N VOVO COMMENT Oét

NELLO EVANGELIO
alcuno modo pïn diuino, alla quale rifpofe
fAngelo hauere àuenirefopra quella lo fpi
BenchefianatnraIedeMernadrigrauldefopïil prefedafubnogandiofennre muouereifar,
riro fanto ÔC à eflere adombrata dalla uirtu riugli nel uentre,effendo peruenuti al quinto
delFltiftWo,ilche è il medefimo,8c per qfto ef mefe,nondimeno quefta efuberante efultatio
fere sâto qllo che da effa haueua à nafcere fen ne del fanciullo fu un certo inditio délia gr, za feme uirile,5c cofi mâcare d'ogni peccato, tia,che fi haueua a dare al mondo per Chri,
onde ôc f u chiamato figliuolo di lddio,ancho
ra come huomo,ne quefto folauiente,come
fto,della quale cofa ne fu chiariffimo fe g n o,
chela madré di Giouanm,fubito che effa udî
oli altri fanti per lo fpiriro,ôc ftudio di lddio, la falutatione di Maria, fu npiena'di fpirito
ma anchora perche fu creato fenza feme di al fanto,Scp lo mftinto di qllo conobbelecofe
cuno huomo padre,benche huomo fia natô afcofe di Iddio,bnde era qlla efclamatione.
di effa Vergine,il quale doueua effere hoftia Benedetta tu fra le donne, & benedetto il
per il peccato di turti gh eletti, per la quale del uentre tuo.
fuflino purgati.Ondebifogno che qttello na ->
fceffe fenza peccato,ôc cofi di fpirito fanto^ Et quefte in fententia fono le medefime pno
nôdi huomo,perche harebbe generato huo le deH'angelo,comedi fopra fie dimôftrato>
mo peccatore fimile à fe.Et aggiunfe PAnge*
10 alla confermatione di quefte cofe lo. efem
plo di Elifabeth,nella quale fimilmente haue
le quali Elifabeth, come pigliâdo dalla boccg
dello Angelo repete,accioche conofca Ma*
ria,l'oraculo delf angelo nô eflere ftata uana
ua di moftr ato lddio il miracoîo délia fua be* ap parétia,ma uerita dello fpirito fanto.ft co
nignita.ÔC c ofi abbondantemente infegna â fi pronuntid beata Maria, che credeffe, affef
fuoi Iddio,confola,ÔC con fede conferma .Et mando di qui douerfi fare tutte quelle côfe
Maria à quefte cofe fi commeffè al Signo «h.e gli erano ftate dette dal Signore, benche
re, dicendo.
1 1
da quefto pronuntiaffe la madré di Chrifto>
, I/r. , t. s« t i c. j perche dal benedetto frutto del uentre fuo.
Et diffëMana. Eccolancilla del Signore Lti^a che fi apportaua la faluteàtutto il mô
fia fatto a me fecondo la tua parola.Et 1 an d o E t c o f i fono t u t t c k c o f e p j c n e d i ^
gelo fi parada quella. _ ,. & di efultatio ne,doue fi conofce Chrifto pre
Cofi fogliano fare le menti,che credano à Id fente.Er quello che la foggiugne.Et benedet^
dio , anchora che odino prometterfi loro !
to il frutto del uentre tuo,ècauato dalla pro
maggi o ri cofe di quefle,delle quali (i riputa** miflîone detta à Abraham,Sc è accommoda*
no degne,d di potere comprendere,(î perfua
t o
per Elifabeth al figliuolo di Maria, accio*
dono che tutte le cofe fieno poffibili à lddio, che.Maria fia certificata di effere,fecondo le
ôc neffuno termine effere alla diuina bonta, parole dello Angelo,ueramente madré di
ôc per quefto fi cÔmettonO alla bonta fua,pre quel figliuolOjche fu promeffo à Abraham,
gando che in efi fi adépia la pârbla'del Signo perche à quefto fu detto, nel feme tuo fieno
re, ôc finalméte cô qfta fede fu fatta Madré del benederte tutte le genti délia terra. Interpe*
noftro Signore,perche fubito che cofi hebbe #a adunque Elifabeth quefta promiflione di*
detto, fu, ripiena di fpirito fanto ôc concepè, £endo,benedetto il frutto del uentre tuo,cio
no n huomo folamente, ma il uero figliuolo' è quello che tu Maria porti rinchiufo nel uét
di lddio.EtpartiffiTAngeloda effa, ôc uenne" tre.Queftoèueramétequello,chegiafu pro
11 figliuolo dilddio,ÔC qlla che auanti haueua meflb alpadrenoftrO Abraham,ôc cofi èbe*
creata,hora piglia i uera ôc naturale madre,ac nedetto che per eflb fieno benedetti tutti que
cioche da effa, huomo nato, tutti gli altri huo gli,che credono in eflb.Et oltre adiquefto Eli
mini, che per fede lo abbracriaffino, faluaffi febeth conferma la fede di Maria, non fola*
dal pecearo,ôc dalla morte Giefu Chrifto Si* mente con leparole,ma anchora con manife
gnore noftro,il quale- infieme col padre yôc fto fegno,onde foggiugne.
tiTfeœh Amen"' 0
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E t d o n d e h o i o