N VOVO COMMENT Oét

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NELLO EVANGELlO non fi diftolua la legge di Mofe,uoi ui fdc no ueramente conoTcînto i principi,che 5. gnate con eflb meco, che id habbia fatto fto ueramente e Chrifto ? Ma noi fappj^ fano nel fabbato tutto l'huorno? Non giu mo quefto donde ç & Chrifto quand o ué dicate fecondo l'afpetto, ma giudicate con ghi,neffuno fa donde fia. giufto giudicio. Et quefti, perche erano Hierofolymitani 8c I Iudei accufauano Chrifto che uiolaua^la le g auuerfarii di Chrifto,come appare dalle pàro ge,perche faceua qualche opéra nel fabbato le loro cofi parla uano,ÔC anchora facilmen5; ÔC i Iudei penfauano di fare la legge, perche tepotettone fapere da primi,che cofe haueffi non faceuano nel fabbato alcuna cofa, per* no macchinate i principi de Iudei contro al che giudicauano fecondo la lettera,per qfto Signore,ÔC che lo cercauano di fare morire. Chrifto riuoltata la fententia,riprende quegli Marauiglianli adunqj come pofla eflere , che di uiolata legge,eflendo la legge fpirituale, ÔC quello liberamente, ÔC manifeftamente infe; fcufafe,pche la legge fifa nonperlalettera, gnafle nel tempio. Dicano adunque,oh*inue maperlo fpirito. Et cofi è quefta una altra ra rita conobbonoi principi qfto eflere il Chri gione,per la qnale proua di non hauere uio fto i perche non poteuano credere che fufli lato il fabbato come dica,in fomma io ho fat no uenuti à quefto,ôc non era manifefta altra to una opéra nel fabbato, ÔC uoi ui maraui* cofa,perche lo fopportalfino infegnare nel gliate di me, come uiolatore del fabbato, ÔC tempio. Quefto adunque fopportauano rna non uimarauigliate délie uoftre opère, uoi leuolentieri,maflîmamenteparendoloroco circuncidete l'huorno nel fabbato, ÔC quefta fa afiurda hauere opinione del Signore che non è opéra i Gia Mo feui dette la circunci* fufle Chrifto, ÔC quefto per la humilta délia fione prefadapadri, ôt eflb non comâdbpri conuerfatione,perche afpettauano Chrifto mo quella come, ÔC la ofieruatione del fabba tanto glorïofo,ôc magnifico, che quando ue to. Et fe à uoi non fi uiola il fabbato,facendo nifle nefluno potefle fapere donde fufle, cioè Topera délia circuncifione nel fabbato con donde hauefle tanta potenria,gloria, ôc felici la legge di Mofe,percioche quella opéra ui è ta,perche da Mofe, Genefi.49. ôc Efaia.n.ôc al data da padri diuinamente, perche ui adirate troue da gli altri propheti fi fono predette co meco,che io facci Topera nel fabbato,1a qua fe maggiori di ogni eftimatione délia poten? leprima comandb il padre ÔC molto piu anti tia,Se fucceflb di quello. Auuegna adunque qua,ôc migliore délia circuncifione t perche che tutte le cofe del Signore fuflino tanto hu io fanai tutto uno huomo,auuegna che uoi mili,ôc uulgari, che niente parefle degno di per la circuncifione niente altro facciaté, fe ammiratione,8c che tutti fapeflinb donde fuf non che l'huorno efteriormente fia congiun fe,cioè doue fuflino i fuoi,perche i fegrii,ôc di to,ÔC connumerato al popolo di Iddio. Non uini parlari, come accecati difprezzauano, giudicate aduucg fecondo lo afpetto, ma giu uoleuano che à tutti fufli manifefto quello dicate giudicio giufto,cioè il fatto per fe ftef non eflere Chrifto. fo,ÔC dellaleggedi Iddio ftimate ÔC non dello ' . amore d dello odio di chi fa', perche mentre Gndaua adunque Giefu nel tempio, infe che io feci l'opéra nel fabbato, ôc quelle che gnando, &C dicendo. Et conofcefti donde uolfe Iddio, mi giudicate hauere uiolato il io fono,& da me fteflb non uenni. quefte cofe,ÔCdi minore momento niente ta r e hauere infegnato nel tempio pare cheii* £ ^ c ô ^ T « ^ T O ^ ° R * S - e gnifichihauerehauutaunacontLaorario foda efla cofa, ma fatto fecondo ilrefpetto l^dS^nHr^^^-- Je alla plèbe con autorita del luogo dique* g^heinfegnaixoôndimenoinqueftomen larfi da quale opéra fi uoglia, uoi doueui giU ? r c conofcendo appreflb di fe, quello cbefi dicare uiolarfi anchora da uoi il fabbato,cirj* ---I,.*, * „IR~ „ « . 1 ù ~;tnn(in à b l h cuncidendoi fanciugli nel fabbato,mafèuoi % ^ M 7!J^db per la circuncifionelon lo uiolate ne anchô f E ^ t * ^ d l d °S u f*"«] *° ra me doueui giudicare, the io lo u olaffi,che fe an e o n ^ ° f c c u a n o d f i ° n feci quello chtera maggiormente neceflario Se rS. piu utile che . la circuncifione. t , , T T. _ , Diceuano adunque alcuni de Hierofoly* ê nte ift"? 000 T*A° l K£OZ di nefluno pregio.onde '''^^S rifponde a quelti per hironia,Iaqualefignifica,qglieflereingânan, mitant. Non e quefto quello che cercano ne fapere quello di che fi uâtauano, cioe che di ammazzare? Et ecco liberam ente parla, uenifle da Iddio,ÔC gridaua,cioè con alta uo;* & non gli dicono cofa alcuna,oh non han ce diceua quefte' cofe. accioche fofc me % ]i ° 9 • udito
DI GIOVANNr CAP; VII. 2 I 4 âd'fo da efli calumnfatori ,6 pet fare graui* pUce,ÔC humile plèbe, affai credettono ï eflb. I a aile fue parole. Et cofi parlando Hyronica Q ^ a n d o f a r a u e n u t Q C h r j f t o h ^ { { come dica, uoidire di conofcermi, i u f ; d i h e fi ftuj yy. *. âolnon conofco: neme ne conofeete ^ , g m o r m o r 3 U a fte c o j-,ndeiofia,perchenonuennida me fteffo, £ , • «, j • , •/-•
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NELLO tetempo la uoftra abbôdantia
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NELLO EVANGELIO cupatïone,accioche
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NELLO EVANGELlO tîa la îngiuffiti
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NELLO EVANGELIO Doue uuoî che noi
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NELLO EVANGELIO todWIenzuoIo fopra
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Seguita horalo cucnro
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NELLO EVANGELIO fuggirno,ôcîedonn
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abietto,ma chaïo à Iddio fe hauef
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NELLO E'VAr FGELLO la attentione,8c
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NELLO EVANGELIO Ii. Et fra i ludei
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NELLO EVANGËLIO firrittura pure ch
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NELLO EVANGELI6 Ehi, che haîfu à
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NELLO EVANGELIO non c piu moîefta
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