne poi tradotto in altre lingue.<br />

I principi attivi<br />

L’azione terapeutica <strong>della</strong> Veronica officinalis in particolare, che è la più apprezzata,<br />

ma anche <strong>della</strong> Veronica chamaedrys e <strong>della</strong> Veronica teucrium, <strong>di</strong>pende<br />

dalla presenza più o meno intensa <strong>di</strong> vari princìpi attivi, presenza che è determinata<br />

da molti fattori: natura del suolo, con<strong>di</strong>zioni climatiche ed età <strong>della</strong><br />

pianta. Ad ogni modo, i componenti principali delle veroniche sono: tannino,<br />

sostanze resinose, sostanze amare, mannite, gomma, cera, olio volatile,<br />

una saponina, aci<strong>di</strong> organici, veronicina.<br />

Grazie a queste sostanze, i rime<strong>di</strong> a base <strong>di</strong> veronica, preparati<br />

secondo varie ricette, agiscono come: aperitivo, <strong>di</strong>gestivo,<br />

espettorante, sudorifero, antinfluenzale, come calmante <strong>di</strong> spasmi<br />

e dolori articolari. Tralasciando per un attimo il valore puramente<br />

curativo <strong>della</strong> Veronica officinalis, ricor<strong>di</strong>amo che le sue<br />

foglie servono a preparare anche un tè che può sostituire quello<br />

orientale, tanto è vero che questa specie entra nella composizione<br />

del famoso tè svizzero che raccoglie ben 13 piante <strong>di</strong>verse: assenzio,<br />

betonica, calaminta, camedrio, edera terrestre, issopo, origano, pervinca,<br />

rosmarino, salvia, scolopendrio, timo, veronica, con l’aggiunta<br />

<strong>di</strong> fiori <strong>di</strong> antennaria e tussilagine.<br />

I piccoli rime<strong>di</strong><br />

Senza arrivare alle esagerazioni dei me<strong>di</strong>ci tedeschi <strong>di</strong> quattro secoli or sono,<br />

riconosciamo alla Veronica officinalis, in modo particolare, buone proprietà<br />

curative attraverso queste «preparazioni»:<br />

– tisana: si prepara mettendo in infusione due grammi <strong>di</strong> foglie e fiori essiccati<br />

ogni cento grammi <strong>di</strong> acqua calda, per <strong>di</strong>eci minuti. Poi, si filtra e si bevono<br />

due o tre tazze al giorno <strong>di</strong> questo gradevole tè, eventualmente con l’aggiunta<br />

<strong>di</strong> miele;<br />

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