N VOVO COMMENT Oét

DI LVCA CAP. II. I J 7
da Magî & da paftori, & dallo fpirftofanto, uina,8ç refurrettione di molti in IfraeLEr que
che operaua in elfi,ma fi marauigliano di ef* fto certamente auuenne agli Ifraeliti, predi *
fere ftati degnati à tanta gratia,onde Se il no* cendo loro il Signore,Sc per fe,8c per gli apo
me del Signore fi dice ammirabile, 8C f opère ftoli. Perche quegli a quali pareua egregia*
di quello ammirabili,nonperche nonficre*. menteuedere,8cfapere,cfTefi dalla dortrinà
dino ma perche con fomma ammiratione di di Chrifto furno in modo accecati, che gran
fede fi odano da pii, perilchenon èincreduli démente incrudelirno contro a eflb Saluaro
ra ma fede che i parenti di Giefu fi marauigli re,ôc contro a quegli che rannuntiauono, in
no dello Encomion per il quale Simeon illu fino a che prouoeata côtro a fe Tira di Iddio
ftra Chrifto. Et aggiugne Simeon al canrico fuflino del tutto disfatti patendo inreparabile
la beneditione, il quale benedire fu pregare rouina.Et in quefto mentre fu prefo Chrifto
loro la gratia, Se il fauore di Iddio, Se la fa* in refurrettione a quegli i quali hebbe Iddio
lute a eflî.
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"i in quella gente, benche non molti, per
~* f che eflî côtradiceflînO,il che feciono gran
lo fuoj'Ma come auanti Iaudd Chrifto,Se be* démente. Et quefti imitorno i reprobi délie
diffeilpadre,8cIamadrefua,moflb dallo fpi gcnti,poi che fupredicato a effi Chrifto con*
rito fanto,cofi anchora parla quefte cofe dal tradicendogli. Et cofi anchora a quegli fu ap
lo fpirito fanto, perche quefta predicatione, portato quefto fegno, come nel medefimo
la quale aggiugne Simeone alla fua benedi* luogo predifle il Vate hauere a eflere. Et cofi
tione,è grâdemente neceflaria,non folamen Chrifto fu pofto agli eletti in fegno di falute,
te per quefta caufa, accioche infegni come fi- 8c a reprobi di perditione, perche quefti gli
debbino pigliare lelaude,Sc beneditioni fue, uolfono piu tofto contradire,che approuare
ma anchora accioche manifeftamente,efpon eflb.Et aggiugne doppo quefte cofe peculiar'
ga, come fi debbino intendere tutte le pro* mente a Maria madré.
phetie Se promiflioni di Chrifto nella uniuer _ , , _ ^ . . i*. « „• ^ r
fafcrit'turlPerchediChriftofipredicanonel Et anchora la propria anm^adiefleflapaf
laferittura cofegrandi,8c ammirabili, primie
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ramente che fia per recuperare tutto il popo fcuoprino le cogitatiom.
lo di Ifrael,dipoi che nefluno,ne habbia ardi Et quefto piglio délia afflittione laquaîe efpe
re,nepofla refiftergli.Vltimamente,che i fuo| rimentd,crocififlb il figliuolo,nel quale tem
fieno per hauere in eflb ogni feliçira,8ç perpe po le cogitationi furno r euelate de cuori di
tua uita JVdunque accioche quefte cofe non molti, i quali erano impii Se i quaIi,nondime
fiintendeffino carnalmente ,8C fecondo i co? no in apparentia abbracciorno Chrifto,8c al
ftumi di quefto fecolo, dipinge hora efterna lhora fi manifeftorno. Et fempre certamente
*orma,8c faccia di Chrifto, con la quale fi do quando Chrifto patifee rie moi, fi fogliono
ueua dimoftrare,8c dichiarare al mondo,ac* manifeftare le cofe afeofe de cuori di molti.
«oche infegni quelle cofe, che fono feritté Et quefte cofe bifognd che fi prediceffino al
del regno,8c maiefta di Chrifto douerfi inten la Vergine a ççioche Tanimo fuo fi corrobo
dere, non carnalmente, ma fpiritualmente, rafle à futuri cafi,neîla quale cofa dobbiamo
onde ptimieramentediceeflerepofto inro;i jmparare come Chrifto nrattiiproffimi fuoi.-