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N VOVO COMMENT Oét

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Et cofi qucfio luogo fi debbe congiugnere aP<br />

le altre cofe difoprain quefto fenfo.Io cono<br />

feo le raie pecore,come il padre conofce me<br />

& fono conofciuto da quellei,"come il padre<br />

è conofciuto da me,il padre in modo cono*<br />

fce il figliuolOjChe non puo mai abbandona<br />

requello,ma ordina tutte le cofe alla gloria<br />

fua. Et cofi anchora effo conofce le pecore<br />

fue nella falute dalle quali fa, ôc patifce tutte<br />

le cofe,ma il figliuolo conofce il padre accio<br />

che in tutte le cofe ftudii nella gloria fua,ôc co<br />

fi penderanno finalmente le pecore da effo.<br />

Et quefte cofe conferma, quando di nuouo<br />

dice,che effo pone l'anima fua per le pecore.<br />

Et qui ne maggiore cura,ne amore fipotreb<br />

be fingere di quefto.<br />

Ethoaltre pecore che non fono di quefta<br />

madria, quelle bifogna che anchora guidi,<br />

& chéodino la uoce mia,& faraffi un greg<br />

ge,& uno paftore.<br />

Et qui habbiamo la uoeatione delle gêti,cioè<br />

le genti hauere à uenire alla cognitione de 1Q<br />

ro peccati, ôc della euâgelica gratia,accioche<br />

la chiefa adunata dalle genti, ÔC da Iudei fi fac<br />

ciauno'gregge,ôchabbia uno paftore. Ma<br />

qui fi ammunifce,come fi faccia quefta uoea*<br />

tione,quando dice,quelle bifogna che ancho<br />

raguidi,doue fi uede che fe egli è neceffario,<br />

che Chrifto conduca le genti,allhora feguita<br />

di neceffita,cheper fe non fieno condotte. Et<br />

fe per fenon poflano condurfiè manifefto ,<br />

che per gratia,ôc mifericordia fiamo giuftifi*<br />

cati, ÔC faluati, come dice Paulo agli Ephefï<br />

Cap.2. perche dalla gratia fiete faluati,ôc que*<br />

fto non è da uoi,il dono è da Iddio,non dalle<br />

. opere,àfine,che alcuno non fi glorii. Et que*<br />

fto dice Paulo non che le opère non feguiti*<br />

• no alla fede come il foie la luce, ma accioche<br />

. nefluno,co pelagiani fi glorii di faluarfi, per<br />

le fue proprie opère, ôc che fi renda à Chri*<br />

fto il fuo honore per la gratia del quale hab*<br />

biamo la fede,Sc in efla bene operiamo, eflen<br />

do furto tutto quello che fi leua dalla gratia<br />

fua. Onde da Chrifto erano chiamati ladri i<br />

pharifei,ôc tutti quegliche fi perfuadeuano<br />

la falute eterna,dalle proprie opère loro.<br />

Per quefto il padre mi ama,.perche io pon<br />

fo l'anima mia,accioche di nuouo la pigli.<br />

Jeffuno leua da me quella, ma io pongo<br />

quella da me fteflb. Io ho potefta di diporla,&<br />

ho potefta di nuouo di pigliarla quefta<br />

commeffione riceue dal padre mio. Di<br />

nuouo adunque fi fece diflenfione fra ludei,per<br />

quefte parole.Et diceuano molri di<br />

effi, egli ha il demonio,& impazzifee, per.<br />

Dr GIOVANNI CAP. X. 201<br />

che io udite? Altri diceuano,qnefte parole<br />

non fono da indemoniato,oh puo il demo<br />

nio aprire gli occhi de ciechif<br />

Et quefta è digreffione, perla qualedichiaro<br />

comehauefle àporrel'anima fua perle peco"<br />

re fue,cioè deporla morendo per quelle, ma<br />

in modo deporla che di nuouo la repigli per<br />

efla fua uirtu propria, onde quello che dice è<br />

quefto, in quefto fi dichiara la cura del padre<br />

in me,ôc da quefto è certo cheio fono amato<br />

dal padre,che io pongo l'anima mia, accio*<br />

che di nuouo la repigli, certamente quefta è<br />

diuina uirtu. Quella adunque quâdo fiuedra<br />

in me,chi non conofcera,che io fono fomma<br />

mente amato dal padre,il quale prefe me huo<br />

mo,in modo pel uerbo fuo,che io fia il mede<br />

fimOjôc uerbo fuo,ôc uero huomo, ma huo*<br />

mo fanto, huomo diuino,' al quale neffuno<br />

pofla leuare la uita, come quello che uolon*<br />

tariamente hauendola pofta la pofla ripiglia*<br />

re per uirtu diuina. Et fono mandato in que*<br />

fto,acciocheiomuoiapéri peccati delle pe*<br />

core,cioèdeglieletti,ÔCrefufciti per la giuffr<br />

ficatione di qgli, ÔC la diflenfione che nacque<br />

feopriua la differétia de gli eletti,ÔCde reprobi<br />

Etfecionfi gli Encennii, in Hierofbîyma,<br />

. &eradi uerno, & paffeggiaua Giefu ne!<br />

tempio,nel portico di Salomo. Circundor<br />

nolo adunque i Iudei,& diceuangli. Infino<br />

â quato tieni tu lbfpefa l'anima noftra f<br />

Se tu fèi Chrifto diccelo li beramen te.<br />

Di quefta feftiuita ne fono uariefententie,per<br />

che alcuni la efpongano della dedicatione<br />

del reparato tempio doppo la cattiuita Babi<br />

lonica, ôc certi pehfano che fi debba intende<br />

re della dedicatione che fu fatta fotto i Maca<br />

bei.Et domandonlo di nuouo qui i Iudei per<br />

pigliare dalla fua rifpofta qualche occafione<br />

di poterlo infamare appreflb il popolo.<br />

Rifpofe a quegli Giefu,îo ue l'ho detto,&<br />

non lo credete. L'opère che io fo nel nome<br />

del padre mio quefte teftimoniano di<br />

me. M a uoi non credete,perche non fiete<br />

delle pecore mie,comeio ui ho detto.<br />

Quando hebbe tefîificato di eflere il pane del<br />

la uita, ôc luce del mondo, predied che eflb<br />

era Chrifto,ôC i Iudei niéte credettono di que<br />

fte cofe,il Signore adunque gli prouoeaua al<br />

le opère fue,le quali faceua nel nome del pa*<br />

dre,cioè in uirtu del padre,ôc come mandato<br />

dal padre,percioche conciofia cofa, che efle<br />

feparaffino ogni potentia di creature,abaftan<br />

za dauano certo teftimonio della diuinita di<br />

eflbjfe que Iudei haueffino conofciute le co*

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