L'elleboro, fiore della saggezza - Banca Popolare di Sondrio
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«... proprio non vedo<br />
un gran cambiamento;<br />
c’è sopra i nostri tavoli, oggi,<br />
appena<br />
qualche <strong>fiore</strong> <strong>di</strong> meno...<br />
mancano i fiori <strong>della</strong> malva.<br />
Eppure, eppure io mi sovvengo<br />
<strong>di</strong> un altro tempo, <strong>di</strong> un’altra<br />
fiamma...».<br />
Paul Géraldy<br />
La malva, rime<strong>di</strong>o per ogni male<br />
Il suo nome scientifico, Malva, è <strong>di</strong> origine greca da malakós, molle, a in<strong>di</strong>care<br />
le proprietà emollienti e lenitive delle foglie e dei semi <strong>di</strong> questa bella pianta<br />
appartenente a un genere ricco <strong>di</strong> una trentina <strong>di</strong> specie, presenti in Europa,<br />
Africa del nord, Asia; nel nostro Paese è <strong>di</strong>ffusa la Malva silvestris o Malva domestica.<br />
A scopo decorativo si coltivano la Malva moschata e la Malva crispa.<br />
Torniamo alla Malva silvestris chiamata anche varmetta, rion<strong>della</strong>, nalba, melba,<br />
màleva, miloghia e narbighedda; nota in francese come mauve sauvage, in<br />
inglese detta marsh mallow e in tedesco wilde Malve.<br />
Un tempo la sua <strong>di</strong>ffusione era limitata all’area europea, ma poi – come abbiamo<br />
visto – è emigrata verso altri continenti, tanto da essere definita cosmopolita.<br />
Insomma, una specie senza passaporto, adatta a vivere in pianura come<br />
in montagna, sino a 1500-1600 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne, nei terreni incolti, al<br />
bordo dei prati coltivati, negli orti, alla base dei vecchi muri e lungo le<br />
siepi, ovunque il terreno contenga una buona dose <strong>di</strong> humus e <strong>di</strong> azoto.<br />
La malva è una specie che forma un cespuglio dalla ramificazione leggera,<br />
ora prostrata, ora eretta, con foglie alterne, rotondo-palmate, a cinque<br />
o sette lobi. Tutta la pianta è coperta da lieve peluria ed è <strong>di</strong> un verde particolare:<br />
intenso e morbido insieme. I fiori appaiono<br />
all’ascella delle foglie, presentano cinque petali con<br />
l’apice a festoni. Il colore, inconfon<strong>di</strong>bile, è rosa-lilla<br />
con striature più intense che partono dall’unghia<br />
dei petali per poi perdersi nell’uniforme tinta <strong>di</strong><br />
base.<br />
Queste corolle, eleganti e delicate, si schiudono in<br />
maggio e continuano sino a settembre.<br />
La fama <strong>della</strong> malva come specie curativa risale al<br />
settimo secolo prima <strong>di</strong> Cristo, quando la si usava anche<br />
come ortaggio.<br />
L’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> gustarne i germogli è continuata nel tempo<br />
e si <strong>di</strong>ce che Cicerone ne fosse talmente ghiotto da<br />
farne in<strong>di</strong>gestione. Stando a quanto afferma Plinio il<br />
Vecchio, un cucchiaio <strong>di</strong> succo <strong>di</strong> foglie <strong>di</strong> malva preso<br />
al mattino, assicurava (forse assicura) uno straor<strong>di</strong>nario<br />
stato <strong>di</strong> benessere che dura tutta la giornata.<br />
Avrebbe dovuto tenerne conto il poeta Marziale che, invece,<br />
non si accontentava <strong>di</strong> un po’ <strong>di</strong> succo <strong>di</strong> malva bevuto<br />
a titolo preventivo e ricorreva all’aiuto <strong>di</strong> questa pianta<br />
anche dopo un’abbondante libagione, dopo una notte <strong>di</strong> orgia.<br />
I seguaci del filosofo Pitagora erano convinti che la Malva fosse<br />
sacra agli dei e in grado <strong>di</strong> allontanare «dalla mente degli uomini<br />
le riprovevoli passioni che li rendono schiavi del vizio».<br />
Sta <strong>di</strong> fatto che l’imperatore Carlo Magno, ben documentato<br />
sulla storia e sulle virtù <strong>di</strong> questa pianta, volle che nel<br />
suo giar<strong>di</strong>no venisse coltivata, in un’aiuola particolare,<br />
dove si raccoglievano foglie, ra<strong>di</strong>ci e fiori per la preparazione<br />
<strong>di</strong> tisane e decotti destinati a curare i membri<br />
<strong>della</strong> famiglia imperiale.<br />
È stato nel XVI secolo che la Malva silvestris ha raggiunto il<br />
massimo <strong>della</strong> popolarità, tanto da essere chiamata planta omnimorbia,<br />
ossia pianta che guarisce ogni male.<br />
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I princìpi attivi<br />
È in<strong>di</strong>scutibile che la malva sia una specie dalle molte virtù, in<br />
parte riconosciute anche dalla me<strong>di</strong>cina ufficiale, in base ai costi