N VOVO COMMENT Oét

DI GIOVANNI CAP. VI.
r huomini carnalf,non folamente per que* giuno ftomaco, mâcando il cibo fi fente man
a nome che udiflino che fi doueffe mangia care,il quale dipoi prefo ripiglia gli fpiriti, ÔC
la carne fua,ma anchora di quefto che ne le forze fi reftaurano, cofi la digiuna mente fi
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ua eflere uita, fe non il mangiare della fua fente mancare di ogni intelligentia,mancan*
^rne che anteponeua il fuo pane alla man* do della gratia d'Iddio,mafe Iddio fegli apre,
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perche la carne péfa che fia uita le fue buo fi rallegra tutta,fi riconforta,ÔC trasformafi in
neopere ne uede in quelle il peccato ,1e qua forma di Iddio infino a N
che crefca in huomo
li tutte quando le dâna Chrifto,offendeipha perfetto.Adunqjfpirituale è il cibo del quale
rifei infegnando che eflb è quello che bifo* io parlo, pche folo lo fpirito da quelîo,auue
gna mangïare,cioè bifognare credere in eflb gna che eflb folo tiri à fe la mente, ôc recreila.
&hauereruttàlafuafiduciaineffo,intalefe* Ma fono alcuni di uoi che non credono.
Ae bene operando, ôc cofi bifognera che noi n , R J • • • r t:
fiamTmortificati,humiliati,ôc?rederechep J^hefapeua da prinapio Giefu quali
a giuftitia del folo Chrifto fiamo falui.Et que f^no quegh che non credeffino, & chi
fle cofe quando le odano i pharifei le danno 1
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nefluno puo uenire à me,
li pche uogliano la giuftitia della legge effere fc non gh fi a conceduto dal padre mio.Da
qlla,che gli pr oduca à uita eterna,non puen quel tempo mo lti de difeepoli fuoi fe ne ri
gono alla giuftitia che è dalla fede.Et peruen tornorno adietro,ne andauano piu con
gonci le gëti,che credono di effere giuftifica quello. Difl'e adunque Giefu a dodici. Et
te per la fola fede in Chrifto da quella produ uoi uoleteandaruenef Rifpolëgli adunqj
cendo frutti di buone opère, le quali nô pof Simone Pietro.
fonoefferebuonefenzalafede, Horaquiè
come dica chrifto.Voi non intendete quefto
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Quielacontenenza di tutto il parlare, io ui
mio parlare,perche non credete che io fia fi* annumio l'euangelio,ma uoi non gli crede*
gliuolo di Iddio,ma che direte uoi quâdo ue
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euangelio niente altro che io fteflb,
dretecheioafeendaincielocôlemie forzer" bencheofcuramétedaprincipiomiefponef*
Non ui conftrignera effa cofa à côfeffare che
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> accioche io nô ui deffe alcuno efemplo di
io fia il figliuoîo di Iddio f Et perche uoi non temerita,o di arrogantia. Io diffi che io ero
confidate in me,non credete che io fia figliuo quello, il quale il padre ha promeffo a padn
Io di Iddio, il che è caufa che uoi nô intende
u e r o c i b o
delTanini3,falute certa, ÔC ineffabi
te quello che iodico.Et dice con interroga*
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pegno di fperanza,quello adunque che cô
tione quefta cofa ui fcandalezza^ Quafi dicef
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faluo,& infegnâdo quefte co*
fi,fenza caufa uifcandalezzateefponendoio feabuonafede,fono alcuni fra uonncredu*
fi chiaramente, efortandoui à credere in me, li,quefti fi fingano un certo horrore dalle pa
accioche habbiate uita eterna.
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in uerita la incredulita gh fepara
. , da me, ôc fpicca. Et di qui uenne che Chrifto
Lo fpirito è quello che uiuifica, la carne efponendo loro i gran mifterii, ôc uolendo
mente profitta.Le parole, che io ui parlo, con uaria oratione mettere in effi la cognitio
fpirito, & uita fbno. ne di fe,abbominano tante cofe, ÔC tanto am
Et infegna qui effere potenria di Iddio quefta
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ottrina,ôc fcorfi nella loro ftultiria,
fuapotentia.EtpeIuerbofimangia Chrifto, fi «tiranoda effo non uolendo piu effere fe*
& Per quefto per fede, ôc non per mangiare
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> o n d e d o m a n d a 1 d o d l c l fe a n c h o r a i o r o
camale.Perche prima che la potentia del uer «ogïiono parure.
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Signore à chi andremo? tu hai parole di ui
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ta eterna,& noi habbiamo creduto, & co*
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«ofciuto che tu fei Chrifto figliuoîo di
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* che io ui parlo,ne fi traita con cofe corpo
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>ma Io fpiriro infegna allo fpirito, cioè lo Pietro per tutti rifponde,come qnello che ar
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g di tirare à fe il mifero deua di fede uerfo Chrifto, per la quale, ôc an
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°ngiugnerfeIo,alleuar chora dipoi reffe la fua chiefa à confermare i
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• Et quefta frategli,ôc predicare Teuangelio della falute.
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>* rédela cerra di Et quefto da tanta fede côfeffa Chrifto,ôc con
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delfani* tutti dice hauere creduto,ÔC conofciuto Chri
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damenteefprimere, fto effere figliuoîo di Iddio uiuo. Credere
per Iimilitudine di cibo, pche come il di* adunque Chrifto che uefti la carne noffra ÔC
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