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NELLO EVANGELIO<br />
do di Chrifto ,'dallof pirito di Iddio Io chia? per la cathedra di Mofe c da întendereî f<br />
md Signore fuo, che il padre non harebbe, precetti délia legge di Mofe al popoloV 11<br />
chiamato il figliuolo fe non lo haueffe cono que da quella cathedra,auuegna che&j s<br />
fciuto maggiore,quafïdiceffe.Voi miferi non bi,ÔC Pharifei comandaffino che fi offert<br />
iafeiate cofa alcunaper la quale miimpugna foli comandamenti dei Signore, rettarner,!'<br />
te,ma non folamënte non potrete fuperarmi comando Chnfto,feruare quegli tutti, f e J<br />
ma fra poco il padre mi collochera alla de? do che dicano,ma non fecondo che f antlQ<br />
fixa fua nella fomma potefta di tutte le cofe,la ftraccurandogli,Sc difprezzandogli tuttj.p '<br />
quale efercitero infino à che uoi,ôe tutti i miei • la quale cofa,i pefi graui fie difficili à po rtare<br />
nimici faranno pofti fgabello de piedi miei. i quali metteuano fopra le fpalle de gli h Uo!<br />
In quefto mezzo mandera il padre da Sion la mini,erano i comandamenti délia legge cn'<br />
uirga délia mia uirtu,il fanto euangelio del re feueramëte,ôc infino al uiuo richiedieno' cfo<br />
gno,pot entia faluatrice di tutti,che hanno fe fi faceffino da gli alrri,ôc effi nefluno ne o'flets<br />
dejneffo,la quale dominera nel mezzo de ni uauano,ôçi quali anchora Pietro ne gli attj<br />
miei miei,in uano repugnando uoi, 8C gli al? Cap.ij,Teftificd,ne quegli che allhora erano<br />
tri .Allhora far a il tempo délia mia uirtu, ef? ïudei,nei padri loro hauere potuti portare.<br />
jfendo hora quello délia humilta. Allhora in Perche chi fu mai dotato di .qllo fpirito, chè<br />
fanto deeoro adoreranno me tutte le genti, poteffi fenza alcuna trafgreffione,feruarêtan<br />
benche uoi fra poco mi ammazziare, ÔC in ol ti riti,tante cérémonie, come deferiue la kg*<br />
tre il popolo mio,offerira à me fe fteflb,ôctut ge i Taccio quelle cofe che col nome di kg*<br />
te le cofe fue,il quale uoi hora abbandonato ge,propriamente fi numerano, ôc fanno alla<br />
da tutti crucifiggerete,5C queftécofe fi hanno pieta délia uita,le quali nefluno perfettamen<br />
da q"fto Pfalmo,5c da altri Pfalmi, ôeprophe? te adempiè mai, che qui fuffe fenza peccato<br />
ti. Et fédère dalla, deftra di Iddio è effere nella fuori che Chrifto.Comunque adunque fi fuf<br />
medefima uirtu,ÔC:potentia di Iddio, finodiffïciliiprbpriicomâdamentidellakg*<br />
ge,ÔC precetti délie ceremonie,furno pefi nô<br />
i intcrrogan«, giori,8c piu graui fpeffo gli facieno con laie<br />
Cioè doppo quefta queftione,neffuno glipo to fimulata pieta. non toccando pure côunq<br />
tette rifpondere çofa alcuna,ne hebbe ardire dito elïipefi,ÔC di qui foggiugne.<br />
di domandarlo piu da quel di in là di cofa al<br />
cuna,in modo haueua dimoftrata la fua uir?<br />
E t f a n n o t u t t e I ç l o r o<br />
°P<br />
tu nelle parolefae. duti da ^li huomini,<br />
CAP. XXIII. Et ecco qui che fanno le opère, 8c nondime*<br />
Llhora parld Giefu aile tur<br />
n o d i c e 11<br />
Signore,dicano,& non fanno,per<br />
be,& à difcepoli fuoi dicen<br />
c h e<br />
di«uano,fecondo Mofe,che tutte le cot<br />
do.Sopra la cathedradiMo ^ fidoueuanofar'econuerafedè,&giufloii<br />
fe - federno - - gli Scribi, - ÔC i<br />
Pharifei. Tutte quelle cofe<br />
adunque,che comanderanno,che<br />
uoi offeruiate3olTéruate,& fatte,ma<br />
fecondo le opère loro non uogliate fare,<br />
perche dicono,& non fanno.Et legano pe<br />
fî graui ÔC difficili à portare, & mettongli<br />
in fu le fpalle de gli huomini, ma con uno<br />
fuo dito non gli uogliono nmouere.<br />
Hauendo à riprendere grandemente i Phari<br />
more del Signore, ôc che fi ueneraffino, la ue<br />
rita,ÔC la equita,8c che ciafeuno faceflï al prof<br />
fimOjCome uoleua che fuffi fatto à effo,& che<br />
haueffino il cuore ueramente credulo nelle<br />
cérémonie délia legge^ôc dedito alla gloria di<br />
Iddio,ôC che non feguiffino la propria uolon<br />
ta.Et cofi diceuano quefte cofe,ôc non le face<br />
uano.Ma fe faceuano la elemofina, d lèpre'<br />
ci,d digiunauano,d facieno alcune altre cere<br />
monie.faceuano tutte quefte cofe à quefto n<br />
ne,accioche fuffino ueduti da gli huomini,<br />
fe],ÔCgliScribi,ÔcDuci,Sc.Dottori . _ . , del r_ popo r_ cercando in tutte le cofe la loro proprieta,ef<br />
lo,ôc.ammunire diligentiffimamente i fuoi,ac fendd lontano da effi il giudicio,la mifericor<br />
cioche fi guardaffinoda effi, accioche di qui dia,5clafede.Rettamènte adunque amniuji<br />
non fi difprezzaffe la legge di Iddio, la quale il Signore,che le parole Ioro,che erano delw<br />
danno qnegli,gli ammuni auanti che offeruaf legge di Iddio,quanto fi uoglia impoffibili«<br />
fino^tutte quelle cofe délia Iegge,che dalla ca la natura,lequali effi anchora nô toccauano<br />
thedra di Mofe eomandauano loro, ma che pure con uno dito come leggiamo in LnJ»<br />
non uoleflîno fare fecondo le opère loro. Et feguitaff.no i fuoLma non faceflîno fécond<br />
° ' l'opetc<br />
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