N VOVO COMMENT Oét

NELLO EVA
giorc rottura. Et corne nefluno mette uino
nuouo in otriuecchi.ôc deboli altrimentifi
rompino dalla forza del uino,cofi quello che
comanda agli huomini nô anchora renati,ôc
innouati quefte cerimonie, non rendera mi?
gliori que uecchi huomini, ma folamënte gli
Fara piu arroganti,Hypocriti,cioè fimili à Pha
rifei,ÔC perderaflj la dottrina,ôc uere opère de
fantijperla quale fimilitudine fignifico 1
la dot
trina ueramente fpirituale non fi potereper?
fuadere, a quegli che non fono anchora re?
nati per io fpirito,
Mentre che parlaua loro quefte cofe, ecco
uno principe uenne, ÔC adoraualo, dicendoXa
mia figliuola è poco fa morta,ma uie
ni, ôC po ni la mano tua fopra di quella, ÔC
uiuera. Et leuatofi Giefu, lo feguitô, ôC \
difcepoli fuoi *
Et qui fi puo uedere quanto ueramente il Si?
gnore dicefledel Centurione,nô hauere tro?
uata tanta fede in Ifrael,perche quello nô pu?
re pregaua,che eflb entrafle in cafa fua, ma fo
lamente pregaua che diceffe una parola con
la quale fanafle il fuo giouane, ÔC quefto non
folamënte priegache il Signore uadia in cafa
fua,ma che anchora ponga le mani fue fopra
la fua figliuola,dimoftrando che non cono?
fceua quello,cheil Centurione,che con lapa
rola poteua tutte le cofe.Et tanto piu notabi?
le uiene la facilita, ôcbenignita di Chrifto, il
quale niente riftette per quefta imbecillita di
fede di quefto Principe délia finagoga, ma fu
bito fi rizzo ôc ando feco.
Etecçounadonna,la !
quaIe haueua porta*
to il fluflb del langue dodici anni, accoftatafi
didietro, gli toccd la fimbria del fuo
ueftimento, Perche ella diceua fra fe. Se io
tocchero folamënte il ueftimento fuo, fàro
fàlua.Ma Giefu riuolto,& ueggendola dîf
fe. Çonfidati figliuola, la fede tua ti ha fac
ta falua. Et la donna da quella hora in la,
fufatta falua,
Et qui è da notare la fede dj quefta donna, la
quale fi era pfuafa effere tanta la uirtu di Chri
fto,che la non dubitaùa di hauere à riceuere
la fanita per tt toccare délia fimbria fua, non
che fuffe alcuna uirtu nella fimbria, ma per?
che ella credette Chrifto hauere àfaluare tut
te le cofe,in modo che come fegli appreflafle,
confidaffi hauere à riceuere falute, crede, ÔC
Chrifto gli rende teftimoniâza délia fede fua
dicendo, Çonfidati figliuola, la fede tua ti ha
fattafalua,dimoftrando che ogni uita, Se falu
te ç fituata in quefta una çofa ?che noi penfia*
NGE tro
mo che da Chrifto fi debbono domâdare tnt
te le cofe, ôc che niente fi domanda da quello
in uano fe appartiene alla falute pure che cre
da hauere da eflb quello,che tu chiedi. Et che
tanto tempo portafle taie malattia,ôc in uanô
hauere fpefe tutte le cofe fue ne medici, rende
piu chiara lapotentia di Chrifto, ÔC infegna
che quefto e' qllo,chepuo ôc uuole aiutare.
Et uenuto Giefu alla cafà del principe.
Suole Iddio in modo temperare la fortuna
defuoi,che alla ragione humana paia di ha*
uere à mancare Taiuto fuo, ma fubito con la
fua confolatione conferma quegli, accioche
piu pienamente conofchino laimbecillita lo
ro,ôc la bonta di iddio,ôc cofi maggiormente
non confidino di fe fteili ,ôc piu confidentes
mente fi commettino à Iddio, perche in que?
fto è fituata ogni noftra pieta ôc- falute. Et cofi
fi uede quefto Principe délia finagoga,fubito
che fu afflitto, intanto che le humane forze
non gli potieno dare aiuto,ricorfe à Chrifto,
pregd per il rimedio, ôc fubito impetrd, ma
accioche la fede fua fuffi maggiormente ap?
prouata,lafcidpercuotere la mente fua da tri
fto nuntio,ma nondimeno non uolfe il mife?
ricordiofo Signore,che quello del tutto fi sbi
gottiffi,onde fubito lo inalzaua cô la fua con
folatione confortandolo che lafeiato il timo
refolamétecredeflè che eflb poteflefare que
fto che haueua prefo à fare, benche repugnaf
fe alla natura.Etcofi nô dubito,che bifognaf
fe nuntiarfegli che moriua, ÔC che era morta
quefta giouane,accioche udjffino quegli huo
mini, che niente era impoflïbile, che pro?
metteffeChriftOjôc che tutte le cofe.fi hanno
i domandare da effo ôc fperare certamente.
Et hauendo ueduto i fonatori, ôC la turjba
tumultuante,dice loro . Dilcoftateui,
perche la fanciulla non e 1
morta,ma dorme,
Se faceuanfi beffe di lui. Et elîêndo feacciata
la turba,entrato,pigliô la mano fua. Et la
giouane fi leud. Et a ndd quefta fama p tutta
quella terra,
Erano que cantori,ôc fonatori adunati fecon
do la fupftitione de Iudei per cantare i canri lu
gubri, il quale modo di lutto, appare Chrifto
hauere uoluto fedare,aftermando la figliuoja
dormire,ôc nô effere morta,quafi diceffe, uoi
piangete come fe la fia morta,ôc non è morta,
lafciate adunque il lutto uoftro, ÔC il tumulto.
Etchelo Euangelifta feriuefle che fi facieno
beffe di Chrifto non dubito effere fattp,accio
che fi faceflepiu chiaro ilmiracolo diChri*
fto che la ridufle in uita, la quale di certo era
morta, in modo che fi rideuano di Chrifto,
che