N VOVO COMMENT Oét

îo tiïpredico,ché preito fara del tutto diffipa
ta quefta natione,come foprafta lo eccidio al
lo arbore quando digia èpofta la fcure alla ra
di ce fua. Et come fuole auuenire ne gli arbo*
ti infruttiferi, che fono tagliati, ôc arfi, accio
che non occupino in uano la terra, cofi il
* fuoco délia ira di Iddio confumera quegli,
fcacciati dalla terra, che con le inique opère
difprezzano i precetti di Iddio, fprezzando j
ferui fuoi. Rauedeteui adunque, mentre che
hauete tempo,ôc credete a Chrifto,U quale io
predico,perche quefto uno uipotra liberarç
da mali,che fopraftanno alla uoftra gente,
Io certamente ui battezo in acqua alla pe^
nitentia, ma quello che uiene doppo me, è
* piu poffente di me, de I quale io non fono
* degno di portare i calzamenti,eflo ui batte
zera in fpirito fànto, & fuoco , Io fuentolo
del quale è ne la fua mano,&mondera
la fua aia, 6C congreghera il grano iïio nel
granaio, ÔC ardera le Loppe nel fuoco ine -
ftinguibile»
Fa qui Mattheo la collatione dello uficio di
Giouanni,ôC di Chrifto.L'uficio di Giouannî
è battezare con la acqua alla penitentia, cioè
fpauentarele confcientie,farle molli,8c frigi*
de,perche quefti fono gli efFetti délia acqua.
Infegna adunque Giouanni douerfi mutàre
gli animi,ôc leuarfi dalla propria fiducia di fe,
ma non puo dare quefte cofe. Medefimamen
te infegna confidare in Chrifto, côfolarfi per
lo auuento di Chrifto,defidefarelagratia, ma
quefte cofe fono niente,ôc di nefluna'efficacia
fenon uiene lo fpirito fanto,periî quale bat*
teza Chrifto, Perche Chrifto prefo per fede
dona lo fpirito fanto,il quale recréa le fpauen
tateconfcientie,ôc rafciuga le bagnate dalla
moltitudine de peccati, rifcalda le frigide, ÔC
muta gli animi.Et cofi hauendo Giouanni fpa
uentati quegli colminacciare délia fopraftan
te ira di Iddio,comincia annûtiare Chrifto fal
uatore,quafi dica.Da me in uano afpettate la
falute,il quale folamëte con la acqua ui lauo,
la quale non puo per fe lauare i peccati,per là
quale cofa fe uoi in uerita conofcefti i peccati
uoftrijôc defiderate di purgare quegli, io ui di
moftreroda chi fi debba dimandare quefto,
Eiuerra doppo me quello che annuntiera il
regno di Iddio con-marauigliofa autorita di
infegnare,ôc inauditi miracoli, il quale prima
di me uiene dal cielo unigenito di Iddio, il
quale ama il padre,ôc al quale abôdanteméte
dette lo fpirito tutte le cofe nelle mani, accio
che quello che credein quefto fuo figliuolo
habbia ùitaeterna,ôc quefto è gia nel mezo
dj uoi ?accioche faccia Tuficio fuo,ôç dichiarl
NELLO VANGELIO
fi Saluatore del mondojôcbenche qfto ui fia
incognito,bifogna che crefca,ôc io diminur*
fca, perche io uenni àprepararelaplebe nô
àme,maàquelIo.Quefto adunque bifogna
che pigliate,ôc in quefto è neceflario, che uoi
crediate, ÔC diuegnate difcepoli di quefto, i]
quale uenne certamente accioche falui il po*
polo fuo da peccati,nel quale chi crede ha ul
ta eterna,ma chi non credein effo Tira di Id*
dio foprafta a quello.Adunquedame andate
à quefto,chepuo molto piu cofe di me,al qua
le p er la fua dignita io non fono degno di fa
re i beni fordidiffimi uficii di abiettiffimo fer*
UO,quello intignera uoi con piu potente bat
tefimo,fe ueraméte diuerrete del fuo gregge,
cioè non di acqua, come pare che io faccia,
ma di fuoco,per il quale fi ardino le fporchez
ze del uecchio huomo,8c uoi fiate rédutinuo
ui,ôc del tutto celeftijôc quefto fuoco è lo fpi*
rito fanto che purifica i cuori per fede,ÔC con
facra à iddio,ôc cofi come uafi di gloria prepa
ra,ÔC inftruifce,accioche cô la bocca confefli
no animofamenre quelle cofe, che credono,
ÔCconfommoftudiopredichino la uirtu di
Iddio.Et quefto è lo euangelio che Giouanni
predicd di Chrifto .Et quefto fpirito di Iddio,
ôc afflato dello ottimo padre,la fcrîttura p me
taphora chiama hora cô nome di acqua,hora
di fuoco,perche tutte le cofe diuine non ci fi
poflano fignificare,fenonper traslatione. Et
chiamafi acqua,perche féconda lefterili men
ti à fruttificare per pieta,onde il Signore no*
ftro difle di quefto fpirito,chi crede in me, co
me dice la fctittura, ufciranno del uentre fua
fiumi di acqua uera.Et in altro luogo,qualun
que bera di qfta acqUa, cheio gli daro, nô ha
ra fete in eterno,ma la acqua che io gli daro fi
fara in eflb fonte di acqua faltante nella uita
eterna.Et chiamaflî fuoco per la forza, ÔC ue*
hementia,pche muta tutto l'huomo, ardédo
le fporchezze de peccati,ÔC nello ampliare la
gloria del Signore,lo rende ardente,ôc inuit*
to,ilche apparfe ne gli apoftoli,i quali fubito
che era donato loro quefto fpirito, parlaua*
no parole affocate,ôcinuitre.Et chiamaflî an*
chor a lo fpirito 'fanto untione, perche come
giaperlauntioneifacerdoti, ôciRe fi ordi*
nauano à loro uficii, ÔC dichiarâuanfi come
idoneijcofi p lo fpirito di Iddio fi inftituifcano
gli eletti à uiuere, et glorificare Iddio, et non
tanto fi dichiarano idonei,quanto che ancho
ra fi fanno,& il Saluatore chiamd quefto fpi*»
ritoparacleto,che non tanto confolatore,
quantopatrone,efortatore, ôcimpulfore fi*
gnifica perche prometteua di hauere à man*
dare quello, accioche infegnafle agli apofto
li tutte k cofe. Et da quefti tanti nomi fignifi*
canti