N VOVO COMMENT Oét

- NELLO" EVANGËLIO .
euïtare,& prêga di confeguîre tanre cofe fpi
f t o
«oche 3 folo regno ïeffi fie fîorîfca.Er cofi
rituali, quantq corporali.Le fpirituali che ci quando fi domanda (Venga il regno tuo.)
ïnfegna pregare Chrifto fono che lddio re* orano i fanti di perfeuerare in quella fantita,
gniôcfiaglorificatoinnoireformati fecon* che gia èftata data loro, & camminare nelle
do la fua uolôta.Le cofe corporali che ci dia nie del Signore,moftrate loro dal fanto fpiri
quelle cofe che citfanno dïbfogno tutto il to» perche altrimenti non uerra til regno di
giorno à uiuere.Etecciinfegnato pregare di ïddio,iI quale e certo hauere a uenire a que*
cuitare j mali fpirituali pregando per la remif gli che perfeuerano infino al fine nella dot*
fione de peccati,ÔC per la euftodia délia tenta txinA fua.
fione,acçioche non pecchiamo,ôc diuegna* s i a fi h u o l o m m ç n e l d e I o c o f i
niofottopoftialDiauol0,Etqueftaprirnado manda,fia fantificato il nome tuo,e non altri*
h .
menti che dire,concedi che tu fia célèbre, ÔC Nella domanda terza priega,che non fia fatta
-gloriofo in terra,açcioche ti adorino tutte le la uolonta noftra,6 di alcuno altro huomo,
Famiglie délie genti,acçioche fia il nome tuo ma quella di eflb folo^ôc tutto quello che ef*
gloriofo SC benedeîto appreflb tutte le genti, fo penfo, ÔC configlio che fortifea lo euento
perche quando fi conofee per fede la bonta contro à tutti i configli ÔC inftituti del modo,
di Iddio,tanto benignamente efpofta à noi Se tutto quello cherepugnaà quefta uolôta,
per Chrifto,ailhora finalméte beniifimo è glo 5c côfiglio di Iddio.Et cofi fu la prima doman
rificato da noi ,8c ueraméte come lddio è ado da,che il nome del Signore fia fantificato,cio
rato,5cèpredicato il gloriofo 8c magnifico è che la gloriofa bonta di lddio per tutto fia
nome fuo,cioè fantificato, Et intendefî péril conofciuta,8c adorata,dipoi che ueniffe il re*
nome,la uïrtu,la potentia,8c maiefta fua.Et al gno fuo,il che certamente è côfequente, ma
l'hora il fâto nome di lddio è glorificato, che perche la carne fempre fi oppone allo fpiri*
la clemenn'a,gratia,giuftitia,bonta,8ç Uirtu di ito3che fi defidera tali cofe,8c da quefta liberta
quello fi predica per tutto, ÔC è glori ficato, di gratia di nuouo tira nella feruitu del pec*
quando noi fantamente uiuiamo.Et cofi pri* cato,effa neceffita ci induce à fare anchora
mieramen te,pche e* noftro padre, lo preghia quefta terza domanda (Sia fatta la tua uolon
mo che eflb habbia tutto l'honore ôc la glo* fa 8cc.)quafi diciamo,noi d lddio habbiamo
ria da noi,ôç che il nome,cioè uirtu,potentia, orato che uéga il regno tuo celefte, accioche
ôc maiefta fua fia ten uta gloriofà,ôc memora* pel Chrifto tuo,fcacciato il Diauolo, adoria*
bile nello uniuerfo mondo.Et per quefta uni mo te unico Re noftro, ôc da quefto la noftra
ca dittione fi ora, che fieno tolte uia tutte le carne troppo uïolentemente ci ritrahe,ôc ri*
fuperftitioni ÔC falfi culti di Iddio,ÔC cofi fono tarda.Concedi adunque, poi che tu ti fei de*
poche parôle,ma ample di fenfo,8ç deteftan* "gnato di pigh'arci per cittadini del regno, re*
ji ogni falfa domina, 5c uita, *
1
gnodecieli,checofiinterradacuorefi obe*
Venga il regno tuo. . • •» difca alla tua uolonta, come fi obedifee nel
c .i cielo,nelle fpirituali menti tue,nella legge de
Et quefta féconda domanda commodamen* membri répugnante alla legge tua partafi la
te appartiene alla prima petitione,pche quel* forza délia falfa concupifeentia, che fa che
iola bonta del quale è gia célèbre ôc illuftre, noi non polîîamo fare quel bene che noi uo
cioè il nome fantificato à quefto fubito tutti gliamo, ôc faceiamo il maie che noi odiamo
fifottopongonOjôcreferifcongliil regno fo comeèàRoma.7.Dacci quella buonauolô
pra di fe.Et cofi quando lo euangelio è rice* fa per la quale uolentiéri obediamo in tutte
uuto per fede fubito,ci dedichiamo, 8c confe le cofe à tuoi comandamenti. Et quello che
criamo al padre celefte per Giefu Chrifto. Et aggiunfe (Come nel çielo. ) ci ammunifee
nôdimeno ottiene il regno fopra di noi men le celefti menti effere prontiffimamente inten
tre che opéra in noi col fuo fpirito, accioche f e à fare la uolonta del padre, perche come
feruiamo àfrategli fecondo leforze noftrein quefte co no feano niêtepotere effere miglio*
gratia di effo. Et cofi hauédo il uerbo di effo, re di quello che uolfe lddio,cofi con fomma
ôc la retta dominafua,ôcin oltre il uero cul* ^llacrita ftudiano nella fua uolonta. Adûque
to di lddio, preghiamo che anchora il re* bifogna orare che.il medefimo ftudio accag*
gnofuofia,Ôcreftiinnoi,cioècheciregga in gia anchora in noi.Et cofi la prece délie cofe
quefta dottrina,& uita, côferui,Sc guardi con fpirituali è quella folamente per la quale pre
tro a ogni forza ôc potefta del Diauolo,ôc re* ghiamo quelle cofe foie per le quali in noi fi
gno luo,ÔC che tutti i regni repugnanti à que jlluftra la gloria di Iddio,perche non fi potra
ftp/ienQdeUwttpiouina^acperifchino^c^ fan» di npi ne
glorificare .