N VOVO COMMENT Oét

«~ DI GIOVANNI CAP, V,I.
corrutrione ala immortalita. rere di fapere altro che Giefu,ôc eflb crdcifif*
e r c h e
Tn fono il pane della uita.I paptri uoftri ma f°,P nella croce fua è la purgatione de
ioVnolarnanna neldiferto, & morirno, f?"?" 1
fat. sfatno ne della giuftitia
queito e 4"^ f >. *
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> h f P^della
immortalita.Etdi qui, accioche fignifi*
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So è qSel pane che difeende di cie!o,ac > e l a a c a t
e d e I a d r e
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doche di eiîo mangi alcuno, & no muoia. çaffe .„ che modo haue| aVarelanofhl falu
Remoti tutti i uelami delforatione agtamête te,ôC con che fede bifognaffe che fuffe mâgia
dimoftra fe fteffo dicédo,to fono ilpane della to da noi dice, ql pane effere la carne fua,per
«ita accioche fapeflino,che fe uolieno fuggi* che à tutti quegli,à quali mai fî rende faluato
re la morte effere neceffario, che participai* 1
re perfuafe per lo fpirito che fperaflînoin effo
no di quel pane il quale folo puo diftrugge* crocififfo, & fuflino cerri per la immolatione
re la morte. Ma perche contendeuano effere della fua carne effere parata loro la falute, co
piouuta la manna dal cielo à padri loro,non fi adunque da la fua carne in cibo mentre che
riceueuano il uero pane che difeende di cie* per la fede réde certi della eterna falute nella
lo,eioè non riceueuano il figliuolo di Iddio, immolatione della carne fua, & allhora per
di neceffita foggiunfe la comparafione della quella fiamo recreatïalla eterna uita, mentre
figura alla ueritajaccioche di qui impari no, !
£he confidati in effa non dubiti amo di haue*
non quello del deferto, ma effo effere ftatô fc propitio Iddio padre,ôc di qui hauere à ef*
pane del cielo,perchediceJi uoftri maggior^ fere che purificati di tutti i peccati, ôc pieni di
benchemangiaffino mânna,nondimeno mo Uera giuftitia uiuiamo eterna,ÔC beata uita cô
rirno pigliandone breue âlimento^non per* effo,ôc colpadre.Et cofi è come'dica qui, gia
cio trasferiti nella immortalita ,"per hauere' ni ho detto che io fono il pane della uita eter
mangiato manna, ma il pane che da la uitaj na,ma anchora non ui ho detto in che modo
eterna è effo figliuolo, pche chi pareteipa df C faccia queflo,io uelo aprirro.Io daro la car
effo fia Iiberato da uincuji deîlà morte. E x
adu ne mia nella morte,ÔC con quefto facrificio fa
que quefta féconda nota,che Chriftoin que*- tisfaro alla giuftitia del padre mio. - -
fto capuolo, per il paqe, 3c mangiare nient© Gombatteuana adunque i ludei fra loro
iquegi
, Quanto piu il Signore efplicau a al mondoj
Jo fono il pane uiuo }che dilcefi di cielo.Se» che cofa ueniffe à quello, ôc che cofa douefli,
alcuno mangia di quefto pane, uiuera ûi no afpettare \ fuoi da effo, tanto piu quegli
tternû, • c > ' che udiuano reprobi contro à quello fi mp*
Qaeftamedefimafententjadifopra da prînef Meuanomaffimamente allhora offefi, che fi af
Piohaueua toccata cPn piu ofeure parole< ^effetanto dl to gran cofapenfand«lofigliuo*
'quafi diceffi,uditehpra chîaramenre quelle? J° *P*V n
oltre hauendo detto la carne
chefiè detto io fono il pane, ôcc. perche ha* mortaîe,humile,difpregiata effere
«eua prefa la occafione del parlare del cibo £ ^ l P anc
quanto grandemen
& fece manifefto fe hauere àeffere cibo, ôC pa * haueua
/
douI ancho predicato a 1 nella finagoga. Et effen^
ne della anima,accîoehe uiua in eterno'ilche P"> c he ftauano dal a m M
d,f r Ç* S l n o r e flafceua
non è altro,chê quello che diffe difopra, io rf S P ar
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fufeitero quello nello ultimodi.
1
«o adunque i reprobi .^efto e fighuplo di
P - Iofeph nato m Nazareth une cafteUo,ôc poco
« u pane che io cîaro èMa carne mia, la qua auanti diffe,che u eniua dal cielo, hora come
le io daro per la uita del mondo, fe quefto non fuffe detto abaftanzailoltamer»
Dice fepfTo « „ i . r r a tr te,dice la carne fua effere quel cibo della uita >
mentit £\ihn~-- * q J r Et come ci potra dare à mangiare quefta fua
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r ^°- carne.Etinchemodo finalmente pigliereno
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fua nella ° ° n *f U C a r n C
dare.Et di qui nafee quefto loro côbattimen*
iamortèS^^ to,che non intendono Chrifto infegnare que
fto',chelamortefuafiacibodeiranimamafl* 1^^^*toJ*A«lcm^ é^operfede. ^
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«aeKauto 5 teftified. che effo non uoleua pa Inuerita.inuerita ui dico, fe uoi non man.
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