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N VOVO COMMENT Oét

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DI GIOVANNI CAP. m, ? O Q<br />

c h n<br />

e r l<br />

V nonnelloefaltato ?°P ° e<br />

uange ne mai poflano hauere chi gli liberida pecca .<br />

f Frai medefimo riguardd di fotto doue di ti, muoiono adunque miferi ne peccati loro,<br />

auando faro efaltato dalla terra tirero rut ôc per quefto che nô crederno in Chrifto Gie<br />

tiamefteflb .<br />

fufono<br />

giudicati,ôccondennati.<br />

perche cofi amo Iddio il mondo che dette Et quello è il giudicio che la luce uenne<br />

l'unigenito fuo figliuolo a fin che ciafeuno n el mondo,** gli huomini amorno piu le<br />

che crede in quello non penlca,ma habbia tenebre,che la luce.<br />

uita ecerna. g hora come dica, qfta è la caufa délia côden<br />

Et perche e quefto parlare délia propitiatio* natione,che la luce uenne nel mondo, accio<br />

ne per Giefu fatta come huomo, perche uno che fi manifeftino qlle cofe che fono giufte,<br />

Iddio dice Paulo,8C uno mediatore di iddio, & qlle che fono falfe,ÔC cattiue.Et cofi Chrifto<br />

SC de gli huomini huomo Chrifto Giefu uni* dimoftro la uera giuftitia,3c dannb la falfa, Di<br />

genito di Iddio, ÔC qui anchora è predicato qui adunque fi caufa la condennatione, ÔC il<br />

comehuomo,cofiôcèdatonéllamorte,ôcdi giudicio,che Chrifto luce,per la benignita<br />

qui da adorarii in tutti i côfini délia terra, per del padre uéne nel mondo,accioche gli huo<br />

eue piacque al padre, cofi per quello fomma mini,conofciuta la uerita, fi rauuegghino, ôc<br />

namenteinftaurare tutte le cofe. Et chiamafi fieno falui.Etqui fi chiamono ténèbre lo igno<br />

anchora cofi unigenito, perche è capo de fi* rare Chrifto,ôc tutto quello, che gli huomini<br />

gliuoli di fddiOjôc délia plenitudine dal quale del fecolo amono piu di Chrifto, perche que<br />

pigliamo tutti,accioche anchora noi fiamo fi gli che non fono nati da Iddio,come non pof<br />

gliuoli di Iddio.Et cofi rende la ragione,per* fano udire il uerbo di Iddio,cofi è neceflario,<br />

che Chrifto fuffi inalzato in croce,cioè accio che quegli anteponghino lo ignorare Chri *<br />

che fanaffe il morto mondo, ÔC quefto nô per fto alla cognitione di quello,ôc cofi amare le<br />

alcuno noftro merito, ma pche iddio abeter ténèbre piu che la luce.Et di qui è,come fi ueg<br />

no amo il mondo.Harebbe potutto dannar* gono anchora hoggi molti in modo niente<br />

ci,ma non uolfe, perche ci amb cô perpétua udire piu moleftamente quanto Chrifto,ôC lo<br />

chanta, ôc da quefta charita mando il fuo fi* euangelio,oh non appaiono quefti gia con<br />

gliuolo. Noi erauamo figliuoli di ira danna dennati,ôc dedicati alla eterna morte, che nô<br />

tij&imeritauamo uendetta,ôc ira,ôcfupplicio poflano non opporfi alla cognitione di Id*<br />

eterno,ma Iddio hauédo mifericordia di noi dio, che è uita eterna i Et quando reeufano<br />

mandd lo unigenito fuo figliuolo, che ci re* tanto bene,fpontaneamente offerto , oh non<br />

ftituiffe alla uita eterna. Chriftiano adunque appaiono anchora dare la caufa molto giufta<br />

non è quello, che ode tanto amore di Iddio, che anchora fieno priuati di quella ombra di<br />

ôCnonègrato, ôc che ufa maie tanta miferi* uita,che parieno hauere,perche à quello che<br />

cordia, ôc che prophana il fangue di Chrifto non ha fi toglie quello che anchora apparç<br />

dal quale ç lauato, che habbia.<br />

Perche Iddio non mando il fuo figliuolo Imperoche le opère di quegli erano catti*.<br />

nel mondo,perche giudicaffe il modo, ma ue, perche ciafeuno che fa cattiue opère,<br />

perche fi falui il mondo p lui. Quello che odia la luce,& non uiene alla luce,accioche<br />

crede in lui non è giudiçato, Ma quello non fieno riprefe l'opère fue. Ma quello<br />

che non crede gia è ftato giudicato,perche che opéra la uerita,uiene alla luce,accioche<br />

non credette nel nome dello unigenito fi- fi manifeftino le opère fue, perche in Dio<br />

gliuolo di D io . Tono fatte,<br />

Et qui fi piglia giudicare per condannare ,*co Et è quefta la caufaperche gli impii contraria<br />

«le adunque non puo peccare alla condenna no à Chrifto luce délia uita. Ghrifto è" luce di<br />

tione lohuomo,cheènatoda Iddio comeè Iddio , per la quale fi riprende tutto quello<br />

M Paulo àRoma.Cap.s.ôC nella prima di Gio che e male,ôc la carne nella quale niente èdi<br />

uanni Cap. ?.pUrgando il Signore per lo fpi* bene non puo fopportare di eflere feoperta,<br />

*ito fuo ogni peccato,promettendo il perdo ôc per quefto è neceflario che diuéghino nuo<br />

n o<br />

di tutti i peccati cômeffi cofi non puo giu ui,ÔC rinafehino quegli,che piglia Chrifto. In<br />

Jcwe, cioè 7<br />

côdennare quello perche come quefti adunque,eflendo nuouo huomo,ôc na<br />

f o t t<br />

uice di o Cap.y.Paflb da mo'rte à uita per to fecondo Iddio/quefto non puo altro che<br />

^nrifto,8c in Chrifto,certo délia beneuolen* amare U fuo autore.Efulta qui il nuouo huo*<br />

di IddiOjha uita eterna. Gli altri che nô cre mo à quefta luce,ÔC fubito che riluce la reuela<br />

a e r n<br />

° n e<br />

* nome de Punigenito, non hanno, tione dell'euangeUo, perche dila fperala fua<br />

° • * ' LL ii

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