N VOVO COMMENT Oét

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NELLO EVANGELIO quello, 8c per quefto uuole dinuouo Chrifto diro,8c dato à facerdoti, 8c agli fcribi '& eff Icuargli da quefte cogitationi alla méditation re condannato alla morte, 8c che il terzo dî ne della eterna gIoria,alla quale nô fî ua per rifu fciterebbe. a | altra uia che per lacroce, onde è come dica. - , .f, o' . T R , • I, ,„ . o, T • v ce lo ionoiauia.ee la uenta.oclauita. 1 Non fi turbi il cuore uoftro, perche eneceffa rio che io patifea, 8c bifogna che fi adempia Et qui fi uede labenignita di Chrifto, che non la fcrittura,che teftifica della pa(fione,che per auuilendo la loro imbeciIlita,dimoftra q u au quella habbia à liberare tutti gli huomini dal FIA la uera uia al padre celefte, 8c alla eterna la eterna morte, 8c per quefto credete fola* beatitudine,perche per eflb folo habbiamo I a méte in me come cominciafti, perche creden remiffione de peccati,la giuftitia,la eterna fa* do à me crederrete à effo Iddio effendo il me Iute,8c la libéra entrata al padre. Ne è altra co defimo con Iddio, 8c uoi faro falui., fa quella che diffe qui,che quella che diffe di Nelacafadel miopadrefono moitehabi. \ o p ?f m > U l i a ^^?^£?* ? aned * . ., % rr c tr vu • lauita,horalalucedeImondo,horala nom tatiom,laqualcofafe non fuffeue lharei dcii 0ouiIediIddio,horabuonopaftoreho detto,iouoa apparecchiarm il luogo, 6t r a refurrettione 8c uita,8c altre fimili cofe S fe io faro andato a apparecchiaru 111 luogo u i a certamente al padre,perche per quello fo dinuouo uerrd, & npigherouui appreffo j Q poffiamo peruenire al padre, cioè confe* di me fteffo,accioche doue fbno io, & uoi guire la giuftitia,8c la falute. E s uerita, perche fiate,& doue io uo fapete, & la uia FAPETE. per effo,come è di fopra,è fata la uerita cioè uenne I* uera ? iu ? itia a t m t l É uita Quafi dica in quefto luogo, quefto è certa* ,Perche fo mente uero, che nella cafa del padre mio fo* ï o umifica,accioche m eterno uiuiamo. no moite habitationi nelle quali uuole rice* jSfeffUno uiene al padre,fe non per me. Se uere i fuoi,8c glorificarein quelle, nondime* no quefte habitationi non fono anchora per u o i hauefli conofciuto me; anchora il pa, d r e m i o h a r e f t i conofciuto. Et hora cono, fette ne preparate,come e conueniente.Ma e neceffario che con la morte mia fcancelli, 8C f q u ello,& lo hauete ueduto. ^ leui uia il regno della morte, 8c del peccato, Et è quefta qui la fententia di quefto luogo < dipoi che io uadia al padre mio,8c pigli il re* Neffuno puo con le fue proprie forze perue gno che ha à durare in eterno.Et andato al pa nire al padre. La legge fpauenta le confeien dre dinuouo ritornero àuoi pel uerbo,8c fpi tie,il uerbo euangelico,giuftificando noi câ rito mio, perche allhora mandato lo fpirito lagiuftitiadi Chrifto,ci conduce alpadre,pet mio dal padre ui rendero idonei à quelle ha* che primieramenre fi ignora la uolonta dd bitationi,accioche doue io fono fiate ancho padre,cioè che uoglia faluare fe non ricono RA uoi,ne ui lafciero,fiate di buono animo,nô feiamo quella in Chrifto. Dipoi ne fi crede al Ui fiala mia futura paffione cofa fpauentabi* padre,percherhumana ragione per fe non le,anzi fe uorrete effere miei difeepoli, fappia fente di riceuere alcuna cofa da Iddio.La con te,che la medefima forte uerra fopra uoi. Et feientia confufafugge,il padre,non fe gli cre che bifogna pius'gia hauete udito da me do* de,magiuftificata pel uerbo di Chrifto,gia ueio fono per andare, cioè al padre mio,8e non difprezzanojl padre, ne fuggonoco* pigliare il regno mio,8c fapete anchora la uia me gli Ifraeliti,ma ftanno auanti à effo entro al padre, in modo che non ui fia bifogno al alla nugola,come Mofe,8c fono illuminatidi prefente di moite paroIe.Etper quefto modo luce diuina,acciocheconofchino la potentia confola Chrifto i fuoi apoftoli, 8c conferma 8cla mifericordia,confidino nel padre, Se fén quegli contro allo feandolo della croce,che tinodi riceuere tutte le cofe dalle fuemani, fopraftaua, dimoftrâdo