N VOVO COMMENT Oét

ïedobbiam o ricercare,ôçprobarelafede no
(ira dalla remiflione de peccati,perche quan*
do noi pigliamo la remiflione de peccati,è ne
ceflario che noi crediamo, che quella ci uen*
gaper Chrifto.Et credere nôè folamente ha*
uere opinione,fapere,intendere,ôc ricordarfi
Chrifto hauere patito, ma è hauere certa, ôç
ferma fiducia in Chrifto.Et è difficile cofa co*
nofcere di hauere certa fiducia in chrifto, Per
la quale cofa Chrifto propone in quefto luo
go il fegno per il quale ci è lecito conofcere
fe habbiamo certa,ôç ferma fede in Chrifto,
perche fe noi fentiamodacuore noi rimette
i-e agli auuerfarii noftri la loro ingiuria, per
JaqualeciingiuriornOjèargumento che noi
crediamo Iddio hauerci rimeffi i noftri pecca
ti per Chrifto.Ma fe noi riporreno nella pro*
fonda mente noftra la riceuuta ingiuria,pron
ti alla uendetta. fe fi dia la occafione è argu*
mento la fede eflere in noi, non certa fiducia,
ma folamente una certa carnale immagina*
tione, onde Chrifto appreffo di Marco dice,
Quando ftarete alla oratione rimettete fe uoi
hauete cofa alcuna contro adalcuno, accio*
che anchora il padre uoftro,cheè ne cieli ri*
metta i peccati uoftri. Etilferuo che doppo
che gli fu lafciato tutto il fuo debito dal Si*
gnore, non uolfe dimettere al côferuo poco
debito,fu reuocato alla carcere.Ma ôc quello
che è in difcordia col fuo fratello è leuato da
Faltare appreffo di Mattheo, quâto maggior
mente dalle preci f EtPaulo dice,uoglio gli
huomini orarein ogni luogo alzando le pu
re mani fenza ira,8C côtentione, Et comepof
fano effere le mani pure di quello che odia il
fuo fratello i Perche fe è homicida,fecondo
Giouanni,quelIo che ha in odio il fuo fratel*
lo.Oh non fono le mani di quello che ha in
odio il fuo proffimo pienedi fanguefPerla
-quale cofa, quando Chrifto comanda in que
ita quinta prece che noi foggiugnamo, per*
che 5c noi fteffi gli rimettiamo à ciafcuno,che
ci è debitore, propone il fegno per il qua*
le poffiamo inueftigare la certezza délia fede
noftra, per la quale folaper Chrifto confe*
guiamo la remiflione de peccati,8c ammu
nifcenoi,che non folamente apportiamo al
le preci lo amore di Iddio,ma anchora TamQ
re del proffimo.
Et non çi indurre in tentatione »
Et accioche rettamente intendiamo quefta dp
manda fefta, è da offeruare, Satan eflere tan*
to inquieto fpirito,che à ogni momento fa in
fidia alla noftra falute,ôc per qualunque mo*
do puo ci fpigne alla impieta,à peccati,ôc alla
perditione.Circuifce ?dice Pietro,come Léo*
NELLO EVANGELIO
ne ruggendo,cercando chi diuori.Et è amj er
fario uecchio,ôC gia quafi compifcano feimjla
anni da che egli impugna fhuomo. Et f"
tutti i generi del tentare,ÔC le arti, ôc le infîclic
da fuperare. Onde tutto quello, che ci acca?
de in quefto fecolo,d profpero,d auuerfo d
lietOjd mefto,d prophano,d uita,d morte'rjj
glia Satan per fuo ftrumento col quale cj ten
ta, ôcfollecita à peccati.Etfeefempljgratia ac
caggiono à alcuno ricchezze, ecco difubjto
foprafta Satan,ôc follecita f huomo con la o c
cafione délie ricchezze à difpregiare Iddio ôc
il proffimo.Se accade pouerta à alcuno,fofl e
cita quello Satan aile falfita, agli fpergiuri £
furtijôc aile rapine.Se alcuno è in honore Sa
tan,opera che fia di fuperbo animo non ha?
uendo alcuno in pregio.Se alcuno uiene di?
shonorato,dauilito,è follecitato da Satan al
lemaladitionijôC aile defperationi.Se alcuno
è giouane,ë follecitato da quello à feguitare
i giouiniii defiderii, ôc àfprezzare la ragione
délia falute.Se alcuno è uecchio,è follecitato
à feguire rauaritia,d le âbirioni.Se alcuno fia
fano, ôc in uita gioconda , è follecitato dalla
carnale ficurta, ôc difpregio del uerbo di Id*
dio,fe foprafta la morte,è follecitato alla de*
fperatione.Et breuemente niente è tâto gran
de, niente tanto picciolo, niente tanto uec*
chio,niente tanto humile, che Satan nonra*
pifca per ftrumento di tentare, ôc follecitare
noi alla impieta,ôc à peccati, i quali ci conda
cano con breue uia à perpétua rouina. Pre*
ghiamo adunque in quefta fefta domâda, che
Iddio ci difenda,ôc non patifca,che noi fiamo
indotti, d piu tofto dedotri dalle tentationi,
offendiculi,ôcfolIecjtationi di Satan alla imt
pieta,ÔC efitio noftro,onde à quefto propofi*
fo fi foggiugne la fettimadomanda.
Maliberacidalmale.
Et quefta è générale prece comprendente in
fe tutti i generi délie domande. Perche fe fi in
tende il maie per effo Saran,d per quale fi uo
glia génère di maie, è certo che noi preghia*
mo con quefta domanda, che Iddio ci foften
ri in mtte le uie,che effo intende,ôc fa che uen
gono in efitio del corpo,ôc délia anima no*
ftta,perche noi, come dice Paulo,non cono
fciamo quello che dobbiamo orare,come bi
fogna,ne con la humana ragione intendia*
mo,che cofe ci fieno commode, ÔC quali in*
cômode. Vno penfa che gli fia commoda la
fanita,la quale nondimeno gli è in perditio*
ne,un'altro crede che la pouerta gli fia incô*
moda, la quale nondimeno gli è in falute.
Quefto figiudica l'honore utile,il quale non
dimeno gli uiene in eftrema ignominia,in tao
do non