L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio

I piccoli rimedi
Anche se la pimpinella non è una pianta d’uso comune nella farmacopea domestica,
il suo impiego non è da trascurare per quanto riguarda poche e semplici
pozioni:
– l’infuso ottenuto con tre grammi dell’intera pianta della Sanguisorba minor,
messi in infusione in cento grammi di acqua bollente per dieci minuti, forniscono
una pozione da bere a tazzine, due o tre nel corso della giornata, contro
emorragie, diarrea e anche per favorire la montata lattea;
– l’infuso preparato con otto grammi dell’intera pianta può essere usato soltanto
esternamente per accrescere l’afflusso di sangue in prossimità delle articolazioni
interessate da sofferenza di tipo reumatico o artrosico, oppure per
risolvere gli ematomi;
– le foglie fresche e tenere hanno un delicato sapore che ricorda quello del
cetriolo e possono essere consumate in insalata, magari con l’aggiunta di tenera
cicoria o di pomodori quasi maturi. Questa insalata esercita una buona
azione depurativa e stimolante dei succhi gastrici.
SCHEDA BOTANICA
Nome scientifico: Sanguisorba minor
Nomi popolari: pimpinella, sanguisorba,
meloncello, scarita, olmet, fojola, erba
persighiua
Origine: regioni mediterranee
Famiglia: Rosacee
Fiori: verdastri, sfumati in porpora, raccolti in
fitte crocchie; quelli superiori sono femminili,
corredati da stimmi piumosi, porporini; quelli
centrali sono bisessuati, gli inferiori maschili e
lasciano pendere un ciuffo di stami terminanti in
sacchi pollinici giallo vivo
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Caratteristiche: erbacea perenne alta da venti
a settanta centimetri, con fusto rossastro. Le
foglie sono piccole, graziosamente dentellate,
ovali riunite su uno stesso picciolo in numero
variabile da 9 a 25
Etimologia: il nome scientifico deriva dal latino
sanguis, sangue, e sorbeo, assorbo, in
riferimento alle proprietà curative di questa
pianta. Pimpinella, invece, è un nome di
origine latina e si rifà a piper, pepe, per
ricordare il sapore un po’ piccante delle foglie
di questa specie.