che la fua paffione FIA Scafpettino di la tutte le cofe corporali,S£ fpi perfettione di quelle habitationi, nelle quali rituali. Quello che dice, (Se uoi hauefli co? douieno effere riceuuti. nofciuto me,8cc.) è come fe improperando r\' \ .I TI, r c « la fede loro diceffe,oh non gia di uno pezzo Diee a quello Thomafo. Signore noi non fappiamodoue tu uai &in che modo pof fiamo noi fapere la mafdice a quello Giefu d o u e u i C Q n o f c e r e m e d a„ e » e r a t i o n i effere fi K n o l o d i I d d i o j. a che fe uoi rettamente '„fi hauefli conofciuto,non harefti alcuna du Et qui ci proponelo efemplo della ignoran* bitanza,ma faprefti che io fono figliuol° ai ia della carne,perche hauendo detto Chrifto Iddio,Sc cofi conofcereftiilpadre.Etpureue doue io uo fapete,8c la uia fapete,8c Thoma * defti,8c conofcefti tanta uirtu dî Iddio in me, fo dice di non fapere,8c da Chrifto fpeflb ha* che facilmente harefti potuto raccorre,cneio Beua udito chiaramête,che doueua effere tra fono figliuolo di Iddio, pche il padre ftanao *
DI GIOVANNI CAP. XI 1,11. us f h le opère cioè la deira opéra in me. tale,come dipoi moftro per î difcepoli, pche « «u-f Ç î(>nnr Pmnffmrî Dice à
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*N VOVO COMMENT Oét DI ANTONIO BRV
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gnôrîa,per Io aiuto délia quaIe,
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NELtO '"EV ANGE LIO 1 rcUlgeïiO à
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NELLO: Et horadice efferfi adempiut
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CAP, XV. Llhora uengono à Giefu da
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gato chrifto ,ÔC eflere manifefto
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NELï-Q Et quefto è unô norabile
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N E L L O E V A N G E L L O mo la t
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NELLO EVANGELIO cofe,che propriamen
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NELLQ EVANGELlO eentopiuèranimonon
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NELLO EVANGELIO care,doè amminiftr
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NELLO EVANGELIO rebbe dello auuento
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Et quefta ç la quarta cofa che pre
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' NELLO EVANGELlO "'1 à promettre
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NELLO f p iamo in quale hora habbia
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NELLO EVANGELIO la'mifencordii, ne
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' NELLO EVANGELIO me fempre,pche fp
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NELLO EVANGELIO onïco medf atore n
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quâdo piu pïenamête erano dotati
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do a lui la fua moglie, dicendo. Ni
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NELLO EVANGELIO In quelle donne che
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terme di cfl*a,fe non una certa ofc
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NELXO EVANGELIO . i- ^ f'i o, r u
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n on dorti huomhùY accioche faceff
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NELÏ.O EV,AN6ELI0: rieerea fepavav
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3 NELICT E VANGE1IO glia il tuo let
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panno nuouo.Cofi ftette la cofa co
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NELLO EV iNGELlO meflb àcredenti .
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la intefono,pïgliorno il medefimo
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NELLO EVANGELIO no poteua fare fe n
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NELLO EVANGELlO E t eflendo Giefu d
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NELLO EVANGELIO mo hauere ptacato.
