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N VOVO COMMENT Oét

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NELLO EVANGËLIO<br />

firrittura pure che crediamo à quella, ci fono qfta fcrittura ne gli orecchî uofîri.Non ad Un<br />

abaftanza. La nona,che dice che finita ogni que ricerchereno altro interpetre, ma f 0i 3'<br />

tentatione il diauolo fi parti da quello infino mente uedreno come quefte parole dej p r o'<br />

à certo tempo accioche fi intenda che an* pheta conuenghino in quefto lertoreGiefo<br />

dandofene una tentatione fe ne debbe afpet* Chrifto,pche auuegna che Efaia nel Cap, É Q<br />

tare una altra,le altre cofe appartenenti à que deferiuefle quale fia il regno del Meffia, p 0cç|<br />

fto luogo a lungo fono efpreffe in Mattheo dipoi deferiue nel Cap.eu Quale perfo na fi a<br />

doue rimetti amo il lettore. il Meffia,ÔC quale fia Tuficio fuo,Et quefta des<br />

^ . „ r • • r:.: M; n ferittione è da çonferuarla nella profn n(j a<br />

Et ntomoffi Giefu in mrtu dello fpirito in m e n t d o c h e conofciamo Giefu Chr?<br />

Galilca,& 1 a fama di quello fi fparfe p tue & f a p p' i a m o j c h e cofa noi dobbiamo ricercâ<br />

ta la cireuhu icina regione. r e i n eflb,che cofa prometterci di eflb,che eo<br />

Come Giefu,effendone autorelo fpirito fan* fa afpettare da eflb, che cofa fperare,ôc ç ong<br />

to, ne ando nel deferto,accioche fuffe tentato dare.Dice aduncg Efaia in perfona di Chrifto.<br />

dal diauolo,cOfi effendo il medefimo autore, L q f . f i t o d d s i g n o r e fopra m e p e r .<br />

ne uahora dal deferto in Galilea,apigliare,ÔC ^ , mg m e j a a l l àà m/à euanV<br />

prmcipiareilm.nifteriodell , ? , f ^ d j J<br />

ciuienedetto,acciochefiamoamunitidinon tr ><br />

ci mettere à fare cofa alcuna fenza la uoeatio Et qui ecome dica,Idd'o confacro,ôcfeceme<br />

dal padre fuo. Et comin cia quello in Galileà pknitudine di fpirito,per quefto mi fantified<br />

nella citta di Capernau,che era il metropoli iISignore,acciocheiof&ccial'uficio,ôcmaie<br />

di Galilea,ÔC citta marittima» fta del Meflîa.Et quegli che nella politia Iudai<br />

Et eflb infegnaua nelle fin* goehe loro , &<br />

c a fi<br />

confacrauano in Re,ôc facerdoti,fi foie*<br />

era glorifie!to da tutti.<br />

u a n o<br />

«ngere,ma con olio efteriore, onde fi<br />

&<br />

4 chiamauanochnfti,cioeuntidel*Signore.Et<br />

Et cofi non fi legge che auanti cominciaffe à queilo Giefu è unto,non di alcuno olio efter<br />

infegnare,che fuffe quafiditrentaanni ,ilche no,ôc terreno,ma di celefte,cioè di plenitudi<br />

per quefto penfereno efferfi fatto, accioche n e di fpirito fanto, è adunque ÔC eflb Re, 8c<br />

dimoftraffe neffuno eflere prima chiamato al Sacerdote,ma non tale,che dominiin quefto<br />

uenerando mifterio del uerbo, fe prima noti f e c oi 0 c o n efterna maiefta,ôc cérémonie. Ma<br />

riceue ueneranda reuerentia,ôc accioche au* j Q imperio, ôc pontificato di queilo, confifte<br />

uertiamo quanto fia gran cofa la predicatio* n ell 0 fpirito,cioè in minifterio di fpirito,8c fe<br />

ne del fanto euangelio,Ia quale da eflb unige de,ôc fegga alla deftra dello Iddio padre M*<br />

nito di Iddio,non amminiftrata fe non dop* n 0 i che il Signore ponga i nimici fuoi fga*<br />

po trenta anni,ÔC doppo il battefimo, il tefti bello de piedi fuoi. Vdiamo adunque quale<br />

monio del padre,l'oratione, il digiuno, ôc la fia [> ufitio del Meffia,ôc quale il minifterio del<br />

tentatione. . - lo fpirito fuo,alqualefumandato dal Signo*<br />

Et uenne in Nazareth,doue era ftato nutri fe nella uniuerfa terra. Primieramente di*<br />

to,& e ntrd fecondo la confuetudine fua,<br />

c e<br />

à euangelizare à poueri, cioè agli afflitti,<br />

il di de fâbbati nella finagoga, et leuoffi per »iferi,ac abietti huomini,ÔC non dice manda<br />

leggere. Et fugli dato il libro di Efaia pro.<br />

m e a<br />

domina» cô efterna maiefta,ma a euan*<br />

pheta.Ec aperco il libro,troud il luogo do, predicare nuouo ôc Iieto nuntio.<br />

ueéfcritco» Etnondiceancchi,ôcpotentidiqftofecolo,<br />

perche quefti ftimano di non hauere bifogno<br />

Non e certamente Propheta, che piu cofe, ôc del diuino aiuto,ma dice à poueri, miferi, $<br />

piu mamfefte feriueffi del Meffia,ôc del regno calamitofi huomini, ilche non è altro fenon<br />

fuo,che Efaia,onde da affai maggiormente fi che predied, che eflb purgaua i peccati no*<br />

chiama Euâgelifta che Propheta, perilche ha ftri, ôc placaua Tira del padre in cielo, ôc fece<br />

uendo a predicare commodamente, gli uen che il padre ci fia mifericordieuole, ôc che ri*<br />

ne aile mam il luogo del Meffia dalla dichiara fguardi noi nelle noftre calamita,ôc che ci uo<br />

tione del quale non habbiamo bifogno d'aï gliaperlecalamitaôcmiferiecôdurre in,per<br />

tro efpofitore,effendo come dica,quello che petua gloria,ôC félicita. Dipoi dice di effere<br />

legge quefte parok,è quello del quale feriffe mandato à faluare icontriti di'cuore .Et chi<br />

il Propheta ;perche difle, ho^gi è adempiuta fono i contriti di cuore.'ceitoquegli che fen<br />

tono

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