N VOVO COMMENT Oét

snoreparïauadeÏÏa dottrina de Pharifei,ÔC
de Saducei,per la quale fi dimoftrauano nelle
cofe efteriori effere giufti,ma délia interna, ÔC
folida giuffitia,al tutto uacui ÔC inani,ne fola*
mente uani, ma per lo applaufo del popolo
gonfiatiin modo,chenonfuffino capacidel
laueragiuftitia.
Etuenuto Giefu nelle parti di Cefarea di
Philippo,domâdaua i difcepolj fuoi,dicen^
do.Qiiale dicouome gli huomini effere,il
figliuolo de l'huomo fEc quegli diffono.
Altri Giouanni Battifta,& altri Helia,& al
tri leremia.d uno de propheti.
Et qui auuertiamo, che niente lafcid îndietro
Chrifto alla fomma diligentia di ampliare il re
gno di Iddio,nôdimeno entro de termini eon
ftituti dal padre. In quefto camino adunque
domanda i difeepoli quello che fentino gli
huomini di effo,accioche dalla incerta fenten
ria del uulgOjdomandaffi quello che effi fenti
uano dilui,ôcdi qui confermaffi quegli nella
fede in effo. Et quella uaria opinionediChris*
fto era in parte da quefto,che i ludei credeua*
no la trafmigratione délie anime di corpo in
corpo, come anchora hoggi credono molti
de ludeijôc che ciafcuno rinafee tre uolte,ÔC in
parte,perche ne effo confeffaua di effere Chri
fto,ne permetteua,che altri manifeftamétepre
dicaffe chefuffeChrifto.Nondimeno appref*
fo alquantipochi, per le mirabili opère fue
era tenuto Chrifto,il che teftifica quella appel
latione,figliuolo di Dauid, per la quale da af*
fai fu inuocato.Ma appreffo del confufo uul*
go fono fempre manco rettele opinioni, ÔC
per quefto da i piu fi credeua,d che fuffe ritor
nato in carne Helia, d Giouanni, d Ieremia,d
alcuno altro de gli antiqui propheti come an
chorapenfauano di Giouanni.
Dice loro.Et uoi quai dite me effarer' Et rL
fpondendo Simon Pietro difîe.Tu fèi Chri
fto figliuolo di Iddio uiuo.Etrifpondendo
Giefu, gli diffe.
Et cofi à quefto têdeua Chrifto diinfegnare à
fuoi di fe piu certamente,i quali dipoi doueua
no empiere il mondo di taie dottrina, perche
non era difeofto il tempo del fupplitio. Et Pie
tro rifponde qui per tutti,come quafi lo predi
cano le euangelice lettere ÔC diffe, tu fei Chri
fto figliuolo di Iddio uiuo,cioè quel figliuolo
dello Iddio,che uiuifica le cofe. Et che cofa ri
fponde Chrifto à quefto parlare^
Tu fèi beato Simone Bariona,perche la car
ne,& il faugue nô ti riueld,ma il padre mio
cheènecidi.
DI MATTHEO CAP. XVI.
Et chiama beato PietrOjpèrchericeue lafeien
tia délia diuina gratia , 8c approuando cofi
Pietro,dimoftrd le opinioni de gli altri effere
falfe.Et è uita certamente eterna, hauere co*
nofciuto il padre,ôc il figliuolo come è in Gio
uanni Cap.17. Et certamente ficonofee jlpa*
dre conofciuto il figliuolo, Giouanni. 14. Et
neU'unacofaôcnell'altrapuo accadereà al*
cuno altrimenti che per beneficio, ôc gratia di
ambeduoi, come è di fopra Cap.n. Adunque
rettamente pronuntia Simone beato,ÔC haue*
re riceuuta quefta cognitione, non dalla car*
ne,ôc dal fangue,cioè non da gli huomini,ma
dal padre. celefte, perche la carne, 3C il fan*
gue,cioè.L'humanafcientianon capifee que*
ftecofe,che Iddio fia fatto huomo, ÔC che per
la morte di quello tutto il mondo rifuciti, ôc
fi faluijl'huomo cofi difcorre,tu peccafti,tu da
rai le'pene,d tu faîisfarai.Ma' chi crede che p la
morte di Chrifto fi purghino i peccati di tutto
il mondo impard quefto da altro precettore,
cioè da Iddio.Bifogna adunque che noi ci git
tiamo auanti al throno délia gratia, ôc délia
mifericordia,5c fidarci nella fua bonta, come
infegna Chrifto in quefto Euangelifta CaD.is.
La fede adunque non è dalla carne,ÔC dal fan*
gue.Ma da Iddio perche la carne,ôc il fanpue,
cioè l'huorno per fe non puo capire,che il be
ne fuo è tanto poco,ôc i peccati fuoi fono tan
ti,ôc fi grandi,che gli fia impolîibile uenire à Id
dio,Sc qfto nafee dallo amore di fe fteffo. Ma
quando comincia àconofcere,ôc credere che
non fi puo faluare ne giuftificare per fue for*
ze d fua giuftitia,ma per la gratia,ÔC mifericor
dia di Iddio, quefta feientia d cognitione uie*
ne dal folo Iddio,uénedal cielo 3C comincio
gli à fare uiuere uita celefte. Et comincia taie
huomo à difpiacere la uita di prima,abborifce
da peccati, piange, lacrima, ÔC conofee di effe
repeccatoreauanri'allafua maiefta,purga tut
to quello,che commeffe,duolfi délie cofepaf
fate,ôc ha cura aile future,quando cade fubito
fi rilieua, ÔC corre à Iddio accinto alla pugna
contro al nimico.Ma pel contrario,l'huomo
carnale fempre truoua comefcufiilfuo pec*
cato,d certo allegerifca, come accrefea il fuo
bene, ôc predichilo, penfando ogni bene, ÔC
ogni cognitione del uerbo effere dal padre ce
lefte.Et in qfto fenfo ufd anchora Paulo que*fto
modo di dire,nel primo à Galari dicendo.
Non conferi fubito alla carne, Se alfangue ne
ritornai à Ierofolima,à quegli che auanti à me
furno Apoftoli ôcc. Volendo direl'Apoftolo
che fubito che fu chiamato à predicare lo euâ
gelio,fu illuminato da Iddio à quello, ôc con
la fiducia dello fpirito di Iddio effere fubito
andrtto à fare quello uficio fenza configliarfi
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