N VOVO COMMENT Oét

fenfîone, & non negïigcnti, lcuando à effi la
diffidentefollecitudine. Se non la fedele medi
tatione délia uerita,
Et dara'il fratello.il fta te Ho alla morte,& il
padre il figliuolo ,& leuerannofi i figliuo
li contre à padri,& farânogli morire, & arete
in odioà tutri per il nome mio.
Ethoramaggiorméteefplica il pericolo per
il quale beniflimo ammunifce,SC fortifica, per
che niente potra effere ficuro nel modo à que
gli che uorranno propagare lo euangelio,ne
da frategli,ne da figliuoli,ne da padri.Et que*
(lo perche Satan con tutto il regno fuo,fa in*
reconciliabile guerre contro à Chrifto ô£ il re
gno fuo,al quale f urore,neffune ragioni del*
lanaturapoffano contraftare, perche gli im*'
pji fono prigioni alla uolonta di quello,8c co
fi è in mano di quello concitare i frategli con
tro àfrateglijifigliuoli contro à padri, Se di
nuouo ipadri çgntro àfigjliuoli,Scfinalmen*
te quale fi uoglia contro a quale fi uoglia.Nef
funo adunque,che fî crede effere di Chrifto t'
fi marauigli fe fenza alcuno fuo merito,e v
in
odio a molti,8ç anchora a quegli, che gli fo*<
nocongiunti per confanguinita, Se anchora
per beneficiijonde dice.Et farete in odio a tut
ti per il nome mio, perilche abaftanzafignifw
co appartenere à fuoi quefte cpfe.
Ma qllo che perfçuçrera infinq al fine (qu ç,
(lo fara fàlup, •
Et quefta confolatione,5c promiflione di falu •
te,quantunque fi fuflîno grandi i pericoli, pq
re che ui fia la fede,puo abbôdeuolmente inal
zare gli animi,perche quello che folamente
fopportera infino alfine,cômettendolatute*
la di fe al Signore,quefto finalmente fara fal* 1
Uo,dato in quale morte fi uoglia, Se benche
fia hauuto in odio da tutti,
r
Et quando ui perfeguiterano in quefta citf 1
ta/uggitc neir altra.
Chrifto qui non folamente comanda tà fuof
lafuga depericoli,ma'lo affrettato partire dal
la citta indegna deluerbo,andando a quelle,
che ne erano degne,perche come è lecito ui*
uere a frategli infino allhora côftituta del pa*
dre,cofi anchora uUole che fi fugghino quai*
che uolta i pericoli, fe certamente il padre fta
tui con quefto mezzo faluare quegli. Et che
Chrifto non tanto cômendaflî qui fuggire la
perfequtione che gli premeua in una citta,
quanto preftamente ritirarfi in una altra piu
degna del uerbo,lo dimoftreranno lefequen
fi fue parole nel tefto di fotto. Et cofi hauen*
go infegnata la côftantia Se perfeueranùa nel
NELLO' EVANGELIO
la predicatione délia uerita, hora accioche
non fi cauaffe dalle fue parole contumacia d
pertinacia, dice effere da fuggire quando fi,
il tempo,cioè quando fi uede non farfi alcu*
no frutto cô la predicatione, Se uenirne in p C
ricolo.Perche non uuole Chrifto che noi te*
merariamente ci mettiamo ne pericoli, doue
nonèfperanzadiguadagnaregli huomini a
Chrifto.Et quefta prudentia infegnera lo fpjjj
to délia fede, 8C délia charif a.
Io in uerita ui diço 3che uoi nô harete com
pite tutte le citta di lfrael che gia fàra uenu
to il figliuolo dell'huomo.
Et quefte parole con quefto fenfo paiono fog
giunte aile prime. Sealcuni non fofteranno
di riceuere lo euangelio délia pace, che uoi
offerite,ma ui perfeguiteranno,preftolafcia#
te quegli indegni del theforo uoftro ,main
modo che fubito andiate à altri, accioche ap
portiate molto frutto,perche fempre fara do
ue fia lecito ire à predicare lo euangelio,per*
che uoi non poterte predicando trafeorre*
re le poche citta di lfrael,n.elle quali al prefen
teui mandOjôcrenderepartecipi del regno
de cieli perlo euangelio,infino à che uengail
figliuolp deirhuomo,non che aile citta délie
genti aile quali ui mandero doppo la mia re
jfurrettione, onde fempre fara doue uoi po*
frète ire à predicare lo euangclio,benche fia*
te feacciati da molti luoghi. Niente adunque
dimorate,fe alcuni fi faranno indegni del uer
i?o délia uita,ÔC ui feaccier anno da loro, fubl
to andate altroue.Etgli Apoftoli nô compir*
no di andare à tutte le citta di lfrael, doue ft
côuertiuano à Chrifto,infino a chefumô. del
tutto disfatte, Se quel figliuolo dell'huomo,
ma Sgluatore,che hauieno difprezzato efperi
mentprnp figliuolo di lddio,ma uendicato*"
re,perche intefe quefto che diffe, (infino ache
Uengail figliuolo delfhuomo.) dello auûen
to fuo, per il quale comincid à regnare nel
mondp perlo euangelio, perche diuenendo
chiaro quefto auuento,fu guaftata la regione
de ludei péri Romani, .
Jl difcepolo non è fopra il maeftro ,ne il fer
uo fopra jl Signore fuo, Bafta al difcepolo
che fia come il fuo maeftro, $C al feruo co*
me il fuo padrone.Se hanno chiamato il pa
cire délia famiglia Belzebu, quanto mag'
giormente i fuoi domefticif Adunquç non
gli temiaté,
Gia eforta che ualentemente piglino quefta
prouincia di predicare lo euangelio ?difprez'
zati tutti i pericoli, i qualwnuenta grandiffiml
fopraftannOjSc primieramente côferma que*
glidallo