N VOVO COMMENT Oét

àaro Chrifto,come fenon fuiTe mandato co*
me et a flato promeffo,o non haueffe parlato
a queg!i,non haueffe operate tutte le cofe le
quali haueua predette di effo la fcrittura.Ben
che non folamente quefti udirno le parabo*
le ma anchora i difeepoli con altri buoni, Se
pii,ma per altro modo. Perche qllo che era
ofeuro mofle quegli, perche conofeeuano
occultare cofepie, 8c diuine,à cercare,quello
che in fe eonteneffe,8c per quefto confeguir*
noillorodefideriOjperche intefono i myfte
rii Se per fîmilitudini note, le mandorno dili
gentemente alla memoria.Et fecondaf iamen
te dicelo Euâgelifta hauere parlato loro con
foie parabole, il che èdaintendere per que*
ftotempOjperche altra uolta fpeflb parlo il Si
gnore con le turbe con fchiette paroïe.Quel
lo che ultimamentè diffe,cioè feparatamente
hauere efpofto il Signore ai difeepoli le para
bole,cofi fu fatto come efponemmo.
Et di fte loro in quel di eflë ndofi fatto fera
paffiamo di la. Et Iicentiando la turba Io pi
gliano,cofi come egli era nella naue, 8C altre
nauicelle erano cô quello. Et fecefi una
gran tempefta di uento, 8C le onde entraua
no nella naue,taîmenre che quella (i empie
ua. Et eflb era in fu la poppa,fbpra il guan.
ciale dormendo,
Eflêndofî aflai. affaticato Chrifto à infegnare»licentiata
la turba è riceuuto da difeepoli nel
la naue fubito che effo comandôche queglî
entraffino,8ctrapaffaffino alla altra ripa. Et
dormendo il Signore fî fece gran fortuna nel
mare,in modo che la naue fi empieua dalle
onde.Et quefto nuouo euento commodifnV
mamente fi foggiugne aile precedenti para*
bole. Perche uuole.Chrifto cdn quefto euen
to prouare,8C efperimentare la certezZa del*
la fede ne gli apoftoli raccolta dal uerbo, del
quale haueua aflai trattato.Et è quefto euen*
to come confermatione,o v
certo efperimen*
to dalle precedenti paraboIe,8e dottrine. Et
dorme Chrifto,quâdo fottraheda noi àtem
po il fuo uerbo,8c i fuoi prefidii,8clafciaci al
quanto fotto la croce fenza certa fperanza
di aïuto, Se confplatione di aperto uerbo 8C
diquifegue.
J
>-
Etdeftanlo &dicongIi, Maeftro non hai
tu cura che noi periamo f
Étcofi feorriamo nelle auuerfîta', accioche
da elfe fia'glorificato Chrifto, Se che fieno à
noi occafione diiuocare Chrifto, 8e è la inuo
catione mifta di alcuna fede, Se dubitatione.
Et leuatofi minaccid il uento,& difle al ma
DI MARCO CAP. 11II. 90
re tari,& lia cheto,& il uento fipoflb,& fe
cefi una tranquillita grande,& difle loro.
Et cofi fi uede qui come eferciti il Signore i
fuoi,àacquiftare la fortezza della fede,come
quella perla quale tutte le tribulationi^tut*
te le perturbationi,Se tutte le tentationi fono
fuperate. Mandd tempefta in modocrudele
che i difeepoli fuoi defperauano della uita,
8e quefto accioche abbâdonati da ogniprefi
dio della carne imparino à rifuggire àuno
Iddio,benche con p cciolafede. Perche Se fe
bene erano grandemente battuti nondime*
nO lo fpirito,8e quella picciola parte, à dire
cofi,che di fede hauieno , gli fpinfe à deftare
il Signore, 5e inuocarlo per loaiuto. Et il Si*
gnore,prima che faccia alcuna cofa, d dica,
occorre àdefiderii de difcepoli,Sc fatisfa,efer
citando magnificamente la diuina uirtu ,£ er*
che parla al uento,Se al mare come habbino
forza di ragione, Se fubito obedifeono. Di*
poi riuolto à difeepoli, liberati dal terrore
correggie anchora effi p la poca fede dicéda
Perche fiete uoi cofi timidi come non ha
uete fede f
Cioè come puo eflere,che uoi non habbiate
fiducia. Et cofi impropera il mancamento
della fede,accioche imparino allhora doue*
re effere grande la fede,quando le cofe auuer
fefono grandi,8ehorrëde.Imparjamo âdun*
que di qui, lddio onnipotéte habitare in çhrî
fto^hetantolieuemente feaccia il uento, 8C
fedail mare,cofe inanimate. Et habitare în
modo,che di lddio, Se huomo fia fatto uno
Chrifto .
Et con gran timoré hebbono paura, 8C DU
ceuauo funo à l'alcro,chi ueramentee' co -
fhiijche il uéto 8C il mare gli obedilconos'
Gli huomini che erano prefentîcon altre
nauicelIe,8U difeepoli temerno grandemen
te,uifta tanta mirabile porentia di Chrifto. Et
cofi nacque quel timore,non dalla riprenfio
ne per la quale Chrifto riprende la increduli
ta de difcepçli,ma dalla ammiratione che ue*
deflïno i uenti Se il mare, cofi fubito tacere al
uerbo di Chrifto,periIche dicano. (Chi uera
mente ècoftui8cc.) onde fi puo conofeere,
quale fuffi quefto timore,cioè taie che à effo
fu congiunta reuerentia, 8c qualè è conue*
niente alla miracolofa potentia di lddio. Ab
bracciauano certamente dipoi il Signore,8c
uenerauonlo I buoni molto piu che infino
allhora,haueuanlo fempre auanti agli occhi
come grande Se celefte huomo, 8c figliuolo
di Iddio,come era perche fece cofa che neffu