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NELLO EVANGELIO gione douere fouuen
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NELLO EVANGELlO " uola,"nonlauollef
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aiamo,che fe Chrifto maneo di ogni
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me è fcritto. Quefto popolo con le
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confidarcidelprefidio di Chrifto, a
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NELLO EVANGELIO eralaterra.Etprefï
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eftitutione del cieco auanti al mon
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NELLO EVANGELIO re da fe ôcprouede
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Nella qu aie cofa pare che fia fola
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, NELLO EV/ NGELIO EtdimoftmlQ euan
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NELLO EVANGELIO riceuono Chriffo,ad
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fi fta la cofa dell'huomOjperche fe
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EVANGEIIO ' IWLEFLTFERI qùello/he
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NELLO tetempo la uoftra abbôdantia
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NELLO EVANGELIO cupatïone,accioche
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fpirituaIe,SC fra il regno ciuile,i
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NELLO EVANGELIO uiene neï nome del
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NEIXO EVA NTGElIO lo orare haraiinf
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NELLO EVANGELIO Etnotafiquilaineffa
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fcio fème,& il terzo fimilmente. E
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NELLO EVANGELIO Et rifpondendo Gief
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10 fono,& inganneranno molti. . NEL
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, NELLO 10 che dice hauere à dare
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NELLO EVANGELlO tîa la îngiuffiti
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NELLO EVANGELIO Doue uuoî che noi
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-, - tyÊLLO Chrifto adunque cominr
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NELLO EVANGELIO g' rande Chrifto Se
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NELLO EVANGELIO todWIenzuoIo fopra
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Seguita horalo cucnro
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.Ti NEÏtÔ EVANGELlO fufle quella
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NELLO EVANGELIO fuggirno,ôcîedonn
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abietto,ma chaïo à Iddio fe hauef
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NELLO E'VAr FGELLO la attentione,8c
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NELLO EVANGELlO re ftato folo rimaf
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NELLO EVANGELIO patate al Signore p
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NELLO EVANGELIO Chrifto fuo al mond
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NELLO EVANGELIO alcuno modo pïn di
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i NELLO i cordoffi aduncg délia mi
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non farebbe accaduta Ioro,ne uera f
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NEtLÔ EVANGELIO creto dï Cefare f
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NELl'O' EVANGELIO tapertutto,perche
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dufibno il padre & la madré il fan
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Eflb perla ctbce peruenne alla glor
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.NELLO EVANGELIO principio délia r
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gittimc parti,8c frutti di penitent
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NELLO EVANGELIO Ii. Et fra i ludei
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. " NELLO metaphora che qui ufa Gio
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NELLO EVANGËLIO firrittura pure ch
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NELLÔ EVANGELIO fi no all'ultim o
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NELLO EVANGELI6 Ehi, che haîfu à
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t j .N E L L 0 1 EVA'NGELÏO la car
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NELLO EVANGELIO quale chiamo anche
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NELLO EVANGELIO Ciafcuno impîo nel
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farannoperfetti nella dottrina delm
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NELLO EVANGELIO è uenuto Giouanni
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NEttO EVANGELIO ra lo fpirito fanto
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NELLO EVANGELlO Bethfaida CorazimÔ
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NEttQ EVANGELIO .dre fparfe M cflî
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NELLO EVANGELIO Er qui è da"ofleru
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NELLO E VANGELIO femina.d ricço,o
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NELLO EVANGELIO di Chrifto,Se maffi
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NELLO EVANGELIO fecolo perche quiut
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tutti i propheti, fparfo da quefta
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NELLO EVANGELIO non c piu moîefta
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ehora fece quefto molto auanti peri
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Buono é il faïe. Ma fe il fale fi
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NELLO EVANGELIO l'huomo fî rauuede
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NELLO EVANGELIO metrelo adulterïo.
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NELLO EVA.NGELIO lo, 8c quefto nô
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CAP. XVIII. T diceua anchora à que
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NELLO EVANGEL IO Et Giefu eli diffe
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NELLO EVANGELIO . Primier amenre in
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NELLO EVVNGELIO foilpruno,quandodic
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NELLO EVANGELIO CAP. XXIUI, ïy m a
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NELLO E ^ANGELIO no gli huomini, ta
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NELLO EVA.NGELIO niro eterno padre
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NELLO EYANGELIO cellargli,ôc del m
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NELLO E V ANGELIO H regno di Iddio,
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NELLO EVANGELIO reftauratione, Se p
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CAP. IIII. NELLO ' EVANGELIO Dunque
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