N VOVO COMMENT Oét

DI GIOVANNI CAP. XII, ,Y 4
' mente perche fopra fta la hora che io tienne dotato della uirtu del Signore Salua*
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tiro d'à uoi col corpo ,ÔC non potrete tore di tutti i credenti in eflb,& andorno con
T^operare uerfo di me. yoiharete fempre tro al Signore corami délie palme, accioche
cri ne quali potrete conferire le buone fegli prefagiffe la uittoria, ôc altri diftendeua
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Û 0ft r e & tutti gli altri uficii lafciate che no i ueftimenti,ôc rami di arbori fotto al cam
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ufi un tratto le cofe di quefta uita. Non UI minante defiderando fare cofi una facratiffi*
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(A snate contro à quefta donna,la quale amâ ma pompa per la quale fuffi portato nella cit
A mi fommamente lo uolfe teftificare con ta. Et Î quefti uolfe il Signore dimoftrare una
uefto uficio, il quale benche ui paia degno certa fpecie del futuro regno fuo, accioche^
di reprenlîone,io inuerita ui dico che appref niente pretermettefle, perilche fi dimoftraffi a
fo à Iddio èdi tanta ftima,che douunque per Iudei effere Chrifto.
loauuenire fi predichera quefto euangeho E t h a u e n d o G i ç f u t r o u a t o n n o A F I N CN 0,fc
^^f^^^^^^ dè fopra quelIo,comeé fcriteo. Non terne
wofe che îofeci nella carne, ôc ho patite per f. 7 C.' . ~
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, ' j 1: „I„«Î i; «r^irh^on^L, la falute de gli eletti, 11 predichera anchora refignuo!adiSion,eccoiIRetuouiene,fe
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quefto uficio di QUEFTA donna,ÔC cofi appref*
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fodituttiifanti fara celebrata per quefto fat* Etadduce loEuangeliftala prophetia, quafi
to,contro al quale uoi hora mormorate. Et dica,il Re è proffimo à Iudei, il quale ha à in*
fe anche quefte cofe non UI fatiffanno fappîa ftaurare IL regno,ôc intende per la figliuoladi
te che foprafta la morte,ôCfepultura mia. Et SionHierufalem,cheèfituataalIa radice del
péfo chefe io fuffi hoggi morto,cheuoi fop*
porterefti che cofi fuffi unto fecondo il coftu
m 0nte Sion,come dica.Ecco d Hierufalem il
tuo Saluatore ôc liberatore, accioche ti falui
me de Iudei. Sopportate adunque che io fia ôc liberi, non temere adunque.
unto uiuo.à quefta donna non fia conceduto -c n. r LL. • jr i-
ungiermi morto,onde nel giorno della mia f 1
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conobbono 1 difcepoli
fepultura ferud quelIo,pchel'unguento che «oi: prima, ma quando fu glorificato Gie>
meffe fopra il corpo mio lo meffe à fepelirmi fu,allhora fi ncordorno che quefte cofe era
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Seppe adunque molta turba de Iudei, che " J ^ J ^ ° ^
gli era quiui, & uennono non tanto per ^ H '
caufa di Giefu,maanchora accioche uedef Cioènonconobbonoche quefte cofe fuffi*
fino Lazaro, il quale haueua fufcitato da n° prophetate di Chrifto, ôc fcritte di eflb, ôc
morti. Etconfultorno i principi de facer* gia compite in Chrifto,infino à che furno eru
doti, che, anchora ammazzaffino Lazaro, diti per lo fpirito fanto.
perche molti de Iudei per quello, fene an* Teftimoniaua adunque la turba,che era cô
dauano,& credeuano in Giefu. quello^ uando chiamd Lazaro dal mo nu
La turba eccitata dalla grandezza de miraco mento,& fufcitollo da morti, per quefto,
li,ueniua à Chrifto in gran moltitudine, men & fegli fece incontro la turba, perche ha*
tre che i principi de facerdoti moffi da îuidia, ueuano udito che egli haueua fa tto que-.
& odio, confultauano di uccidere anchora fio fegno.
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Doppia turba fu con Chrifto,una che fu con
j, ° * quello nel refufeitare di Lazaro,ÔC che con ef
L altro giorno fèguente molta turba, che fo entrd nella citta,cioè che lo feguitd,ôc l'ai
era uenuta al di feftiuo, udito che ueniua tra quella che fe gli fece incontro dalla citta,
Giefu à Hierofolyma,prefono rami di pal ÔC riceuello,la prima potette teftificare del mi
tne,& ufcirnogli incontro, & gridauano. racolo,pche ui fu prefente ôc uide tutte le cofe
Hofanna benedetto quello che uiene nel 1 p h a rjfèi adunque diffono fra fe. Vedete
nome del Signore il Re di Ifrael .
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c h c n i e n t e fate profitto t Ecco che il mon
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qui fi uede che molti conobbono il Signo do gli ua dietro. '
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